Catullo Carme 5 PDF

Title Catullo Carme 5
Author Donatella Esposito
Course Lingua e Letteratura Latina 1
Institution Università degli Studi del Molise
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Summary

Analisi e traduzione Carme 5...


Description

Il carme 5 di Catullo (in endecasillabi faleci) è il trionfo dell’amore tra il poeta e la donna amata, in quanto questo è il componimento che celebra le passioni in maniera spensierata dotate di crescente espansione di gioia, gridata con tutta l’anima. La poesia si costruisce così su due perni fondamentali - la celebrazione dell’equazione vita-passione - la consapevolezza della fugacità dell’esistenza se quest’ultima è breve come un giorno, allora conviene non perdere nemmeno un possibile istante di felicità. L’invito a vivere le gioie di un amore fatto di sentimento e passione è ribadito fin dall’inizio con l’uso dei congiuntivi esortativi vivamus e amemus: i due verbi non rappresentano una semplice constatazione ma una esortazione energica e forte. L’insistenza risulta evidente dalla ripetizione dell’aggettivo mille e dai continui baci che Catullo si diverte a contare sotto forma di elenco. È proprio grazie a questi che i due riusciranno a sottrarsi al malocchio dei vecchi troppo severi le cui chiacchiere sono lanciate per invidia e rozzezza d’animo: il tutto si risolve negli ultimi versi con una beffa nei confronti di coloro che augurano il peggio ai due amanti felici.

TRADUZIONE Viviamo, mia Lesbia, e amiamo (atque amemus) - mea Lesbia: apostrofe di Catullo alla donna amata - vivamus e amemus sono congiuntivi esortativi che evidenziano le parole chiave del componimento le chiacchiere (rumoresque) dei vecchi troppo severi (senum severiorum) - verso con allitterazioni (m, s e r) con cui si vuole riprodurre sul piano fonico i pettegolezzi degli antagonisti, cioè dei vecchi consideriamole tutte (aestimemus omnes) moneta senza valore (unius assis) - assis tr. asse si trattava di una moneta (originariamente dal valore di una libbra) il cui valore andò riducendosi nel tempo diventando quindi termine popolare per indicare una moneta di poco valore I giorni (soles) possono (possunt) tramontare (occidere) e risorgere (redire): noi, una volta tramontata questa breve luce (occidit brevis lux) dobbiamo dormire una notte eterna (nox perpetua) - metonimia: soles in questo caso significa giorni - nox: la metafora della morte - antitesi tra la fine del v. 5 con lux e l’inizio del v. 6 con nox - nei versi centrali (4-6) viene espresso il concetto del carpe diem Dammi mille baci (da mi basia mille), e poi cento (deinde centum) poi mille altri (dein mille altera), poi cento ancora (dein centum secunda) poi mille altri di seguito (deinde mille altera usque), cento ancora - dammi (da) è imperativo - basia: una delle prime attestazioni letterarie della parola basium, di origine probabilmente popolare

- l’anafora deinde (anche in forma ridotta dein) ovvero poi sta a rappresentare lo scambio continuo di baci tra i due amanti Poi (dein) quando ne avremo raggiunto (fecerimus) molte migliaia (multa milia) le rimescoleremo (conturbabimus) per non sapere (ne sciamus) quanti sono, o perché nessun maligno (malus) possa gettare il malocchio (invidere possit) sapendo quanti sono i baci (sciat esse basiorum) - invidere: avere sentimenti di ostilità, fare il malocchio...


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