Petrarca E vita e opere, dissidio interiore PDF

Title Petrarca E vita e opere, dissidio interiore
Course Filosofia
Institution Liceo (Italia)
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Petrarca riassunto dettagliato vita e opere più celebri...


Description

PETRARCA NASCE AD AREZZO NEL 1304 DA SERPE TRACO UN NOTAIO IN ESILIO.NEL 1312 SI SPOSTA DA AVIGNONE DOVE DA AUTODIDATTA ACCESSO È UNA FORMAZIONE DI TIPO STORICO FILOLOGICO. NEL 1316 RAGGIUNGE BOLOGNA PER STUDIARE LEGGE INCONTRA GIACOMO COLONNA E GRAZIE A LUI ACCESSO LA RICCA BIBLIOTECA PONTIFICIA È INIZIATA APPASSIONARSI DI MANOSCRITTI E DI LETTERATURA. NEL 1327 INCONTRA LAURA LA SUA MUSA ISPIRATRICE. DIVENUTO CAPPELLANO DEI COLONNA COMPIE PER LORO VIAGGI E RIPORTO ALLA LUCE TESTI ANTICHI CICERONE, SENECA, VIRGILIO, SANT'AGOSTINO.NEL 1336 EFFETTUA LA SALITA DEL MONTE VENTOSO EPISODIO SIMBOLO DELLA SUA ASCESA SPIRITUALE.NEL 1337 VISTE ROMA, DI CUI NE AUSPICA LA RINASCITA CONTRAPPONENDOLA AD AVIGNONE.GRAZIE ALL'AIUTO ECONOMICO DEI COLONNA SI TRASFERISCE A a VAL CHIUSA IN PROVENZA DOVE INIZIA L'ATTIVITÀ LETTERARIA. RISALGONO A QUESTO PERIODO IL DE VIRIS ILUSTRIBUS E L'AFRICA. A ROMA NEL 1341 RICEVE L'INCORONAZIONE POETICA SU OFFERTA DELL'UNIVERSITÀ DI PARIGI E IL SENATO ROMANO. NEL 1344 ATTRAVERSA UNA PROFONDA CRISI SPIRITUALE CHE ANIMÒ IL SUO DISSIDIO INTERIORE TRA DESIDERIO DI PUREZZA E ATTRAZIONE PER I PIACERI(SECRETUM) PRENDE VITA IL CANZONIERE. A SEGUITO DEL SUO SOSTEGNO AL TRIBUNO COLA DI RENZO POI DICHIARATO ERETICO PERDE IL FAVORE DEI COLONNA. NEL 1352 TORNA IN ITALIA E SVOLGE INCARICHI DIPLOMATICI PER I VISCONTI PER POI TRASFERIRSI A VENEZIA E A ARQUA DOVE MORÌ NEL 1374.

Petrarca è particolarmente vicino alla nostra sensibilità moderna poiché è l’uomo delle contraddizioni: vuole esercitare la sua attività intellettuale in autonomia, ma prende i voti da chierico trascorre vent’anni presso i Colonna, ma sceglie poi di vivere a Milano riceve la laurea per le sue opere in latino, ma dedica la sua vita al Canzoniere, in lingua volgare. Petrarca rappresenta il punto di congiuntura tra cultura medievale e cultura umanistica moderna. Nega che sia avvenuta una vera e propria translatio tra mondo classico ed età cristiana: nell’antica Roma si trova la massima realizzazione delle discipline umanistiche; filosofia platonica e stoicismo hanno numerosi punti di contatto con il pensiero cristiano. Lo afferma nella “raccolta di cose degne di essere ricordate” rappresentandosi come un uomo sul confine che la possibilità di guardare dietro e avanti. Di fatto, anticipa le riflessioni dell’Umanesimo, conciliando cultura classica e religione cristiana. Si parlava di translatio imperi per il passaggio dell'impero romano al governo dei tedeschi, di traslatio ecclesiae per il trasferimento della sede papale da Roma ad Avignone e di traslatio studii per l'individuazione di Parigi come capitale culturale. Utilizza un nuovo criterio interpretativo e un'applicazione sistematica dell'indagine filologica che consente di leggere le opere antiche senza conferire loro un'interpretazione cristiana. Petrarca è un amore per la classicità infatti recupera autori dimenticati fa un'indagine filologica studio più versioni di un testo per riportarlo a quella originale,la diffusione dei testi tra amici e conoscenti e ammiratori. Petrarca anticipa la riflessione dell'umanesimo e dà vita all'umanesimo cristiano la conciliazione tra cultura classica e religione cristiana che egli persegue nelle sue opere morali (SECRETUM,DE VITA SOLITARIA, DE OTIO RELIGIOSO, DE REMEDIS UTRIUSQUE FORTUNAE). Il dissidio interiore di Petrarca è raccontato nel secretum, tra l’amore disinteressato per la natura e per la poesia e le scelte radicali prescritte dalla vita cristiana.Il tentativo di conciliare spinte desideri opposti in una visione coerente e unitaria si scontra con la frammentazione.La ricerca della felicità e della propria realizzazione porta a constatare che l'esistenza è caratterizzata da conflitti e da un dissidio dove le aspirazioni del cuore, della mente e del corpo si contraddicono a ricomporsi in unità e l'equilibrio interiore è messo in discussione. Petrarca racconta nelle sue opere le incertezze nessun animo lacerato da contraddizioni che lo rendono confuso, parla di accidia uno stato d'animo di cui Petrarca parla nel secretum come una funesta malattia dell'animo. L’accidia diviene nelle sue opere una malattia la definisce anche una peste. È una condizione di profonda insoddisfazione verso se stessi e il mondo circostante un compiacimento negativo della propria infelicità che impedisce la volontà di riscattarsi e mettere a repentaglio la salvezza dell'anima questa non deve essere confusa con la malinconia e con la depressione moderna. LIBERTÀ INTELLETTUALE • indipendenza dalle istituzioni politiche, nonostante la condizione laica • sfiducia tanto nell’Impero (scetticismo, estraneità al mondo dei Comuni) quanto nella Chiesa • LO SCETTICISMO CON CUI GUARDA IL CORROTTO AMBIENTE AVIGNONESE DESCRITTO DA CANZONIERE DALLE SINE NOMINE E DALLE EGLOGHE 6-7 DEL BUCOLICUM CARMEN( CARMEN

BUCOLICO) DOVE SI CELEBRANO LE GESTA DI COLA DI RIENZO DEPLORANDO LA CORRUZIONE DEL CLERO. • cosmopolitismo e ricorso al latino come lingua universale dei dotti. Petrarca si forma nella cura avignonese in un ambiente cosmopolita, l’intellettuale deve superare i particolarismi municipali e farsi custode di saggezza che non appartiene a nessuna cultura particolare.Questo cosmopolitismo e ricorso al latino come lingua universale dei dotti ma di quello variegato degli autori classici che apre la conoscenza degli uomini. emblematica è la polemica contro la filosofia scolastica espressione del pensiero medievale alla quale rinfaccia un sapere astratto e privo di esperienze concrete nelle quali si manifesta l'animo umano e la letteratura come espressione più alta. Petrarca lamenta la natura rozzamente empirica di arti come la medicina E attacca i filosofi averroisti privilegiando l'importanza della scienza.Secondo Petrarca l'agire dell'uomo è determinato non dalla conoscenza astratta quanto dalle scelte di esercitare dalla volontà. Se la scienza non ci offre alcuna risposta sul problema della nostra felicità e di ciò che è buono e giusto sarà la volontà giocare questo ambito un ruolo decisivo.

IL RUOLO DELLA POESIA • la parola è strumento di conoscenza • la poesia è il mezzo con cui la memoria lotta contro l’oblio • Gioca un ruolo fondamentale la concezione del tempo e sulle poté depositarsi nella memoria decisiva l'influenza di Sant'Agostino, che nelle confessioni afferma che è indispensabile all'uomo che voglia davvero comprendere se stesso. IL TEMPO UN PROCESSO LINEARE IN INTERROTTO È DIRETTO A UN FINE STABILITO DA DIO NELLA CONCEZIONE di Petrarca TEMPO È PERCEPITO IL SUO DOLOROSO CONSUMARSI COME UNA PERDITA PROGRESSIVA ,ATTIMO DOPO ATTIMO SENZA UNO SCOPO RICONOSCIBILE E VIVENDO IL PRESENTE CHE L'UOMO È COSTRETTO A MISURARSI CONTINUAMENTE CON L'OBLIO. La sua poesia richiede un impegno perché priva di una chiave esplicita di lettura dei testi di una risoluzione chiara del loro significato morale.A differenza delle confessioni di Agostino, la consolazione della filosofia di Boezio, e la vita nuova di Dante che culminavano con un conversione l'itinerario interiore di Petrarca non conosce alcuna sintesi definitiva ma si configura come un percorso circolare in cui l’io non può trovare alcun approdo. • L’opera mette a nudo l’io, rappresentandone il conflitto interiore (individualità letteraria). I’io nella poesia così come nella prosa abbandona i travestimenti per mettersi a nudo con intensità assoluta inedita. SECRETUM

Composta tra il 1347 e il 1353, è un’opera scritta in latino che racconta la crisi spirituale di Petrarca e la sua mutatio vitae. Il modello sono gli scritti di sant’Agostino: non a caso Petrarca sceglie come interlocutori Agostino e Francesco, con cui dialoga per tre giorni al cospetto della Verità. La scelta del dialogo fa capo alla tradizione del monologo interiore, che trova il suo primo esempio nei Soliloqui di sant’Agostino(l'autore dichiara di sentire una voce che non sa se provenga da se stesso o da qualcun altro al di fuori).

Il titolo originale è De secreto conflictu curarum mearum, ossia Il segreto conflitto delle mie preoccupazioni. È evidente il richiamo al periodo di crisi dell’autore che, negli anni 1342 e 1343, vive una serie di eventi che lo portano a un ripensamento esistenziale. Nella finzione letteraria, l’opera è proprio ambientata in quegli anni. • Francesco: è l’uomo peccatore, attratto dalle passioni terrene, tra cui l’amore per Laura e il desiderio di gloria • Agostino: è la voce della coscienza, che stimola a rinunciare ai piaceri mondani e a rivolgere lo sguardo a Dio • la Verità: garante della veridicità di quanto si dice, resta muta durante il dialogo. Si tratta di un dialogo in tre libri Dove Agostino cerca di guidare Francesco a rendersi conto che la verità Joe dimora dentro di lui e che lui la sono dimenticata confuso dai propri desideri mondani. 1. nel libro I Francesco cerca di giustificare la propria condotta, ma Agostino lo mette di fronte alle proprie responsabilità. Francesco comprende la sua debolezza di volontà pur sapendo ciò che è giusto Francesco non riesce a trovare in sé la forza per compierlo. 2. nel libro II si passano in rassegna i sette peccati capitali(superbia, avarizia, lussuria, invidia, gola, ira e accidia).Al termine Francesco riflette sul suo stato di perenne insoddisfazione (accidia) condizione di inerzia che rende Francesco incapace di qualsiasi attività gli procura un senso di sconforto e disgusto per la vita. 3. nel libro III Agostino individua le due catene che imprigionano l’animo di Francesco: l’amore per Laura e quello per la gloria poetica. Francesco, pur riconoscendo la verità delle parole di Agostino, dichiara di non avere la forza di volontà per liberarsi delle due catene: il suo conflitto rimane irrisolto. I due principali ostacoli alla conversione di Francesco sono strettamente collegati tra loro dal momento che Laura è la più importante causa ispiratrice della poesia di Petrarca.Francesco contesta inizialmente Agostino affermando che in queste due passioni ha sempre trovato lo stimolo di innalzare se stesso il proprio animo.il conflitto interiore di Francesco non ti risolve in una scelta capace di pacificarlo anzi Francesco dichiara apertamente che non ci rinuncerà alle sue attività letterarie perché facendo ciò rinuncerebbe a se stesso e solo così potrà tentare di arrivare a riconoscere la propria unità di individuo. L'autore ha scelto la fedeltà a se stesso nonostante la sua esigenza conversione.

RACCOLTE EPISTOLARI Non si tratta di componimenti privati, ma di scritti letterari in cui Petrarca si racconta. L’autore intende consegnare ai posteri l’immagine di sé come un intellettuale desideroso di dedicarsi ai soli studi letterari, lontano dalla vita politica e dagli interessi del volgo. Negli scritti, realtà e finzione si mescolano dando vita a una costruzione complessa. I 24 libri delle Familiari dedicati all'amico Ludwik van Kempen ribattezzato Socrate contengono 350 lettere scritte tra il 1325 e il 1361.Petrarca si è ispirato alle lettere familiari di Cicerone ma si rifarà anche alle epistole a Lucilio di Seneca. Cicerone tratto di filosofia nelle sue opere nelle opere si occupò di cose domestiche, di curiosità del suo tempo. Petrarca trae vantaggio da Seneca per la densità delle riflessioni filosofiche ed è Cicerone per l'eleganza stilistica.In tutto in funzione il racconto di una storia complessa storia di un'anima in cui accanto le riflessioni morali e filosofiche spicca la confessione dei propri errori e dei momenti di incertezza.Le lettere hanno molti destinatari testimoniando l'ampiezza della rete di contatti di Petrarca dotti e politici. Vi si trovano sia lettere indirizzate più illustri degli antichi. La più famosa è la celebre lettera racconti racconta l'ascesa al monte ventoso che l'autore ci dice avvenuta nel 1336 con il preciso intento di collocare a quella data l'inizio del percorso di conversione. Le Senili (libri di cose della vecchiaia) comprendono 128 lettere raccolte in 17 libri editi accade all'amico Francesco Nelli chiamato Simoni the key Petrarca compose tra il 1361 e il 1374 rappresentano la naturale prosecuzione delle familiari.Ispirata da lutti personali è un crescente senso di distacco della vita pubblica con tono dolente.l'epistola POSTERITATI (ai posteri ) chiude la raccolta ma rimase incompiuta. Si tratta di un autoritratto morale che lascia un'immagine di sé ai posteri come di un uomo che ha saputo imparare dei propri errori, indifferente al denaro e al lusso della vita mondana e geloso della propria indipendenza

Le 19 lettere sine nomine (senza nome) furono composte tra il 1342 e il 1358 si sviluppano argomenti politici religiosi come la decadenza della cura avignonese Petrarca scelse di non rilevare il nome dei destinatari da cui titolo della raccolta. RECUPERO DELLA CLASSICITÀ L’interesse di Petrarca per il mondo antico mira a un vero e proprio recupero della classicità, attraverso: la ricerca dei testi antichi l’approccio filologico il rinnovamento di usi e tradizioni antichi l’indagine della storia e degli eventi passati per esplorare l’animo umano OPERE POETICHE L’Africa poema epico in esametri sulla figura di Scipione Africano che doveva essere dedicato a Roberto d’Angiò. Petrarca si ispira all'Eneide di Virgilio per la struttura delle informazioni storiche sulla guerra tra Scipione e Annibale sono i Abe Urbe condita libri dello 54storico Tito Livio.a Scipione appaiono in sogno il padre lo zio chi preannunciano la vittoria su Cartagine la futura potenza imperiale romana.seguono le prime battaglie fino alla vittoria finale di Scipione su Annibale. Petrarca non si limita a raccontare la vittoria di zama ma arriva fino all'età di se stesso. Nel nono libro Ennio che sta tornando a Roma con Scipione è una visione notturna in cui compare Omero questi gli illustra una lunga rassegna di poeti che si conclude proprio con Petrarca. L'Africa era l'opera a cui Petrarca aveva affidato le sue speranze di gloria letteraria anche perché alcuni brani fatti circolare persona cerca di Stretta di amici avevano suscitato l'entusiasmo dei contemporanei. Eppure nonostante numerose riscritture revisioni questo progetto sereno è il poema non fu mai divulgato. Le Epistolae sono 66 lettere in esametri composte tra il 1331 e il 1350 E raccolte in tre libri dedicati a barbato da Sulmona.raccontano episodi con italiani riflessioni morali ed esortazioni civili.l'opera può essere considerata una sorta di collettore di dati biografici che il poeta a differenza di quanto accade nel lettore familiare non è inteso come un progetto organico e compatto.è importante l'epistola a se stesso in cui Petrarca descrive il dissidio interiore ore casato dalla morte per Laura e si accusa di non riuscire a vivere il presente per la sua abitudine di pensare al domani Il Bucolicum Carmen raccolta di 12 egloghe composte tra il 1346-1348 e rielaborate nel 1359-1365 sul modello delle bucoliche di Virgilio. Petrarca sperimenta una scrittura allegorica , si concentra sui temi principali della poesia è la politica dedicata alle imprese di Cola di Rienzo.Petrarca considerava le Bucoliche virgiliane come un dramma allegorico bisognoso di un'interpretazione che ne trasse al di sotto della corteccia di testi i significati più occulti lo stesso per specie per il proprio bucolicum Carmen offrendo in qualche caso la chiave di lettura dei testi che

riteneva di difficile comprensione. Anche il bucolicum Carmen esempio di commistione tra un'ispirazione medievale con allegorie e personificazioni è una umanistica fedele alla ripresa delle dell'egloga Virgiliana. OPERE STORICHE De Viris illustribus (gli uomini illustri) raccolta di biografie sul modello delle Vite di Svetonio.Oltre a personaggi del mondo classico aggiunge personaggi del vecchio testamento. Petrarca lasciò incompiuta l'opera con l'intento di dedicarlo a Francesco da Carrara signore di Padova.interessi storiografici lo spinsero sulle figure di Scipione e Cesare scelse di dedicare non più semplici ritratti ma vere proprie biografie il de gestis Cesaris(le imprese di Cesare) e la vita Scipionis (vita di Scipione). Il rerum memorandarum libri (libri di fatti memorabili) 1343-1345 incompiuto.Ispirata a I libri di fatti e detti memorabili di Valerio Massimo e alla tradizione medievale degli exempla. Propone virtù e vizi in una rassegna di aneddoti raccolta attorno al tema dell'ingegno e delle risorse conoscitive umane trattando argomenti come la solitudine, studio, dottrina, memoria, intelligenza, sapienza arguzia. L'intento è la conoscenza di se stessi.Petrarca non si sottrae un confronto con il presente processo ciascun gruppo tematico comprende alla fine anche i moderni cioè i personaggi contemporanei. TRATTATI E DIALOGHI FILOSOFICO-MORALI De vita solitaria (la vita solitaria)2 libri 1346-1356. Tema della solitudine, una condizione privilegiata di libertà dagli affanni quotidiani che consente all'uomo di dedicarsi all'attività contemplativa e alla conoscenza di se stesso più equilibrata scelta ispirata all'aura mediocrità scrittori classici come Orazio che comporta la quiete operosa agli studi letterari e la frequentazione degli amici. Si tratta di una solitudine e terapeuta capace di rigenerare l'animo assai diversa da quella del canzoniere che lascia sovente il protagonista è innamorato in preda a sentimenti di conflitto interiore. De otio religioso (la vita contemplativa dei religiosi)1347-1357 dopo una visita a Gherardo si rivolge ai monaci affinché vivano la loro condizione con operosità e si tengono lontano dei due pericoli più grandi i desideri carnali e l'eccessiva curiosità indagatrice.il richiamo al mondo classico è evidente fin dal titolo otium è infatti parola tipicamente ciceroniana che indica la pausa dell'attività pratiche il tempo riservato a quelle intellettuali. Il De remediis utriusque Fortunae (I rimedi della buona e cattiva sorte)1355-1366.Parla di possibili circostante della vita fortuna a e avverse. Si rileva un ruolo cruciale di ragione interlocutore costante in tutti i dialoghi incaricata di mediare tra gli eccessi a cui spingono le passioni è un'equilibrata saggezza limitando i danni che una fortuna capricciosa e crudele infligge continuamente all'uomo.la vita umana come un conflitto di forze tra loro opposte amore e odio,desiderio e fuga, ignoranza e sapienza, memoria e oblio, consolazione e inganno. Quest'opera non offre un abbandono fiducioso alla provvidenza divina ma offre un catalogo di tutte le situazioni possibili per offrire una soluzione di compromesso mantenendo una profonda consapevolezza di sé stessi e dei propri limiti. LE OPERE POLEMICHE De sui ipsius et multorum ignoranti(l’ignoranza dei molti) 1367-1371. Gli avvenimenti erano accaduti nel 1366 a Venezia quattro giovani che erano soliti far visita Petrarca lo hanno definito un buon uomo ma ignorante perché non interessato alle questioni scientifiche della filosofia aristotelica.Petrarca rivendica la necessità di conciliare gli insegnamenti della letteratura pagana e la verità della religione cristiana in un umanesimo cristiano che aiuti l'uomo a essere migliore. Le invettive Invettive contro un medico 1352-1355 replica alle accuse di un medico della curia papale ribadendo la superiorità delle discipline umanistiche rispetto alle scientifiche. Invettive contro colui che parlò male dell’ Italia rivolta a un monaco francese Jean de Hesdin che nel 1370 aveva attaccato Petrarca per una sua lettera a Urbano 5 in cui chiedeva il ritorno della corte papale a Roma.Nel 1373 rispose con l’invettiva in cui difende Roma e attacca il suo avversario e la cultura francese. IL CANZONIERE Nonostante Petrarca chiami la raccolta delle sue poesie nugellae (cose di poco conto),CATULLO. dedica tutta la vita alla composizione del Canzoniere, in un continuo sforzo di ampliamento e revisione. Nel progetto ricerca la continuità tra poesia latina e volgare. Nel canzoniere condivide gli intenti delle opere latine sia per quanto riguarda il recupero delle forme di saperi classici sia per la riflessione morale e religiosa ponendo un accento ancora più marcato sul valore creativo del dissidio interiore.il canzoniere in realtà è il titolo assegnato a partire da un commento nel 1438 è entrato in uso nel 1516 mentre quello concepito dall'autore in latino testimonianza del suo lungo Ismo e frammenti di composizione in volgare che trova 1:00 corrispondenza con la definizione di ri...


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