Henri Wallon - Riassunto di pedagogia speciale PDF

Title Henri Wallon - Riassunto di pedagogia speciale
Course PEDAGOGIA SPECIALE
Institution Università della Calabria
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Riassunto di pedagogia speciale...


Description

Henri Wallon Ricercatore dei processi di sviluppo psico-emotivo. Ciò che caratterizza il lavoro di Wallon è l'Importanza che attribuisce agli aspetti sensomotori per la strutturazione dei processi cognitivi e ai fattori ambientali di tipo sociale e culturale. Il suo approccio è globale e integra gli aspetti neurofisiologici con quelli emotivi, psicologici e sociali. La sua formazione marxista lo porta a dare grande importanza alla dimensione storico culturale e sociale dello sviluppo umano. Inizia a lavorare con bambini turbolenti, oggi definiti con deficit di attenzione e iperattività, che considera non come un disturbo ma come una questione di natura psicoeducativa che richiede una risposta pedagogica e non medica. Wallon si interroga sulle fonti della genesi e dello sviluppo delle diverse forme di intelligenza collegando sviluppo sensoriale, percettivo, corporeo, emotivo, cognitivo. Occupandosi dei bambini con disturbi caratteriali, si occupa del paradosso della disabilità che mette in discussione tutte le classificazioni e propone un approccio dialettico in grado di capire la complessità apparentemente contraddittoria dello sviluppo del bambino disabile. Verrà anche definito lo psicologo delle emozioni in contrapposizione con Piaget definito come psicologo dello sviluppo cognitivo. Distingue nelle condotte umane:  quello che appartiene ai tratti del carattere  da quello che dipende dal disturbo, troppo spesso si tende ad attribuire un significato sintomatologico a delle condotte che non capiamo, quindi a medicalizzare quello che è soltanto uno stile caratteriale. La categoria di carattere viene poco utilizzata oggi in campo psicopedagogico eppure andrebbe ripresa per cogliere la complessità dei processi formativi della personalità del bambino disabile. Usa il metodo dei test con prudenza e ne sottolinea  vantaggi di poter effettuare delle comparazioni valide sul piano statistico ma per lui occorre saper prendere in considerazione tutte le reazioni del bambino nel suo ambiente di vita naturale e sociale;  limiti è l'isolamento in laboratorio, in una situazione artificiale. Usare dei metodi quantitativi e standardizzati ha una sua utilità ma solo se integrati con approcci qualitativi realizzati in situazioni di vita reale. Principi fondamentali:  nesso tra posture, percezioni, corporeità, emozioni e strutturazione dello sviluppo cognitivo  importanza dei fattori ambientali e del contesto sociale  esistenza di diverse forme di intelligenza (intelligenza di situazione)

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 concezione complessa e dialettica dello sviluppo della personalità Wallon sostiene le esperienze della Scuola Nuova dove l'educazione viene percepita come formazione della personalità e non come trasmissione di saperi oggettivi. Principi della Scuola Nuova:  diritto di tutti i bambini ad uno sviluppo completo  diritto di tutti i bambini all'istruzione e all'educazione, l'individualizzazione dell'insegnamento basata sulla conoscenza dello sviluppo specifico del fanciullo  importanza dell'orientamento scolastico e professionale Fu il primo a proporre nelle scuole la figura dello psicologo scolastico per massimizzare le potenzialità culturali ed educative di ogni bambino.

Importanza dell’attività neuro-muscolare Sottolinea l'importanza dell’attività neuromuscolare, delle emozioni e del movimento, le funzioni motorie, le emozioni e le funzioni cognitive sono integrate nel processo di costruzione della personalità del bambino. L'attività muscolare ha in potenza i differenti orientamenti che l'attività psicologica può assumere e in particolare ve ne sono due:  la funzione tonica o di equilibrio ha invece origine la vita emotiva; il bambino impara a posizionarsi con il proprio corpo, questa funzione ha una grossa importanza sia dal punto di vista motorio che caratterologico, struttura gli atteggiamenti ed è alla base della vita emotiva  la funzione clonica o di movimento in collegamento con l'altra, dà origine l'intelligenza pratica che è anche adattamento ad una situazione fatta di dati immediati che necessitano spostamenti e accomodamenti. entrambe mediate dal sistema di relazioni socioculturali nel quale è inserito il bambino. Lo sviluppo dell'organismo, ambiente e comportamento sono in stretta relazione e mette in discussione la tesi dell'incompatibilità tra automatismo e rappresentazione precisando: l'imitazione è già una forma di rappresentazione mentale; è sempre un processo originale che favorisce l'emergere della soggettività del bambino perché il bambino nell'imitare, non compie mai un atto puramente meccanico, ma lo fa tramite il suo vissuto e la sua specifica esperienza, imitando il bambino inventa e crea quindi apprende. Le emozioni e rappresentazioni hanno un nesso: nell'espressione delle emozioni vi è una selezione dei vissuti in interazione con l'esperienza contestuale, l'influenza dell'ambiente sociale è decisiva nella costruzione dei rituali comportamentali, è nell'ambiente che si strutturano i “comportamenti appresi” poiché il contesto sociale è una comunità di comportamenti. Attraverso le due funzioni il bambino impara anche a vivere in società e strutturare una rappresentazione dei suoi vissuti. La possibilità di sperimentare posture, movimenti, emozioni favorisce la strutturazione di comportamenti adattivi in contesti e situazioni

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diverse, questa interazione tra sviluppo e apprendimenti permette l'attivazione delle potenzialità del bambino che si trova in condizione di apprendere dall'esperienza. Sottolinea L'importanza del rapporto tra motricità, emozioni, ambiente socio-affettivo e strutturazione del carattere se mette in evidenza le discontinuità nel processo di costruzione della personalità, a differenza di Piaget che tende a vedere le continuità, negli aspetti complessi ed articolati di ogni stadio evolutivo, mostrando che nei diversi passaggi intervengono delle rotture che implicano la necessità di ripristinare dei nuovi equilibri. Secondo Wallon e Vygotskij sono le fasi critiche dello sviluppo, l'interazione tra gli aspetti neurofisiologici e l'ambiente socioculturale che creano le condizioni per l'apprendimento inoltre quelle che appaiono come debolezze si dimostrano essere delle risorse inedite per la crescita originale del bambino. L'intelligenza ha due fonti:  una senso-motoria  l'altra che si struttura con il linguaggio, l'intelligenza delle situazioni e l'intelligenza delle rappresentazioni. Ogni situazione è un campo percettivo sempre trasformabile, in cui gli incitamenti venuti dalle cose entrano solo organizzandosi in sistemi che rispondo all'attività del movimento. L'organizzazione del quadro percettivo è fortemente soggettiva. Molti fanciulli con ritardo mentale hanno una buona intelligenza di situazione mentre, sono deboli nell'intelligenza di rappresentazione, senza la mediazione di una forma di analisi l'intelligenza si esercita e si esaurisce nel presente e nell'esecuzione dell'atto ma con l'apparizione del linguaggio c'è una presa di distanza dall'istante presente, è qui che nasce la funzione simbolica. Wallon e Vygotskij attribuiscono una grande importanza al linguaggio come sorgente sociale di conoscenza e di preconoscenza distinta dalla sorgente senso-motoria. L'imitazione è la mediazione che permette il passaggio dall'intelligenza di situazione all'intelligenza di rappresentazione, imitare vuol dire confondersi in modo affettivo e sensomotorio con il modello ma anche distinguersene e opporvisi. Wallon spiega l'importanza di saper cogliere la specificità complessa dei processi evolutivi nel bambino disabile per individuarne le potenzialità. La complessità del processo di sviluppo dell'essere umano non può essere eliminata per una comodità pedagogica pratica o terapeutica: nella percezione del proprio corpo il nocciolo che costituisce l’io si delinea un incontro/scontro con l’ambiente che all’inizio gli appare amorfo per poi diventare sempre più articolato e ben definito poiché è fatto sia di cose ma anche di altri. il lavoro di osservazione è per Wallon, come per Decroly, fondamentale per comprendere lo sviluppo del fanciullo ed utilizza un doppio metodo:  un metodo longitudinale con cui studia i bambini attraverso diverse fasi della loro evoluzione  un metodo trasversale con cui studia gruppi di bambini della stessa età nello stesso momento.

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Il suo metodo è genetico comparativo e multidimensionale perché studia la genesi dell'evoluzione dei diversi stadi e delle relazioni tra le diverse funzioni, e mette a confronto i molteplici tipi di sviluppo analizzandone le diverse dimensioni, la comparazione tra i comportamenti del bambino con uno sviluppo anomalo a quelli del bambino normale; ci mostra che la concezione dinamica-genetica nonché quella comparativamultidimensionale permette di comprendere meglio il rapporto tra similitudine e differenza nello sviluppo del processo di apprendimento. Non bisogna chiudere il fanciullo disabile dentro delle logiche classificatorie che pretendono di definirlo una volta per tutte, identificandolo con un momento specifico della sua evoluzione o con la propria disabilità; ogni storia è una storia a sé, non si può generalizzare una diagnosi. L'osservazione psicologica deve cogliere la globalità dello sviluppo e per questo motivo deve essere multidimensionale nella misura in cui si occupa in modo integrato della dimensione biologica, senso-motoria, psico-emotiva e sociale. L'osservazione fatta in situazione artificiale deve essere quindi presa con prudenza, implica una relazione tra osservatore e osservato. Non bisogna dimenticare che il primo è anche osservato e deve quindi evitare di confondere la logica dello sviluppo potenziale del bambino con la logica delle sue categorie valutative.

Modalità di intervento pedagogico La concezione generale dell'educazione è di chiara impostazione funzionalistica, evidenzia molto bene la relazione che esiste tra lo sviluppo delle funzioni e gli stimoli che provengono dall'ambiente che può favorirne o ostacolarne la nascita. L'educatore deve quindi sapere osservare le effettive potenzialità del bambino per impostare un progetto educativo individualizzato e un percorso di apprendimento congruente con il profilo potenziale del singolo bambino. Preferisce un'educazione che per la sua naturalità è necessariamente gioiosa e motivante come quella attuata da Decroly. Wallon è  un sostenitore della scuola nuova e delle pedagogie attive, considererà sempre l'opera educativa di Decroly come un punto di riferimento fondamentale ma diffida dello spontaneismo presente nell'attivismo educativo,  critica Maria Montessori per l'eccessivo peso attribuito all'educazione sensoriale o per l'approccio che vuole il rispetto assoluto per la spontaneità infantile. Vede l'attività pedagogica come un agire intenzionale e concretamente organizzato, pronto a controllarsi sulla base di risultati precisi. Ricorda che nella valutazione dello sviluppo delle facoltà nel processo di apprendimento non si può ignorare la dimensione sociale, l'educazione deve fare i conti con la dimensione sociale della formazione della personalità. Quello che manca nei progetti educativi per soggetti disabili è la dimensione sociale e collettiva, è la mediazione delle relazioni sociali che permette lo sviluppo di una personalità orientata all'inserimento nella comunità e alla autodeterminazione.

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Pur attribuendo importanza al rapporto tra emozioni e sfera corporea, Wallon pensa a un'educazione organizzata, razionale e programmata dove l'educatore agisce come un regista, diffida dei discorsi pedagogici centrati unicamente sulle emozioni e che non tengono conto della dimensione sociale e culturale. La comunità sociale deve favorire lo sviluppo dell'acquisizione di tante capacità e non atrofizzarle, l'azione pedagogica deve mettere il soggetto in situazione di apprendimento cioè nelle condizioni di avere il controllo di sé e di costruire un minimo di autoconsapevolezza. Educare vuol dire formazione della consapevolezza ed educare alla decisione autonoma, un'educazione all'analisi intellettuale e alla decisione autonoma è possibile solo in un contesto che offre una molteplicità di esperienze, di opportunità e la possibilità di sperimentarsi in tante situazioni e in tanti ruoli. Ogni alunno deve essere messo nelle condizioni di operare delle scelte, fatto che viene spesso negato agli alunni disabili, ha diritto ad accedere alle opportunità dell'istruzione e della formazione per poter attivare il proprio potenziale di capacità e trovare una propria collocazione nella società, ma soprattutto formarsi come uomo completo. L'orientamento è educazione allo sviluppo di tutto il potenziale dell'essere umano per metterlo nelle condizioni di fare anche delle scelte minime, il rischio è quello di non cogliere le vere potenzialità del soggetto. Anche Wallon usa il metodo dei test per valutare ma con la consapevolezza dei limiti di questi strumenti, per lui si rischia di commettere delle ingiustizie nella valutazione del potenziale dell'alunno e quindi di danneggiarlo nel suo sviluppo sicuro. Ogni diagnosi pedagogica del potenziale di apprendimento dell'alunno deve partire da una valorizzazione delle capacità e potenzialità dell'individuo, solo così si possono creare le condizioni per educare alla scelta. Va valorizzata l'intelligenza pratica e di situazione dell'alunno disabile ma questo non esclude la possibilità di raggiungere anche forme di intelligenza più astratta.

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