L’età di Augusto e i letterati: sintesi dalla storia della letteratura latina di Luciano Perelli. PDF

Title L’età di Augusto e i letterati: sintesi dalla storia della letteratura latina di Luciano Perelli.
Author VINCENZO CONTINANZA
Course Letteratura latina
Institution Università della Calabria
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L’età di Augusto e i letterati: sintesi dalla storia della letteratura latina di Luciano Perelli....


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L’ETA’ DI AUGUSTO La politica di Augusto e i letterati Dopo la morte di Cesare continuano le guerre civili e pesa sugli animi la paura di una catastrofe dell’impero; nello stesso tempo si diffonde una forte aspirazione alla pace. Le guerre cessano con la battaglia di Azio (31 a. C.) ma già prima Ottaviano ha avviato la sua politica di stabilizzazione, venendo incontro agli interessi dei ceti medio-alti, ribadendo la centralità di Roma e dell’Italia, rispettando l’oligarchia senatoriale e le forme costituzionali repubblicane. In realtà il potere dell’aristocrazia è radicalmente ridimensionato e sottoposto al placet del principe, il tutto coperto da una intensa propaganda di stampo tradizionalista. Ottaviano si presenta come il difensore della pietas contro la diffusione dei nuovi culti orientali e il restauratore della moralità tradizionale con provvedimenti contro il celibato e l’adulterio. Si tratta di una propaganda che favorisce le riforme di Augusto, comunque abile nel conciliare gli interessi dei diversi gruppi, nel favorire il benessere e la crescita economica insieme con la pace interna. Di minore impatto i provvedimenti di moralizzazione. RAPPORTI FRA POLITICA AUGUSTEA E LETTERATURA L’età augustea, dal 44 a. C. al 14 d. C., vede all’inizio e in una prima fase una grande fioritura di letterati ed in una seconda l’inaridirsi delle forze spirituale e un ripiegamento erudito ed accademico. Le due fasi coincidono nel primo caso col periodo della fine delle guerre civili e delle riforme di Ottaviano e nella seconda fase con la stasi dell’evoluzione politica durante il principato paternalistico di Augusto. Essa può essere paragonata all’età di Pericle o di Luigi XIV. Augusto scelse anche di sostenere i letterati e di valersi del loro appoggio. Del resto lo spirito conservatore della gran parte di essi, di provenienza provinciale, coincise con i suoi principi programmatici. Egli suggerì poi ai letterati, oltre ai temi moralistici, quelli della missione pacificatrice dell’impero e della fede nel destino di Roma. Lo stesso Augusto fu letterato e celebrò la sua opera politica nelle Res gestae redatte da lui stesso. IL CIRCOLO DI MECENATE Augusto lasciò al suo collaboratore Mecenate (70 - 8 a.C.) il compito di occuparsi degli scrittori e dei poeti. Egli fu uomo di cultura e abile diplomatico e raccolse in torno a sé in un circolo le figure più eminenti della letteratura, Virgilio, Orazio, Properzio e Vario Rufo. In cambio dell’appoggio ricevuto, gli scrittori dovevano in qualche misura conformarsi con le linee guida della politica augustea. CARATTERISTICHE DELLA POESIA AUGUSTEA Nonostante le direttive di Augusto, il centro dell’ispirazione poetica di Orazio e Properzio è lontano dai temi di natura civile. Lo stesso Virgilio inquadra la celebrazione di Roma in un più vasto

affresco sulla condizione umana. Resta Livio che non è un poeta ma uno storico e che celebra soprattutto le libertà repubblicane tramontate e le antiche virtù piuttosto che il principato di Augusto. Tuttavia la poesia di Virgilio e Orazio si distingue da quella dei neoteroi per un maggiore impegno morale e una maggiore profondità: essa non è mero gioco letterario. Persino Tibullo e Properzio procedono sulla via di una interiorità e di un approfondimento lirico autentico, sia pur rinunciando a muoversi su un terreno più universale. CLASSICITA’ DELL’ETA’ DI AUGUSTO A differenza che nell’età di Cesare, i letterati dell’età di Augusto hanno tutti in comune un superiore senso della misura e dell’equilibrio, con qualche riserva su Properzio, il più romantico del gruppo. Virgilio raggiunge l’armonia stilistica fin dalle Bucoliche e lo stile dei suoi colleghi evita il linguaggio enfatico e volgare e si mantiene su un tono nobile e medio. I poeti augustei aspirano ad imitare i poeti greci dell’età classica, senza venir meno alla loro originalità e alle specificità dello spirito latino. DALLA CLASSICITA’ ALL’ACCADEMIA Questo tipo di arte classica è destinata ad avere un ciclo breve e a scadere nel formalismo, nell’accademia, nell’imitazione di maniera. Esponente della degenerazione dello spirito classico è Ovidio che, formatosi alle scuole di retorica, sconfina nell’eleganza salottiera, priva di contenuti spirituali. IL CIRCOLO DI ASINIO POLLONE Asinio Pollione fu il principale esponente dell’opposizione politica e letteraria e per questo messo da parte, dopo il 40, da Ottaviano. Egli diffuse a Roma il costume delle recitationes pubbliche, sintomo del ritrarsi della cultura in circoli ristretti dove essa diventa passatempo delle classi alte. IL CIRCOLO DI MESSALLA CORVINO Un tempo generale e collaboratore di Ottaviano, Messalla dopo il 27 a.C. riunisce intorno a sé un circolo di poeti di ispirazione arcadica ed elegiaca. Primo fra questi Tibullo. Questo circolo si contrappone a quello di Mecenate per la rinuncia ai temi di impegno politico e civile e per una concezione della poesia come otium. L’età classica della poesia latina ebbe vita breve e lasciò presto il posto alla tradizionale propensione latina verso l’esuberanza e lo stile espressionistico di cui si avranno esempi in epoca imperiale. Rimane comunque fortissima, anche in età moderna, l’influenza di Virgilio e di Orazio....


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