Title | Catullo Carme 8 |
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Author | Donatella Esposito |
Course | Lingua e Letteratura Latina 1 |
Institution | Università degli Studi del Molise |
Pages | 1 |
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Analisi e traduzione Carme 8...
Il carme 8 di Catullo descrive il variegato sentimento che il poeta prova nei confronti della donna amata e della loro relazione: da un lato è presente l’ amore (v. 5) che ormai è finito (v. 2) dall’altro ci sono l’autocommiserazione (vv. 1 e 10) e il rimpianto per la felicità passata (vv. 3 e 8), che lasciano posto però all’esortazione a resistere (vv. 9, 11 e 19) e alla rabbia (v. 15), infine l’autoconvincimento che la donna non troverà più nessuno che la amerà come ha fatto lui (vv. 1618). L’opera (composta in coliambi ovvero particolare forma di trimetro giambico che sostituisce alla penultima sillaba sempre breve nel regolare una lunga) può essere ripartita in due parti - dal v. 1 al v. 11 il poeta si rivolge a se stesso alternando l’uso della seconda persona (es. nobis) con la prima dimostrando così il suo travaglio interiore - dal v. 12 al v. 18 il poeta si rivolge a Lesbia che lo fa soffrire Anche sul piano formale il carme mira a rappresentare lo stato d’animo del poeta non solo attraverso la metrica ma anche attraverso l’alternarsi di esortazioni e interrogativi.
TRADUZIONE Povero Catullo, smetti di fare (desinas) lo sciocco e ciò che vedi perduto consideralo perduto - perisse perditum è una forma che insiste sull’idea di perdita dell’amata Lesbia Un tempo brillarono (fulsere) per te (tibi) splendidi soli (candidi soles) quando andavi (ventitabas) dove ti conduceva (ducere) la ragazza amata da noi quanto nessuna sarà amata mai - ventitabas: un’azione frequente, abituale - poliptoto: amata … amabitur che celebra l’altezza irripetibile dell’amore tra i due Là (ibi) si facevano (fiebat) molti giochi (multa iocosa) a quel tempo (tum) che tu volevi (quae tu volebas) e che la ragazza non disdegnava (nolebat) brillarono per te davvero splendidi soli ormai (iam) adesso (nunc) quella non vuole: anche tu (tu quoque) debole non volere (noli), non inseguirla (nec sectare) se fugge, non vivere infelice (nec miser vive), ma con mente ostinata (sed mente obstinata) sopporta (perfer), resisti (obdura) Addio, ragazza, Catullo ormai (iam) resiste non ti cercherà (nec te requiret) né ti pregherà (rogabit) che lo rifiuti Però tu soffrirai (dolebis) quando non sarai pregata sciagurata (scelesta) guai a te (uae te), che (quae) vita ti rimane (ribi manet)? chi si avvicinerà a te (quis te adibiti) ora (nunc)? a chi sembrerai bella? chi amerai ora? di chi (cuius) dirai di essere (diceris esse)? a chi darai i baci? a chi morderai le labbra? però tu, Catullo, determinato (destinatus) resisti...