Pedagogia Speciale - Profilo di Funzionamento su base icf-cy e piano educativo indivuale PDF

Title Pedagogia Speciale - Profilo di Funzionamento su base icf-cy e piano educativo indivuale
Course Pedagogia Speciale 
Institution Università degli Studi di Bari Aldo Moro
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Profilo di Funzionamento su base icf-cy e piano educativo indivuale ...


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PEDAGOGIA SPECIALE

QUADRO SINOTTICO DELLA NORMATIVA DI RIFERIMENTO •Prima del 1960 era imperante l’ esclusione dei ragazzi/e disabili dalla società e dalla scuola e ci si occupava di loro solo in forme di medicalizzazione •fino alla metà degli anni 70 inserimento delle persone disabili nei contesti scolastici e sociali •dal 1975 al 1990 integrazione delle persone disabili • dopo gli anni 90 inclusione delle persone disabili Alcune leggi fondamentali prima della L.104/1992 •art 3 Cost È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese •art 38 Cost Gli inabili e i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale •art 28 L 118/ 1971 L’istruzione dell’obbligo deve avvenire nelle classi normali della scuola pubblica (salvo i casi gravissimi) •Legge 270 /1982 prevede che gli insegnanti di sostegno siano in possesso di specifici requisiti •Sentenza della Corte Costituzionale n 215 /1987 stabilisce che la scuola secondaria superiore deve accogliere i soggetti in situazione di handicap Legge n. 104/1992: definisce l'istruzione come tramite per l'integrazione sociale della persona con disabilità; Legge n. 328/2000: elenca le disposizioni relative alla realizzazione di particolari interventi sociali e in particolare a favore di persone disabili, anziani non autosufficienti e famiglie. Sono previsti Progetti Individuali in cui sono definite le potenzialità e gli eventuali sostegni per il nucleo familiare. Il Progetto individuale comprende: -la valutazione diagnostico-funzionale; -le prestazioni di cura e di riabilitazione -I servizi alla persona -le misure economiche necessarie per il superamento di condizioni di povertà, emarginazione ed esclusione sociale. Legge n. 107/2015: riconosce le diverse modalità di comunicazione per l’insegnamento a studenti con disabilità. Riduce il numero di alunni e di studenti per classe . Promuove l'inclusione degli studenti con disabilità e ridefinisce il ruolo del personale docente di sostegno Decreto Legislativo n. 66/2017: esplica e chiarifica le procedure e i documenti fondamentali per l'inclusione scolastica. Istituisce il Profilo di Funzionamento unificando la Diagnosi Funzionale e il Profilo

Dinamico-Funzionale in un documento redatto sulla base della Classificazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità e della Salute (lCF e ICF.CY). Fa riferimento alla globalità della persona nella definizione del PEI e dell'intera offerta formativa, integrando il lavoro della scuola con quello dei servizi territoriali. Decreto Legislativo n. 96/2019: ridefinisce, conferma e modifica alcuni elementi del precedente D.Lgs n. 66/2017

1. Il PEI all'interno di un sistema inclusivo generale e gli strumenti introdotti dai decreti legislativi n. 66/2017 e n. 96/2019 Lo strumento per realizzare processi di inclusione scolastica di buona qualità, è sicuramente il PEI. Tale strumento, già da molti anni, è previsto per legge ed è un diritto dell'alunno con disabilità, in quanto struttura tutto il processo d'inclusione della nostra scuola. Il PEI indica una metodologia chiara e sistematica di lavoro (Piano), con una visione che tende all'apprendimento, allo sviluppo e alla massima partecipazione sociale attiva possibile (Educativo ) e con un orientamento verso una continua conoscenza e comprensione della individualità di quello specifico alunno (Individualizzato ) Gli obiettivi e le strategie diventano flessibili e sono costruiti sul «funzionamento» - ovvero sulle reali e concrete capacità e difficoltà, di quello specifico alunno in relazione al contesto con il quale interagisce - così da poter dare l’opportunità, anche a bambini e ragazzi con disabilità gravissime, di essere, a tutti gli effetti, parte di una scuola che li supporti nel raggiungimento di risultati concreti, per vivere la propria vita presente e futura. D.Lgs n. 66/2017 Art. 2 Ambito di applicazione 1. Le disposizioni di cui al presente decreto si applicano esclusivamente alle bambine e ai bambini della scuola dell'infanzia, alle alunne e agli alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, alle studentesse e agli studenti della scuola secondaria di secondo grado con disabilità certificata ai sensi dell'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n 104, al fine di promuovere e garantire il diritto all'educazione, all'istruzione e alla formazione. 2. L’inclusione scolastica è attuata attraverso la definizione e la condivisione del Piano Educativo Individualizzato (PEI) quale parte integrante del progetto individuale di cui all'articolo 14 della legge 8 novembre 2000, n 328, come modificato dal presente decreto.

Nella definizione del PEI come principale strumento del lavoro della scuola, il decreto fa un forte richiamo al progetto individuale, istituito dalla legge n.328/2000. Tale richiamo è una novità - non presente nella precedente definizione della legge n.104/1992 – che riporta l'attività scolastica all'interno di un progetto globale di presa in carico della persona con disabilità e chiama alla collaborazione tutte le istituzioni di riferimento della persona stessa. In altre parole, con le nuove indicazioni in merito all'inclusione scolastica di alunni con disabilità, viene messo l'accento, ancora una volta, sulla collaborazione tra tutti gli enti preposti all'inclusione. Si afferma nuovamente che la presa in carico dell'alunno con disabilità deve essere globale e trasversale ai vari servizi (sanitario, educativo, sociale), i quali devono interfacciarsi e seguire la persona attraverso le stagioni della vita e l'evoluzione di bisogni e necessità. Che cos’è ? È il documento in cui si pianifica l'intervento educativo considerando le specificità dell'alunno con disabilità

Chi lo redige ? è redatto da parte dei docenti della classe dell’alunno con disabilità, con la collaborazione dei genitori, dell’alunno con disabilità (ove possibile) e con l’UVM. (Unità di Valutazione Multidisciplinare) Che cosa contiene? Contiene tutto ciò che è importante proporre allo studente con disabilità e tutto ciò che è importante modificare o aggiungere all’interno del contesto scolastico per facilitare l’inclusione. 6. Linee generali per l’elaborazione del PEI Sulla base della certificazione di disabilità e del Profilo di Funzionamento viene redatto il PEI (art. 7 D.Lgs 13 aprile 2017, n. 66). DA CHI È REDATTO IL PEI? Dal Gruppo di Lavoro Operativo (GLO), composto: • dai docenti della classe dell'alunno con disabilità, • con la partecipazione della famiglia, e/o del tutore o dell'amministratore di sostegno, • con la partecipazione dell'UVM, • con la partecipazione delle figure professionali interne ed esterne all'istituzione scolastica, che interagiscono con la classe o che sono coinvolte nel lavoro educativo (e non) con l'alunno in condizione di disabilità. QUALI SONO LE SPECIFICHE DEL PEI? Il PEI: • individua strumenti, strategie e relative modalità di realizzazione nell'ambiente di apprendimento rispetto alle dimensioni delle relazioni, socializzazione, orientamento e autonomie; • esplicita la modalità didattica e tutti gli strumenti compensativi e le misure dispensative che verranno messe in campo; • stabilisce, fin dall’inizio, le modalità di valutazione e verifica degli obiettivi prefissati nella programmazione individualizzata; • definisce gli strumenti per l'effettivo svolgimento dell’ alternanza scuola-lavoro, assicurando la partecipazione dei soggetti coinvolti nel progetto. Tale specifica è molto importante, in quanto stabilisce l'obbligatorietà dell'alternanza per gli alunni con disabilità che seguono un PEI differenziato; • indica modalità di coordinamento degli interventi e la loro interazione con il progetto individuale

QUANDO SI REDIGE IL PEI? • Viene redatto in via provvisoria entro giugno; in via definitiva, di norma, non oltre ottobre: questo avviene a partire dalla scuola dell'infanzia con aggiornamenti in presenza di nuove e sopravvenute con dizioni di funzionamento della persona. Nel passaggio tra i gradi di istruzione, compresi i casi di trasferimento fra scuole, è assicurata l’interlocuzione tra i docenti della scuola di provenienza e di quella di destinazione; • nel corso dell'anno scolastico è soggetto a verifiche periodiche, al fine di accertare il raggiungimento degli obiettivi e portare eventualmente modifiche e integrazioni. 7. Definizione delle ore di sostegno

Il D.Lgs. N.66/2007 indica anche una nuova procedura per la richiesta e l’assegnazione delle ore di sostegno. • Il dirigente scolastico, sentito il Gruppo di Lavoro per l'Inclusione (GLI), sulla base dei singoli Profili di Funzionamento, propone al Gruppo per l'Inclusione Territoriale (GIT) la quantificazione delle ore di sostegno e del fabbisogno di tutte le misure di sostegno. • Valutate le proposte di ore di sostegno dei singoli dirigenti scolastici, il GIT effettua la propria proposta all’Ufficio Scolastico Regionale (USR), circa il numero delle ore di sostegno da assegnare alle singole scuole. • L’USR assegna le risorse, nell'ambito dell'organico. ACRONIMI GIT

GLI

GLO

PAI

Gruppo per l' Inclusione Territoriale = è composto da: • un dirigente tecnico o scolastico che lo presiede, • tre dirigenti scolastici dell'ambito territoriale, • due docenti per la scuola dell'infanzia e il primo ciclo di istruzione • uno per il secondo ciclo di istruzione, nominati con decreto dell’USR. Gruppo di Lavoro per l' lnclusione (art. 9, D.Lgs. n.66/2017), che sostituisce il GLHI (Gruppo di Lavoro sull'Handicap d' lstituto): è l'organo di consulenza delle singole scuole, • presieduto dal dirigente scolastico, che nomina i suoi componenti tra i docenti • (curricolari e di sostegno) e il personale ATA della scuola, a cui si aggiungono gli operatori dell’ASL. Gruppo di Lavoro Operativo, che sostituisce il GLHO (Gruppo di Lavoro Operativo per l'alunno con disabilità); è un gruppo di lavoro per l'inclusione con il compito di redigere il PEI e indicare una "proposta di quantificazione delle ore di sostegno" per l'anno scolastico successivo. Piano Annuale dell' lnclusione (art. 8, D.Lgs. 66/2017): è parte integrante del PTOF (piano Triennale dell’Offerta Formativa), definito dal GLI, per la delineazione del quale si avvale anche della partecipazione di studenti, genitori e associazioni del territorio, collaborando inoltre con istituzioni pubbliche e private Nel PAl si definiscono le modalità per l'utilizzo coordinato delle risorse, compresi il superamento delle barriere e l'individuazione dei facilitatori del contesto di riferimento, nonché per progettare e programmare gli interventi di miglioramento della qualità dell'inclusione scolastica, nei limiti delle risorse finanziarie, umane e strumentali disponibili.

3. Il Profilo di Funzionamento(PF) È un'importante novità introdotta dal d.lgs. n.66/2017, un documento che unifica la Diagnosi Funzionale (DF) con il Profilo Dinamico-Funzionale (PDF), creando un nuovo documento, nel quale vengono chiaramente descritte le caratteristiche dell'alunno/a in termini di difficoltà e di risorse (personali e ambientali). Grazie a tale documentazione è possibile individuare quali strategie mettere in campo, al fine di attuare un piano educativo che conduca l’alunno attraverso un percorso il più possibile per lui proficuo. Il riferimento che viene fatto nel d.lgs. n.66/2017 al modello ICF aggiunge alla metodologia di programmazione un approccio oggettivo alle competenze e alle difficoltà, insieme a una visione globale

della persona, la quale, in quanto individuo, è costantemente interconnessa all'ambiente fisico e relazionale in cui si muove. Tale approccio permette di individuare tutti gli elementi che fungono da facilitatore o da barriera allo sviluppo personale. Stralcio dal D.Lgs n.66/2017 Capo III Procedure di certificazione e documentazione per l'inclusione scolastica Art.5 - Comma 2 b) (...) Successivamente all'accertamento della condizione di disabilità delle bambine e dei bambini, delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti ai sensi dell'articolo 3, è redatto un profilo di funzionamento secondo i criteri del modello bio-psico-sociale della Classificazione lnternazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (lCF) adottata dall'0rganizzazione Mondiale della Sanità (0MS), ai fini della formulazione del progetto individuale di cui all'articolo 14 della legge 8 novembre 2000, n.328, nonché per la predisposizione del Piano Educativo Individualizzato (PEl); Comma 3 Il Profilo di funzionamento di cui all'articolo 12, comma 5, della legge 5 febbraio 1992, n.104, che ricomprende la diagnosi funzionale e il profilo dinamico-funzionale, come modificato dal presente decreto, è redatto dall'unità di valutazione multidisciplinare di cui al decreto del Presidente della Repubblica (…).

Le principali caratteristiche che la legge delinea per quanto riguarda il Profilo di Funzionamento sono le seguenti: • comprende la DF e il PDF (Diagnosi Funzionale e Profilo Dinamico-Funzionale); • consiste nella descrizione chiara - in base al modello del Manuale ICF e ICF-CY - delle funzioni danneggiate, sia fisiche che intellettive, e, allo stesso tempo, delle potenzialità, tenendo conto delle facilitazioni e delle barriere presenti nel contesto di vita della persona. Ciò significa che non si guarda più alla disabilità come "realtà ontologica" della persona (come previsto dall'art. 3 della L. 104/1992), ma il livello di gravità della stessa può essere attenuato o peggiorato dalle situazioni contestuali, per esempio presenza o meno di barriere architettoniche o senso-percettive, livello degli strumenti tecnologici a disposizione, organizzazione della scuola, presenza di risorse umane e materiali, livello della formazione degli operatori, atteggiamento rispetto alla disabilità della comunità in cui la persona si trova a vivere ecc. Tutti elementi che possono fungere da facilitatori oppure da ostacoli del livello di partecipazione e di inclusione scolastica e sociale della persona; • è redatto dall'Unità di Valutazione Multidisciplinare (UVM) con la collaborazione dei genitori dell'alunno/a con disabilità, nonché con la partecipazione di un rappresentante dell'amministrazione scolastica, individuato preferibilmente tra i docenti della scuola frequentata; • è aggiornato al passaggio di ogni grado di istruzione, a partire dalla scuola dell'infanzia, nonché in presenza di nuove e sopravvenute condizioni di funzionamento della persona; • definisce le competenze professionali e la tipologia delle misure di sostegno e delle risorse strutturali necessarie per l’inclusione scolastica (per esempio insegnante di sostegno, assistente all'autonomia e alla comunicazione, assistenza di base, ausili ecc.) in relazione al contesto di vita scolastica dell’individuo. Sulla base del Profilo di Funzionamento vengono redatti:

• il progetto individuale, ai sensi della L. 32812000, da parte del Comune di residenza (in collaborazione con la famiglia e gli operatori necessari); • il PEI da parte del consiglio di classe, con la partecipazione dei genitori e il supporto dell'UVM. L’UVM (Unità di Valutazione Multidisciplinare) è composta da: • un medico specialista nella patologia certificata dalla commissione medico-legale; • un neuropsichiatra infantile; • un terapista della riabilitazione; • un assistente sociale. COM'ERA Diagnosi Funzionale e Profilo Dinamico Funzionale Due documenti distinti. 1.La Diagnosi Funzionale (DF), redatta solo dal personale sanitario. La DF è costituita dall'insieme delle indicazioni relative alle potenzialità e ai deficit identificati, in ordine ai seguenti aspetti: • cognitivo (livello di sviluppo raggiunto e capacità di integrazione delle competenze); • affettivo-relazionale (livello di autostima e rapporto con gli altri); • linguistico (comprensione, produzione e linguaggi alternativi); • sensoriale (tipo e grado di deficit, con particolare riferimento alla vista, all'udito e al tatto); • motorio-prassico (motricità globale e fine); • neuro-psicologico (memoria, attenzione e organizzazione spazio-temporale); • autonomia personale e sociale. 2.Il Profilo Dinamico-Funzionale (PDF), redatto dall'unità multidisciplinare ASL, in collaborazione con il personale insegnante e i familiari o gli esercenti la potestà parentale. Il PDF è un documento, redatto successivamente alla DF che raccoglie la sintesi conoscitiva, riferita al singolo alunno, relativamente alle osservazioni compiute sullo stesso in contesti diversi, da parte dei vari operatori che interagiscono con lui: famiglia, scuola, servizi. Ha lo scopo di integrare le diverse informazioni già acquisite e di indicare, dopo il primo inserimento scolastico, "il prevedibile livello di sviluppo che il bambino potrà raggiungere nei tempi brevi (sei mesi) e nei tempi medi (due anni)". Le aree sono le stesse della DF (cognitiva, affettivorelazionale, comunicazionale, linguistica, sensoriale, motorio-prassica, neuropsicologica, autonomia, apprendimento curricolare). COM'È Profilo di Funzionamento Unico documento. Il Profilo di Funzionamento (PF), redatto dall'UVM in collaborazione con la famiglia, la scuola, l'alunno stesso (ove possibile). Il PF è un documento propedeutico e necessario alla predisposizione del progetto individuale e del PEI. Definisce anche le competenze professionali e la tipologia delle misure di sostegno e delle risorse strutturali necessarie per l'inclusione scolastica. È redatto con la collaborazione dei genitori o di chi esercita la responsabilità genitoriale della dell'alunno, nel rispetto del diritto di autodeterminazione nella massima misura possibile del soggetto con disabilità, con la partecipazione del dirigente scolastico ovvero di un docente specializzato sul sostegno didattico, dell'istituzione scolastica ove è iscritto l'alunno o lo studente. È strutturato secondo i criteri del modello bio-psico-sociale della Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF e ICF-CY) adottata dall'OMS. Comprende la DF e il

PDF. È aggiornato al passaggio di ogni grado di istruzione, a partire dalla scuola dell'infanzia, nonché in presenza di nuove e sopravvenute condizioni di funzionamento della persona.

Passiamo ora in rassegna le aree e i capitoli dell'ICF CY, che consentono l’osservazione e la descrizione della situazione globale di una persona, del suo stato di salute e di funzionamento nei suoi contesti reali di vita. ACRONIMI International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF) Redatta dall’OMS nel 2001, è una classificazione basata sulla descrizione dello stato di salute delle persone in relazione ai loro ambiti esistenziali (sociale, familiare, lavorativo) al fine di cogliere le difficoltà che nel contesto socio culturale di riferimento possono causare disabilità. Internazionale Classification of Functioning, Disability and Health Version for Children and Youth (ICF-CY) Redatta dall’OMS nel 2007, si esprime in merito agli anni dell’infanzia e dell’adolescenza. L’ICF-CY raccoglie informazioni su: -Funzioni corporee -Strutture corporee -Attività e partecipazione -Fattori ambientali. Funzioni corporee Sono le funzioni fisiologiche dei vari sistemi corporei (comprese quelle mentali). Le menomazioni sono problemi nella funzione e nella struttura del corpo, intesi come deviazione o perdita significative. Nell’infanzia e nell’adolescenza, le menomazioni possono assumere anche la forma di ritardi o sfasamenti nella comparsa di funzioni corporee durante lo sviluppo (OMS). Nell’ICF-CY vengono prese in considerazione: • le funzioni mentali; • le funzioni sensoriali e del dolore; • le funzioni della voce e dell’eloquio; • le funzioni dei sistemi cardiovascolare, ematologico, immunologico e dell’apparato respiratorio; • le funzioni dell’apparato digerente e dei sistemi metabolico ed endocrino; • le funzioni genitourinarie e riproduttive; • le funzioni neuro-muscoloscheletriche e correlate al movimento; • le funzioni della cute e delle strutture correlate. È particolarmente importante che gli speci...


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