Gioco Attività motoria e disabilità -Parte 3 PDF

Title Gioco Attività motoria e disabilità -Parte 3
Author Nicole Tonucci
Course Attività motoria e disabilità
Institution Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
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Summary

PARTE TERZA – DIRITTO AL GIOCO E ORDINAMENTILegislazione sul gioco Dichiarazione internazionale dei diritti dei bambini: Dichiarazione della società delle nazioni (1924) Carta dell’infanzia della Ligue International pour l’èducation nouvelle (1942) Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo enun...


Description

PARTE TERZA – DIRITTO AL GIOCO E ORDINAMENTI Legislazione sul gioco Dichiarazione internazionale dei diritti dei bambini: - Dichiarazione della società delle nazioni (1924) - Carta dell’infanzia della Ligue International pour l’èducation nouvelle (1942) - Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo enunciata dall’assemblea generale delle nazioni unite (1948) “In esse si proclama il diritto del bambino ad essere assistito in tempo e bisogno, nutrito, curato, stimolato, recuperato, protetto da ogni sfruttamento”, ma ancora non vi è alcun accenno al gioco. Dichiarazione dei diritti del fanciullo adottata dall’assemblea generale delle nazioni unite il 20 novembre 1959 Nei primi anni del 900: parliamo della dichiarazione della società delle nazioni, dove si comincia a ragionare sul bambino, come se prima il bambino non fosse portatore di diritti. Principio settimo- 3 comma recita: “ il fanciullo deve avere piena opportunità di dedicarsi ai giochi e ad attività ricreative che devono essere orientate ai fini educativi, la società e i poteri pubblici devono compiere ogni sforzo per la realizzazione di tale diritto. Principio nono sottolinea: “il fanciullo deve essere protetto contro ogni forma di negligenza, di crudeltà e di sfruttamento” Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia promulgata dall’assemblea generale delle nazioni unite, 20 novembre 1989 La convenzione intende per fanciullo ogni essere umano avente un’età inferiore ai diciotto anni. Art.3- l’interesse superiore del fanciullo deve costituire oggetto di primaria considerazione, portando gli Stati ad adottare tutti i provvedimenti legislativi, amministrativi ed altri necessari per attuare i diritti riconosciuti. Art.23- riconosce il diritto al gioco ma soprattutto al gioco-lavoro per il soggetto diversamente abile. Prevedere il poter godere di una vita completa e soddisfacente in condizioni che garantiscono la dignità virgola che promuovano la autosufficienza e facilitano la partecipazione attiva alla comunità. Art.31- gli stati riconoscono il diritto del bambino al riposo ed al tempo libero, di dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età, l’organizzazione in condizioni di uguaglianza, di mezzi appropriati di divertimento e di attività ricreative artistiche e culturali. Diritti dell’infanzia e habitat Fine anni 1980: convenzione nelle nazioni unite, si comincia a identificare l’esigenza del fanciullo, dando un range temporale cronologico. I bambini sono visti da un lato come individui bisognosi di attenzione e protezione da parte degli adulti ma anche come cittadini a cui bisogna offrire occasioni di partecipazione ed opportunità di autodeterminazione. Documento ONG, UNICEF, UNCHS, HABITAT II, NEW YORK 1996 Siamo verso la fine degli anni 90: vengono realizzati e scritti ulteriori documenti dell’UNICEF. Qual è il valore di questi documenti? L’infanzia e l’adolescenza devono essere riconosciute come stadi unici dello sviluppo umano, è essenziale che tutti i bambini abbiano un ambiente salutare, sicuro e protetto. Ogni età evolutiva ha le proprie prerogative (delle situazioni che vanno bene per gli adulti, possono non andare bene per i bambini). In alcune parti del mondo ai bambini viene vietato di giocare, per situazioni sociali economiche e politiche pesanti. Le città dovrebbero essere progettate anche per i bambini, più a loro misura per far sì che possano viverla in autonomia, per recarsi a scuola, in palestra. Le città non sono strutturate per portare avanti la giusta autonomia per i giovani. Giocare è un bisogno fondamentale per lo sviluppo ed un fattore chiave per l’educazione e per l’apprendimento. L’ambiente urbano deve essere pianificato in modo tale da fornire spazio e tempo per il gioco libero. I bambini sono il fondamento del futuro, saranno futuri cittadini, e devono poter svilupparsi in modo tale da assicurare lo sviluppo sostenibile del nostro pianeta. La partecipazione dei bambini è essenziale nel creare progetti idonei e vivibili per l’ambiente urbano.

Legge n.285 del 28 agosto 1997 Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza. Si occupa di infanzia e adolescenza, i futuri cittadini di domani. Spesso ci sono leggi che appartengono ad anni passati ma talmente innovative per epoca o anno che non sono completamente realizzate. Aiuta i professionisti come noi a fare focus su dettagli delle generazioni più giovani. Cosa prende in considerazione? 1. Promuovere i diritti sui minori  l'intera società deve occuparsi di questa componente sociale in tutti i suoi aspetti di vita non solo sulle possibili manifestazioni di disagio 2. Introdurre una nuova metodologia di lavoro basata sulla programmazione e progettazione degli interventi  gli interventi vanno studiati, fatti secondo un progetto 3. Predisporre un piano nazionale per l'orientamento della programmazione territoriale decentrata  occuparsi della metropoli ma anche della piccola realtà, capendo di cosa hanno bisogno entrambe 4. Creare un’infrastruttura nazionale e regionale di supporto alla programmazione  che osservi e pianifichi la formazione 5. Individuare ambiti di programmazione di intervento intervento delineato, progettato deve partire da un qualcosa di concreto, sapendo perché e dove va fatto l’intervento 6. Assumere dei programmi locali di intervento  7. Coinvolgere le scuole  creare il giusto collegamento tra progettazione, pianificazione e raggiungimento obiettivi 8. Incoraggiare l’innovazione e la sperimentazione  parole chiave! Innovazione e sperimentazione si sono amplificate, dal 1997 ad oggi hanno anche cambiato significato. Noi oggi viviamo l’innovazione, va conosciuta e studiata. 9. Superare la logica assistenziale  privilegiare la logica promozionale dei diritti, la prevenzione del disagio ed il rafforzamento dell'identità Quattro aree di intervento della legge 285/1997:  servizi di sostegno alla relazione genitori-figli  non esistono scuole per imparare ad essere genitori, che forma queste figure. La legge comprende l’importanza di questo tipo di formazione e comincia a prevedere servizi gestiti da professionisti per fornire il giusto supporto, andare incontro, aiutare, favorire e prevenire il rapporto genitore-figli.  innovazione e sperimentazione di servizi socio educativi per la prima infanzia  non si possono mettere insieme i piccolissimi con i grandi perché ogni età ha un’esigenza  servizi ricreativi ed educativi per il tempo libero  gestiti in un sistema ossia già la scelta di dove far nascere un centro deve avere un senso logico (serve una zona con utenza, con parcheggi, senza barriere architettoniche…)  azioni positive per la promozione dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza  intervenire per sensibilizzare le istituzioni per far sì che vadano incontro a queste utenze Servizi integrativi al nido e di servizi ricreativi Spazi gioco  Centri per bambini e genitori  Ludoteche  Centri di custodia, baby parking  Nidi e micronidi aziendali  Tate familiari  Servizi educativi in contesto domiciliare  professionisti che spendono la loro professionalità a domicilio lavorando attraverso il Comune o direttamente per la famiglia.

Le città amiche dell’infanzia: evitare che gli spazi di gioco destinati ai bambini siano attrezzati con i soliti arredi stereotipati. Bisogna permettere la realizzazione di giochi liberi, attività motorie, balli, ecc… È il gioco libero che, essendo necessità per il bambino, lo aiuta a crescere secondo i propri bisogni e diritti. Bisognerebbe vivere in autonomia il movimento senza intervento degli adulti, giocare in cortile, sotto casa, vivere la motricità, l’autonomia e il gioco. Cultura dei bambini e delle bambine I musei dei bambini e delle bambine Anche i bambini devono essere protagonisti, non semplici accompagnatori. La cultura passa anche attraverso i musei per bambini e bambine. Sempre più spesso musei “tradizionali” si attrezzano per accogliere bambini e renderli attenti visitatori. Le guide della città per bambini e bambine La proposta è di utilizzare guide che illustrino le risorse della città dal punto di vista dei bambini come occasione di conoscenza, gioco, scoperta e avventura. Deve esserci attenzione e cura nel linguaggio, che deve essere appropriato. I lettori per bambini e bambine. Un adulto che legge, il valore della narrazione. Bambini e bambine, risorse per il nostro presente. Finalmente si dà credibilità a questi piccini riconoscendoli cittadini, con diritti e doveri. Un riconoscimento ad esistere! Una visione radicalmente nuova dell'infanzia e della gioventù passa attraverso il riconoscimento della loro cittadinanza, quali soggetti capaci sia di migliorare la propria vita che quella della comunità in cui vivono. Si parte dalla famiglia, primo luogo nel quale i bambini acquisiscono nel senso di responsabilità sociale e il riconoscimento del loro ruolo attivo. Associazionismo educativo, ricreativo, sportivo Deve evolvere da “una logica per” ad “una logica con” e l'obiettivo non deve essere quello di un parcheggio ma di una partenza. I centri devono avere una finalità ben precisa, luogo di apprendimento, educativo, dove si impara, dove si cresce. Non assistenzialismo, non si tratta di parcheggio. L'associazionismo educativo deve essere attento alle esigenze dei ragazzi per raccogliere adesioni. L'associazionismo sportivo deve poter scansare la logica del migliore in funzione di un sano spirito di competizione basandosi sulla consapevolezza che la più grande vittoria è la partecipazione leale. Creare spazi a misura dell'infanzia Ogni spazio e tempo da dedicare all'infanzia dovrebbe essere pensato e condiviso: l'arredo, l'allestimento di ludoteche, biblioteche, spazi gioco, cortili scolastici e percorsi casa scuola. I bambini di oggi non sanno orientarsi nello spazio che li ospita, non conoscono il proprio quartiere. Innovazione e sperimentazione di servizi socio educativi per la prima infanzia: servizi educativi e ricreativi per il tempo libero Per la legge 285/1997 il Centro nazionale supporta il ministero del lavoro e delle politiche sociali per l'informazione, la promozione, la consulenza, il monitoraggio e supporto tecnico per la realizzazione delle finalità della legge. Dopo che una legge viene emanata, il contesto si adopera affinché la legge si realizzi. Ma se i fondi non ci sono, non posso attuare quello che ho in mente. Inoltre, la mentalità della comunità deve essere pronta a fare certi passi. Quando una legge è ben scritta ma è antesignana, non è pronta a concretizzarsi.

Diritto all’educazione Gli Stati parti convengono che l'educazione del fanciullo deve avere come finalità: favorire lo sviluppo della personalità del fanciullo; sviluppare nel fanciullo il rispetto dei diritti dell'uomo; sviluppare nel fanciullo il rispetto dei suoi genitori, della sua identità, della sua lingua e dei suoi valori culturali; preparare il fanciullo ad assumere la responsabilità della vita in una società libera; sviluppare nel fanciullo rispetto dell'ambiente naturale. Diritto all’informazione Riconoscendo l'importanza della funzione esercitata dai mass media Gli Stati vigilano affinché il fanciullo possa accedere ad una informazione e a materiali provenienti da fonti nazionali e internazionali varie, soprattutto se finalizzate a promuovere il suo benessere sociale, spirituale e morale nonché la sua salute fisica e mentale. Gli Stati parti:  incoraggiano i mass media a divulgare informazioni e materiali che hanno un'utilità sociale e culturale  il coraggio la cooperazione internazionale in vista di produrre virgola di scambiare e di divulgare informazioni  incoraggio nella produzione la diffusione dei libri per l'infanzia  incoraggiano i mass media a tenere conto in particolar modo delle esigenze linguistiche  Favoriscono li lavorazione di principi direttivi appropriati destinati a proteggere il fanciullo dalle informazioni ed e materiali che nuocciano al suo benessere Diritto alla partecipazione Gli Stati parti riconoscono i diritti del fanciullo alla libertà di associazione e alla libertà di riunirsi pacificamente Livello di vita L’articolo 27 della Convenzione ONU stabilisce il diritto del bambino ad ottenere un livello di vita adeguato, consentendo il suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale e sociale. È responsabilità primaria dei genitori assicurare tale livello di vita e obbligo dello Stato di assistere i genitori in questa responsabilità. Per i genitori si tratta di assicurare delle condizioni di vita necessarie allo sviluppo del fanciullo secondo le proprie possibilità e mezzi finanziari. Per gli Stati invece aiutare i genitori e offrire assistenza materiale e programmi di sostegno. Inoltre, programmare ogni adeguato provvedimento per garantire il mantenimento del fanciullo da parte dei genitori. Legge 285 del 1997 Linguaggio comune

Si ritiene importante usare un linguaggio comune e condiviso soprattutto fra gli esperti, altrimenti potrebbero insorgere incomprensioni. Potenziale e limiti nel lavorare in equipe: decisioni solitarie o in comune sono diverse. Serve mediazione, portare valori aggiunti della propria disciplina, essere forti delle proprie convinzioni, la formazione gioca un ruolo fondamentale. Riguarda anche la gestione di centri per bambini, per famiglie, gruppi. Seppur la legge è datata 1997 non tutto si è concretizzato. Lavoreremo con tipologie diverse di utenza, divisi in gruppi. Qual è la valenza del gruppo? Spesso non viene dato il giusto valore a questa parola. In gergo educativo non è un insieme numerico e generico di persone ma con un insieme con una precisa identità: caratteristiche uguali, con condivisione di contenuti decisi insieme, finalità precise che io educatore e gli altri abbiamo deciso. Ludobus= da noi in Italia non ha un’origine antica. In Italia siamo indietro, è una tantum. In Europa, in particolare in Germania e nel nord Europa, questa realtà è più avanti. Pulmini di cooperative o associazioni che vengono ridipinti, che si presentano con immagini e disegni accattivanti. Si devono distinguere da un normale veicolo. Portano gioco, divertimento dove non sempre c’è. Deve arrivare anche in centri montani, in paesini piccoli, nelle piazze. Un veicolo a 4 ruote che si sposta, che arriva dove serve. Porta sicuramente divertimento ma piuttosto un contesto educativo, formativo, co-partecipata. Attività coinvolgente che spesso viene organizzata da enti con i Comuni e se i fondi mancano si fa fatica a farli decollare. Inoltre, manca la cultura, la conoscenza utile per attivare certi servizi. Importante: serve pubblicizzazione e organigramma (se è per bambini non può arrivare al mattino ma al pomeriggio) Ludoteca= luogo fisico destinato al gioco e al divertimento, in cui i bambini vengono accompagnati dai genitori. Spesso di proprietà pubblica, gestito da educatori professionisti, educatori del tempo libero, animatori ludici o insegnanti. Sistema formativo integrato= dobbiamo conoscere il sistema, non solo delle parti. È un puzzle finito, costruito, dove i pezzi devono coincidere e devono essere tutti presenti. Integrato perché? Tutte le componenti di diverse professionalità e linguaggio aiutano e forniscono il loro contributo. Socializzazione= significato più profondo, è la ns carta d’identità. Educatore= comunicatore. Incentiva e favorisce la socializzazione nel suo gruppo Tempo libero= il tempo occupato nell’età evolutiva è la scuola, per gli adulti è il lavoro, per gli anziani è occuparsi dei nipoti. Si tratta di mansioni obbligate. Il tempo libero invece è libero da occupazioni obbligate che posso decidere di impiegare come mi piace. Ma posso decidere di portare avanti degli hobby (se questi però diventa lavoro cambia la percezione da tempo libero a tempo occupato). Le regole differenziano il tempo libero da quello occupato: nel tempo obbligato, nel tempo occupato le regole sono fisse e vanno rispettate, in quello libero no. Ottimizzazione = parola super abusata (moda, economia, politica…)

Quanto è utile questa parola nella progettazione di un educatore? Molto. Significa progettare attività, presentarle- dal pensiero alla pratica- pensando di aver utilizzato gli strumenti, le strategie, tutte quelle metodologie tenendo di riferimento il target di utenza. Un educatore deve ottimizzare il suo lavoro cercando di far valere quelle risorse che ritiene opportune valorizzandole al massimo. L’educatore forte quando si rende conto che non ha tutte le materie prime per svolgere il contenuto, utilizza quelle che ha rendendole fonte di risorsa preziosa. L’educatore deve ottimizzare cercando di far valere quelle risorse ritenute opportune da proporre valorizzandole al massimo. Senza pretendere il molto. Rete = collegamenti tra persone, rappresenta l'insieme delle strutture sanitarie (ospedaliere, universitarie, territoriali) che afferiscono ad una singola Scuola e che sono accreditate secondo standard assistenziali e formativi. PROGETTAZIONE, PROGRAMMA, PROGRAMMAZIONE, PROTAGONISMO, PROTAGONISMO SOCIALE Prime 3 “P”: programma= è qualcosa di scritto, parola su parola. Ma non siamo noi ad averlo scritto. Ad es. nella scuola è il Ministero a scriverlo (indicazioni ministeriali per il curriculum) dando indicazioni sugli obiettivi da perseguire che non vanno obbligatoriamente seguiti ma che in un arco temporale vanno mantenuti. Libertà sul come portare avanti gli obiettivi ma i traguardi rimangono. Progettazione e Programmazione = hanno indicazioni generali ma sono completamente elastici e flessibili nell’attuazione; tiene in considerazione i programmi ma sono personalizzabili a seconda del gruppo con cui lavoro. Sono 2 cose diverse. La programmazione è disciplinare, la progettazione può essere condivisa da più docenti (interdisciplinare) e può comprendere personale esterno. Protagonismo= non è egocentrismo, non è accentrare su di sé. Favorire situazioni stimolo, protagonismo nel senso di saper spendere la propria professionalità. Protagonismo sociale= partecipazione attiva, capacità di progettazione e realizzazione di attività nel contesto di vita STRUMENTI PER LA PROGRETTAZIONE:

Quaderno bianco e ad anelli, perché? Perché saremo noi a costruire le ns progettazioni anche insieme agli altri esperti ed inoltre a decidere di variare un passaggio in corso d’opera, se lo reputo necessario. Posso anticipare o posticipare. A seconda di dove stiamo lavorando e degli obiettivi, potremmo dover ripescare informazioni utili per quel momento specifico. Utilizzo i divisori, i post-it. Archiviare, non buttare. se scrivo me lo ritrovo. Autoformazione. Mi devo autodisciplinare

Archivio del progetto = memoria storica del progetto; deposito cartaceo ma anche di altro materiale che mi consenta la consultazione se necessario Autoformazione= collegata alla formazione permanente, necessità di nuovi apprendimenti nel tempo. Bisogno formativo = rielaborare i problemi esistenti e la domanda formativa; è quanto bisogna conoscere di un soggetto o gruppo rispetto a quanto già si conosce. Congruenza con l'obiettivo = controllo delle attività progettate e svolte rispetto alla capacità di realizzazione degli obiettivi

Diario di bordo = annotazione dei fatti salienti, riflessioni, appunti fattibilità = probabilità assegnata alla realizzazione dell’evento desiderato Formazione = tutti i processi di apprendimento cognitivo, esperienziale e relazionale finalizzati alla preparazione di un individuo nella sua professionalità Formazione permanente o continua = attività e processi formativi utili a migliorare Impatto = effetto di cambiamento prodotto sulla popolazione target e sul sistema Popolazione target = popolazione a cui si rivolge un progetto, devo capire il target d’utenza perché progetterò attività adeguate a seconda di esso. Tenendo presente i prerequisiti di partenza di quel gruppo che pur avendo caratteristiche simili ad un gruppo precedente può essere diverso. Progettazione formativa =si basa su strategie progettuali, analisi dei bisogni, analisi dell’organizzazione del lavoro e delle professionalità, valutazione dei risultati. Vanno tenuti i contatti con l’insegnate, con l’insegnate di sostegno e tutti i colleghi altri che seguono l’utente per seguirlo sia a livello didattico che per la progettazione formativa. Relazione = è un gioco-forza importantissimo. Aspetto da curare, intesa come mia relazione ...


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