Lezioni musica società e cultura appunti PDF

Title Lezioni musica società e cultura appunti
Course musica, società e cultura
Institution Università degli Studi di Verona
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Appunti presi a lezione nell'anno accademico 2020/2021. Utili ai fini dell'esame, solitamente per superare l'esame di Musica Società e cultura sono sufficienti....


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MUSICA SOCIETA' E CULTURA Corso che si occupa del MELODRAMMA, o OPERA LIRICA, questa è una storia lunghissima, inizia all'incirca nel 1600. Il melodramma è conosciuto in molte società. L'opera è stata oggetto di studi, in oltre per molti secoli si studiava il melodramma per comprendere altre forme di teatro in musica. La storia dell'opera è una storia in gran parte italiana. Nelle corti italiane l'oera è stata molto importante e anche molto studiata. L'opera del 1900 interessa strati di popolazione sempre più ampi. In particolare dopo l'unità d'Italia nascono teatri di “serie B” accessibili anche alla popolazione meno agiata; questi teatri sono chiamati “POLITEAMA”. L'opera lirica è talmente importante che nelle prime trasmissioni Rai vengono riportate rappresentazioni di diverse opere liriche. Anche i film di Totò fanno molti riferimenti al melodramma. AIDA:Introduzione È un'opera in quattro atti di Giuseppe Verdi su libretto di Antonio Ghislanzoni da un soggetto di Auguste Mariette. La prima rappresentazione fu al "Kedivial Opera House" de Il Cairo il 24 Dicembre 1871in occasione dell'inaugurazione del Canale di Suez. Trama ATTO I Aida vive a Menfi come schiava; il padre Amonasro organizza una spedizione in Egitto per liberarla dalla prigionia. Aida si innamora del giovane guerriero Radamés, dal quale è riamata; ma di costui si è invaghita anche Amneris, la figlia del re d'Egitto. Amneris nutre sentimenti di gelosia per la principessa etiope e falsamente la consola del suo pianto. Un messaggero porta la notizia che l'esercito etiope guidato dal re Amonasro sta marciando verso Tebe: è la guerra. Il Faraone designa Radamés comandante dell'esercito che combatterà contro gli Etiopi. Aida è combattuta tra l'amore per Radamés e il sentimento per il padre e il suo popolo. Fra cerimonie solenni e danze il gran sacerdote Ramfis gli consegna la spada consacrata. ATTO II Amneris riceve nelle proprie stanze, dove piccoli schiavi mori danzano, Aida e con l'astuzia la spinge a dichiarare i suoi sentimenti per Radamés, annunciandole la morte dell'amato in battaglia. Amneris minaccia Aida che, disperata, è costretta a chiedere perdono. Risuonano le trombe della vittoria e la popolazione accorre alla cerimonia del trionfo; mentre il re siede sul trono con la figlia, l'esercito sfila davanti a lui. Radamés viene incoronato da Amneris con il serto dei vincitori ed intercede a favore dei prigionieri tra i quali si trova Amonasro, padre di Aida. Il re accoglie la richiesta di rilasciare i prigionieri, poi, per la protesta dei sacerdoti, decide di trattenere come ostaggi Aida e un guerriero, in realtà Amonasro, che giura di aver sepolto il re degli Etiopi. Per gratitudine il Faraone concede a Radamés la mano della propria figlia. ATTO III Radamés ha solo apparentemente acconsentito a diventare sposo di Amneris, la quale si reca al tempio della dea Iside per pregarla di proteggere le sue imminenti nozze. Quella stessa notte, mentre Aida attende l'amato sulle sponde del Nilo, Amonasro convince la figlia a tradirlo: Aida ottiene le informazioni richieste. Il padre, poi, spia il colloquio tra i due innamorati e viene a conoscenza del luogo dove l'esercito egiziano attaccherà gli etiopi. Quando Amonastro esce dal nascondiglio e si presenta come il re degli Etiopi, Radamés capisce di

aver involontariamente tradito il proprio paese. Con il suo aiuto Aida e il padre riescono a fuggire, mentre Radamés si consegna al gran sacerdote per espiare la propria colpa. ATTO IV Amneris desidera salvare la vita dell'uomo che ama, ma Radamés la respinge: non vuole più nascondere il suo amore per Aida, la schiava liberata e sopravvissuta alla battaglia durante la quale ha perso il padre. Amneris si dispera, implora pietà per Radamés che viene condannato dai sacerdoti per tradimento ad essere sepolto vivo. Nella cripta sotto il tempio di Vulcano, mentre sta per essere murato, invoca Aida e costei come in un sogno gli appare: è venuta a morire con lui. I due innamorati si abbracciano e dicono addio al mondo che li ha condannati, mentre nel tempio Amneris piange e prega durante le cerimonie religiose e la danza delle sacerdotesse. Nel 2019 l'Aida viene rappresentata in arena da Tamara Wilson, una cantante americana. Essendo Aida una donna etiope le donne bianche per rappresentarla di solito si coloravano la pelle di nero, ma Tamara non volle però dipingersi perchè in america ciò è recepito come un insulto. Infatti nel 1800 i bianchi si dipingevano di nero durante le recite per prendere in giro gli africani, questi show in cui accadeva ciò si chiamano “ministrel shows” Isma'il Pascià, Chedivè d'Egitto, commissionò un inno a Verdi per celebrare l'apertura del Canale di Suez (1868) nel 1860, offrendo un compenso di 80.000 franchi, ma Verdi rifiutò, dicendo che non scriveva musica d'occasione. Invece, quando venne l'invito (Mariette mandò uno schema di libretto su un soggetto egiziano a Camille du Locle, direttore dell'Opéra-Comique di Parigi che lo sottopose a Verdi, che trovò la storia valida) a comporre un'opera per l'inaugurazione del nuovo teatro de Il Cairo, Verdi accettò il 23 aprile 1870. Mariette scriveva a du Locle: «Ciò che il Viceré vuole è un'opera egiziana esclusivamente storica. Le scene saranno basate su descrizioni storiche, i costumi saranno disegnati avendo i bassorilievi dell'alto Egitto come modello». La prima dell'opera fu ritardata a causa della guerra franco-prussiana, dato che i costumi e le scene erano a Parigi sotto assedio. Il teatro del Cairo s'inaugurò invece con Rigoletto nel 1869. Quando finalmente la prima ebbe luogo ottenne un enorme successo e ancora oggi continua ad essere una delle opere liriche più famose. Verdi raggiunse un effetto sensazionale con l'utilizzo, nella Marcia trionfale, di lunghe trombe, del tipo delle trombe egiziane o delle buccine romane («[...] com'erano le Trombe nei tempi antichi»[2]), appositamente ricostruite per l'occasione, ma dotate di un unico pistoncino nascosto da un panno a forma di vessillo o gagliardetto[3]. La prima rappresentazione avvenne quindi al Teatro khediviale dell'Opera del Cairo il 24 dicembre 1871, diretta da Giovanni Bottesini. Per l'anteprima italiana sotto la sua diretta supervisione, Verdi scrisse una ouverture, che però alla fine non venne eseguita per un ripensamento, considerando il breve preludio più organico ed efficace. DON GIOVANNI, trama: Don Giovanni è un nobile cavaliere con una passione sfrenata per le donne; pur di conquistarle, ricorre a qualsiasi mezzo, compreso l’inganno e la menzogna. Nelle sue imprese coinvolge anche il suo servitore Leporello, il quale è ormai abituato alle follie del suo padrone. La povera Donna Elvira, da lui sedotta e abbandonata, spera ancora di redimerlo; Donna Anna, invece, vuole vendetta: Don Giovanni ha tentato di violentarla e le ha anche ucciso il padre. Don Giovanni intanto si mette a corteggiare la contadinella Zerlina, suscitando la gelosia di Masetto, il suo promesso sposo. Si invaghisce anche della cameriera di Donna Elvira, e per conquistarla mette in atto l’ennesimo inganno; si scambia gli abiti con Leporello. A causa di questo scambio di vestiti, Masetto, Zerlina, Donna Elvira, Donna Anna e Don Ottavio (fidanzato di Donna Anna), vedendo Leporello, lo scambiano per Don Giovanni e lo vogliono uccidere; ma lui riesce a fuggire.

Leporello e Don Giovanni si ritrovano al cimitero, proprio vicino alla tomba del Commendatore, il padre di Donna Anna. Don Giovanni sfida la sua statua e la invita anche a cena. La statua accetta, e quella sera stessa si presen+ta a casa di Don Giovanni: gli chiede più volte di pentirsi, ma lui risponde sempre di no. Allora una grande voragine di fuoco si apre sotto i suoi piedi, e Don Giovanni precipita all’Inferno. Nella spezzone che abbiamo visto Donna Elvira occupa maggiormente la scena, e questo grazie alla musica, ci sono più strumenti che suonano e lei canta più lentamente rispetto a Don Giovanni e Leporello. Donna Elvira ci comunica in 4 minuti che vuole fare scempio di Don giovanni e che glivuol cavar il cor. La musica dilunga i tempi dei discorsi, l'opera non è il “teatro con messa sopra la musica”. La musica serve per farci capire la qualità del sentimento del personaggio. Il testo di Don Giovanni e Leporello è molto più lungo rispetto a quello di Donna Elvira, ma la musica ne influenza la durata. L'opera è pensata per la rappresentazione in un teatro, l'opera non esiste in astratto e deve seguire delle regole. In oltre l'opera si deve basare sulla fruizione. L'opera è uno spettacolo in cui l'azione si manifesta in musica. In Italia l'opera è interamente cantata con accompagnamento strumentale, orchestra o gruppi più piccoli. Non tutte le opere musciali sonno cantate dall'inizio alla fine, es. operetta o musical (però ci sono anche musical cantati dall'inizio alla fine), oppure la serenata e la cantata. L'opera si differenzia anche da forme musicali come l'oratoria, pensati non per essere rapppresentati, ma pensati solo per essere cantati come concerti....


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