Illustrazione di moda 2 PDF

Title Illustrazione di moda 2
Author Gigi Gam
Course Semiotica della moda
Institution Sapienza - Università di Roma
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Appunti lezioni...


Description

Bruno Munari (Milano 1907/ivi 1998) integra tanti punti, tante tematiche, tanti aspetti differenti. Prima Parola chiave: sperimentazione sia nelle arti visive che tattili. Lui è vicino all'avanguardia futurista proprio perché si pone da subito in modalità di voler scardinare le regole finora considerate base nel mondo della grafica, piano piano però si allontana da questa avanguardia dedicando la sua ricerca all'approfondimento di forme e colori e all'autonomia estetica degli oggetti. Crea inoltre proprio una sua scuola, una sua linea di ricerca emblematica. Tra le sue opere emblematiche, una molto provocatoria rispetto anche ad altri: “useless machines” del 1933. Queste useless machines (macchine inutili) sono inutili perché è una provocazione in realtà sono dei congegni meccanici presentati come modelli sperimentali che indagano sulla possibilità percettiva. Questo ovviamente ci fa subito pensare alla Optical Art: centrale il fatto di non avere un'unica prospettiva, un unico punto di vista quindi la creazione di questo effetto tridimensionale. Viene definito il precursore dell’Optical Art. Libri: Fantasia, Design e Comunicazione visiva, Arte come mestiere, Da cosa nasce cosa. Vita: designer, scultore, scrittore italiano nato a Milano nel 1907 e considerato uno dei massimi protagonisti sia dell’arte, del design, e della grafica di tutto il ventesimo secolo. Ha mantenuto la sua creatività in tutti questi settori a sostegno dell'indagine costruttiva della forma attraverso sperimentazioni visive e tattili e, insieme, la sua grande capacità di comunicarla attraverso parole, oggetti, giocattoli. Dal 1927 prende parte a diverse manifestazioni nazionali ed internazionali, segue la scia del futurismo e partecipa alla Biennale di Venezia ma anche quadriennale di Roma e Parigi, non lavora soltanto in Italia ma c'è sempre una connessione anche con altri paesi europei. Nel 48 la Fondazione del MAC (Movimento per l'Arte Concreta). Negli anni 50 continua con le sue ricerche, che riprendono una serie di sculture: “concavo-convesse” e soprattutto dei dipinti chiamati “positivonegativi”. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti in Europa e nel mondo ma tra i suoi principali riconoscimenti c'è proprio il Compasso D'oro dell'Associazione del disegno industriale quindi per la sua carriera, una menzione onorevole ricevuta dall’Accademia delle scienze di New York(1974);il premio Japan design foundation (1985). Libro: “arte concreta” dove sperimenta varie modalità grafiche di illustrazione, tra cui la famosa Useless machines; delle composizioni geometriche che vengono appese, mutevoli nel loro insieme e mutevoli nel tempo e nell’ambiente circostante perché cambiano a seconda di come si osservano. Destabilizza le certezze fino a quel momento e per questo la vicinanza al futurismo perché c’è la ricerca del movimento, la ricerca di qualcosa di dinamico e di non statico e sempre uguale, sempre identico a sé stesso. La caratteristica che possiedono sono gli elementi colorati che cambiano a seconda di come io la osservo. La lampada Falkland: Figure geometriche molto semplici, sono delle circonferenze e hanno una sorta di tessuto che unisce tutti questi cerchi; potrebbe essere un abito per questo bisogna prendere spunto da tutto e non solo dal settore moda. Pittura: Fa schizzi e bozzetti, non sono da esposizione perché sta studiando, sta sperimentando. Non gli interessa se in questo momento sono belli o brutti, voleva capire come realizzare una pittura per rompere la bidimensionalità del foglio quindi una ricerca di tridimensionalità dell'immagine poi schizzi: inserendo il colore. Es. di “negativo-positivo” avendo rotto questo bordo sicuramente

l'effetto di tridimensionalità è più evidente. Es negativo-positivo: Si introduce un nuovo elemento che per noi sarà centrale cioè due cose:  la sintesi grafica quindi cercare di realizzare nel figurino qualcosa di molto elegante ma incentrato proprio sull’abito quindi il figurino sarà di sottofondo.  Oltre la semplicità è il bianco, es. quadratino bianco, il bianco è spesso la carta vincente. Bianco come punto di luce massima, come acquerello. Sempre nel settore dei loghi, della scrittura, questo è un logo che è scritto in forma leggibile e molto semplice e qui il protagonista è proprio questo famoso bianco; principale protagonista in quest’opera. (Camicie Ferrè) Scrittura: alfabeto tagliando una parte delle lettere, es: oculista, (MITO) . Lettere progettate diventano logo. In collegamento con il settore moda quindi in particolare nella sfilata dell'accademia di Maria Maiani, è stata realizzata proprio una interpretazione di Munari; si è ispirata alle USELESS MACHINE riportandolo nel nostro settore. L'uso della geometria, del ritaglio, questa è molto più raffinata come ricerca perché c'è un taglio come se fosse un foglio di carta nei suoi positivi negativi e una geometria semplice, colori sempre molto semplici, l'introduzione del bianco. La sezione aurea: è un rapporto tra due numeri che dà come risultato un numero razionale. Questo è il rettangolo aureo: (foto) tracciato il quadrato a, si individua il punto medio della base e si traccia, come in figura, il segmento C che si congiunge quest’ultimo al vertice, con un compasso si riporta il segmento c sul prolungamento della base del quadrato individuando cosi il rettangolo.

Es. L'Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci lo rappresenta, questi studi ci avvicinano infatti alla figura umana. Oltre Leonardo da Vinci ci sono altre realtà che sono presenti intorno a noi: ad esempio, il rapporto aureo è alla base di molte delle forme più armoniose della natura; una conchiglia che non è altro che di nuovo un rettangolo aureo. Quindi non sono disegni casuali ma seguono un ordine così come la spirale stessa che segue esattamente quest’ordine. Un altro autore che parla tantissimo di proporzione e lo applica nel suo caso all'architettura:

Le Corbusier la sua ricerca di una proporzione standardizzata ebbe il culmine nell’introduzione di un nuovo sistema proprio da lui creato per misurare lo spazio ed è il Modulor. Per fornire alla scala umana una misura di armonia universalmente applicabile all’architettura e alla meccanica. Idea simile a quella di Protagora (filosofo greco del V secolo a.C.) secondo il quale l’uomo è la misura di tutte le cose. Trovare ed estrarre dall’uomo delle proporzioni per applicarle all’architettura, così da migliorarne l’estetica e la funzionalità. L'architettura va vissuta e quindi meglio se è proporzionata all'uomo. Stessa cosa vale per gli abiti, l’abito deve adattarsi alle proporzioni del corpo di chi lo indossa o al quale è destinato. Ho bisogno di proporzionalità perché? per controllare la realtà e generare nuove forme Es. MAXXI fluido, segue un percorso essendo un museo si presta tantissimo a quella funzione di accompagnarmi per le stanzette, segue quindi una sua regola, struttura. Le Courbusier riprende la figura umana e ricorda gli studi molto precedenti di Leonardo da Vinci portati

in epoca attuale dove si vede come a questa figura umana viene relazionato un sistema geometrico di misure e di proporzioni, ripresa ovviamente nell'uomo vitruviano Di Leonardo da Vinci e anche dai lavori di Leon Battista Alberti. Ci sono quindi tantissimi altri tentativi per migliorare la funzionalità e l’estetica dell’architettura Perché proporzionare: Due motivi:  Controllare la realtà: cioè io ho un’idea o un’ispirazione di una cosa che vedo che può essere una colonna dorica, una cosa naturalistica, e voglio avere un metodo per fissare quella cosa che vedo subito però in maniera veloce. Il metodo da attuare quindi è quello di proporzionare la realtà, controllare la realtà che ho intorno.  Il secondo motivo è generare nuove forme.

Art Nouveau: tutto può incastrarsi ed essere più là introdotto in una struttura di base, questo in particolare è tratto da una pubblicazione senza colori, tutta la parte della struttura geometrica dietro che però non ci vincola per forza ha qualcosa di statico, ma può essere interpretato in maniera più personale ed è proprio il titolo della pubblicazione, tesori of traditional stained Glass design. Il disegno di questi vetri è tratto dal periodo edoardiano anche dell’Italia edoardiana nel Regno Unito del 1901-1910. Moda e design: Liberty in fashion  L’Art Nouveau, noto in Italia come stile floreale: Movimento artistico e filosofico che si sviluppò tra la fine dell'Ottocento e il primo decennio del 1900 e influenzò le arti figurative, l'architettura e le arti applicate. Non c'è mai un movimento che si applica solo su un settore quindi vediamo sempre che torna questa visione a 360 °. Il termine liberty deriva proprio dall’autore che ha coniato questo termine Arthur Lasenby Liberty che era determinato a non seguire la moda corrente perché vuole crearne una nuova ed è abbastanza significativo sul carattere di questa persona, che ha voluto mettere del suo in questo settore. Quando un movimento artistico ha un suo valore si vede perché viene immediatamente preso e diffuso in tutti gli altri ambiti. Ornamento diventa struttura: es. Candelabro. Il carattere vitalistico della linea ispirata ai meccanismi germinanti della natura ed è molto fluido. L’elemento principale del Art Nouveau è proprio il motivo vegetale, il giglio, la ninfea, il loto, l’edera, il glicine, e più in generale l’albero e la pianta diventano i soggetti privilegiati ad esprimere questo concetto estetico. Il germoglio ed il bocciolo sono promesse di fioritura e di crescita. In qualche modo l'artista guardava al futuro prefigurando una nuova epoca, quindi ovviamente utilizzando la metafora della crescita e dell’evoluzione e quindi la natura che cresce, si evolve, cambia. Van De Velde: L’ornamento diventa “simbolo della struttura” nel senso che finiva per esprimere, prima ancora che la forma, la funzione dell’oggetto per cui era stato concepito. Lo troviamo in tantissimi aspetti del nuovo Es. la pensilina della metropolitana cioè un ramo che diventa poi tettoia, lo stesso ramo che fa anche decorazione. Liberty: è un termine che evoca decorazione floreali e un design raffinato. La mostra Liberty in Fashion a Londra per celebrare questo grande movimento, creatore Arthur Liberty, e si celebra qui il 140º anniversario della società Liberty & Co. Sono esposti oltre 150 capi di abbigliamento, tessuti e oggetti che dimostrano l’influenza dello stile Liberty dimostrano l’influenza dello stile Liberty sulle creazioni di designer e stilisti da Arthur Silver di Silver Studio a Jean Muir, Cacharel, Yves Saint Laurent e Vivienne Westwood. Dice il curatore della mostra Liberty in Fashion Dennis Nothdruft che: “Ogni capo in mostra è stato scelto con cura per consentire al Museo di rappresentare l’incredibile

gamma di disegni tessili realizzati dalla società, nonché per presentare un argomento sul perché lo stile Liberty è sempre di moda”. Kenzo: Casa di moda francese (1970) di Kenzo Takada, di proprietà di LVMH (1993). Utilizza queste cornici con dei motivi, arte floreale. Altri esempi sono scrivere con un pennarello grande su questa texture di fondo rendendolo più attuale e si è unito a questo stile liberty per creare una sua collezione personale “Limited edition range of scarves season” “Tree of Life” (albero/tigri) 1936. Soprattutto esemplificativi sono questi suoi foulard.

La figura umana Tutto è proporzione, tutto ha una struttura retrostante. La figura umana è più organica di un capitello Corinzio, perché è abbastanza complesso ma così ci si avvicina anche alla figura umana (piena di dettagli ed elementi più piccoli ma che è comunque un insieme fluido.) Canone di Policleto V sec a.c: è la prima volta che si inizia a parlare di corpo umano in modo schematico cercando di tirarne fuori una regola o un vero e proprio canone. Policleto scrive un trattato: Il trattato che viene scritto nel V secolo a.c. fissa proprio delle regole per creare la statua perfetta, da cui creeremo un disegno di moda. Questo per dirvi quanto sia lontana da noi l'origine di voler replicare e ricostruire la figura umana e questo calcolo si basa semplicemente su dei moduli. Che cos'è il modulo? È la testa in questo caso della statua, è un modulo che viene utilizzato per costruirne le proporzioni. Vedete come schematizzando questo disegno, questa vista reale della statua viene fuori proprio un profilo. Il perimetro viene fuori esattamente da questo schema, non è inventato, sto seguendo uno schema e questo sarà quello che noi cercheremo di fare, in modo personale. Sempre sul concetto di questa modularità vediamo subito di entrare nel merito del discorso quindi perché il manichino? il manichino ci viene utile più che altro per capirne il senso perché è scomposto, in arti, cassa toracica, bacino e testa quindi ci sono questi elementi principali: le linee orizzontali/otto linee orizzontali dividono in otto parti l’altezza del corpo. Applicato lo schema al figurino, passiamo facilmente alla figura umana con questa semplice regola di ricordarci che non dobbiamo variare il modulo perché altrimenti chiaramente si va a deformare tutto il resto. Si potrà quindi fare sia un figurino maschile che femminile. Questa scomposizione ci aiuta a far capire che in realtà la possibilità di dividere in parti più piccole è molto più semplice. Scomposizione in parti semplici: In realtà noi già con gli arti, la cassa toracica e il bacino schematico saranno già la base per la silhouette definitiva, divisione in parti più piccole per controllare il complesso. Poi fatti degli esperimenti, manichino dritto e frontale, è molto più semplice anche iniziare a muoverlo, se enfatizziamo troppo sulla posa ci si distoglie dall’abito. Oltre asti e nodi, Terzo elemento sono le linee degli assi cosa voglio dire con linea e assi: assi orizzontali delle semplificazioni dove si può vedere come facilmente possiamo controllare il figurino quindi una volta capito questo riusciremo nelle successive esercitazioni anche a cambiare la posa, mantenendo il modulo della testa che non varia. 8 moduli e poi 9. Proporzione umana  quindi il proporzionalmente, nella moda figurini allungati per mettere in evidenza l’abito anche 10,11,12 moduli, quindi estremamente longilinei. La parte inferiore

quindi viene allungata, tacco alza la figura e camminando il piede della figura si raddrizza, rappresentando quindi il figurino in movimento. Costruzione del figurino: metodologia: Il disegno nel nostro caso deriverà sempre dallo studio preliminare delle proporzioni, delle linee di movimento. Linee si intende appunto quegli assi che si possono inclinare sempre rispetto all'asse centrale per poi giungere al disegno completo. La struttura sarà fatta sempre di questo passo, centrale con dietro assi di movimento e linee di movimento ed è parte integrante del disegno. Fasi: Tre punti ovviamente hanno anche ognuna di queste delle sottospecifiche quindi non sono tre punti netti. 1. Rappresentazione dell’asse centrale quindi cosa significa (linea retta verticale) che vado a scomporre in 9 teste/9 moduli, 2. Rappresentazione dello scheletro (linee rette) propongo quindi linee e nodi. 3. Rappresentazione del corpo umano (linee fisse): Basandomi sulla struttura traccio le linee di contorno. 4. Il figurino di moda: figurino  i figurini o stampe per la diffusione della moda hanno origine verso la fine del Cinquecento, quando la moda e diverse arti anche del lusso diventano importanti, proprio per la collaborazione diretta con gli artisti. Hanno grande diffusione i primi libri sulla moda e sui costumi, ricche d’incisioni e descrizioni degli abiti. Quindi già all'epoca il figurino era legato a un'idea funzionale, ad una comunicazione dell'abito estremamente diversa da quella che siamo abituati a vedere oggi. Nasceva già con un fine pratico; per vendere un prodotto è essenziale rappresentarlo. 1600 primi trattati in bianco e nero. 1797  pubblicato trattato di Journal des dames et des modes,(Kleinert) vengono rappresentati ulteriori figurini più che altro sintetici come rivista però sempre con lo scopo di presentare al pubblico le proprie opere, le proprie collezioni e il proprio lavoro. Viene aggiunto anche l’elemento cromatico. Molteplici autori che trattano il figurino di moda, per es. grandi artisti francesi del movimento Art Deco, oltre il bianco e nero, oltre il colore subentra un ulteriore elemento  colori piatti ovvero una rappresentazione più sintetica quindi bidimensionale e grafica. Inizio 800’ diffondono nuovi modi di distribuzione dei prodotti di moda, negozi nelle gallerie commerciali come grandi magazzini (Le belle Jardiniere 1824, Les trois Quartiers 1829, Au bon Marchè 1852). Dato che c’è molta più merce ci servono molti più giornali per lo più francesi perché hanno inizio a Parigi. Empori che offrono non solo abiti ma altre merci di ogni tipo (calze/scarpe/cappelli) e c’è bisogno di cataloghi delle merci suddivisi per categorie. Era essenziale catalogare tutti questi vari aspetti con modelli, varianti, misure e prezzi tutto per poter scegliere agevolmente il capo da acquistare. Quindi in contemporanea con questa necessità comunicativa subentra anche tutto l'aspetto legato alla pubblicità con un ruolo moderno, perché non solo inserita all'interno di questi giornali ma anche già indipendente. Quindi manifesti, locandine e cataloghi anche staccati dal catalogo di moda. Non solo una funzione informativa, comunicare ciò che troverò nel grande magazzino ma anche divulgativa in cui catturo l’attenzione anche di altro pubblico (di chi non vuole acquistare). I cataloghi potevano essere diffusi anche per corrispondenza, e alla fine del secolo ci si avvale delle riviste di moda  funzione divulgativa e funzione informativa.

Paul Poiret inizio 900 grande rivoluzione, couturier di grande talento, commissiona abiti illustrati delle proprie collezioni agli artisti (Paul Iribe e George Lepape). Iribe illustra l’albume (Les robes de P.P 1908) con disegni di estrema pulizia formale, equilibrati e frizzanti: in essi sono ridotti al minimo gli oggetti di fondo, l’attenzione è concentrata sulla silhouette (stilizzata sintesi nella moda) perché come vedete è evidente da subito una pulizia formale, sono ridotti al minimo gli oggetti di fondo. quindi la collocazione dei miei figurini avviene con focus solo sul figurino e sulla silhouette e sul capo di abbigliamento e appare molto evidente. Poi la scelta di rendere il colore in maniera più piatta come stampe orientali e giapponesi, questo avviene per evidenziare aspetti più grafici e per essere più facilmente compresa dal pubblico. Definizione delle sorelle Fontana: ”Il figurino di moda deve assolvere la creatività come idea e la leggibilità come funzione” (come nelle prime riviste dell' 800 nate insieme alla nascita dei grandi magazzini ancora oggi noi manteniamo questa idea cioè sì la creatività ma la funzione legata sempre ad un aspetto strumentale del mio disegno quindi deve essere a prima vista gradevole e accattivante, deve soprattutto rispecchiare uno stile preciso e essere alla “moda” nel tratto, nella tecnica di rappresentazione e, naturalmente essere gradito alla committenza. Quindi bisogna tenere presente questo aspetto più comunicativo, quindi più la figura è simile a un manichino per sottolineare l'abito che indossa quindi si l'espressione ma estremamente sintetica. Ci sono diverse modalità di approccio anche molto descrittive quindi non è che è vietato o non esiste ci sono tanti illustratori che puntano invece sulla resa molto figurativa della silhouette. Abito  più ricco e completo nei dettagli, spesso a lato, il frammento del tessuto, come suggerimento, ipotesi di lavoro. Le varianti di forme sono la vivace verifica di un progettare moda, con una dinamicità di tempi e di situazioni che rendono convulsa, dietro le quinte, la vita di un atelier di successo, le cose vanno sempre a servizio di un’idea. Non è pensabile per l’Alta Moda sostituire il figurino, ben disegnato e colorato rifinito nei particolari con la fotografia del modello indossato da una indossatrice”... Figurino di moda: figura semplificata e sintetica. Lo stile semplificato è determinato dalla funzione stessa del disegno, che deve enfatizzare l’abito, rendendolo immediatamente visibile.  Figurino d’immagine: Da utilizzare per il grande pubblico e descrive lo stile di un abito. Quindi può essere in movimento o dinam...


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