Riassunto Andenken PDF

Title Riassunto Andenken
Author Elena Galvagno
Course Filosofia teoretica
Institution Università degli Studi di Torino
Pages 3
File Size 48.3 KB
File Type PDF
Total Downloads 115
Total Views 152

Summary

Descrizione generale sull'inno Andenken...


Description

L’INNO ANDENKEN DI HOLDERLIN “L’Inno Andenken” di Holderlin viene commentato verso per verso da Heidegger, il quale ci seduce dentro i suoi pensieri. Lo troviamo affascinante perché, fin dalle prime pagine, Heidegger scopre il significato nascosto di ogni parola differenziandosi dal comune lettore dandogli anche un significato storico e cosmico: la poesia di Holderlin non è solo la propria espressione, ma attraverso la sua lettura, si annuncia un accadimento storico che segnerà il futuro. Di questo cambiamento noi intravediamo vagamente i contorni e, in più, è destinato a cambiare la storia. Heidegger sostiene che Holderlig intravedrà per primo questo cambiamento (= “Verruckten” in tedesco). In più, al di là del suo significato reale, e cioè “essere pazzo”, per Heidegger lo spostamento è cosmico e storico perché implica lo spostamento dalla notte della sua epoca. Secondo Heidegger, Holderlin è il primo a imboccare quella passerella poco visibile destinata a portare il poeta (e anche tutta l’umanità) fuori dalla notte della sua epoca, chiamata “notte della metafisica”. Soffermandosi sul concetto di metafisica, per Heidegger è quel periodo storico contrassegnato dalla tecnica e dalla manipolazione dell’essere; questo perché l’essere, in quanto ente, e quindi semplice presenza, cade nell’oblio della manipolazione. La notte della metafisica dura dalla storia Occidentale fino ad oggi. Per Heidegger, Andenken è un annuncio a tutti gli uomini, in modo tale che possano incominciare a vedere diversamente. Heidegger va contro Aristotele non solo per il concetto di metafisica ma anche per la concezione dell’essere. Secondo il primo, l’essere è ciò che non si rileva mai completamente. Ma cosa vuol dire “Andenken”? Semplicemente “ricordo”. Questo inno infatti è oggetto delle esperienze vissute personalmente da Holderling. In realtà, secondo Heidegger, la poesia, pur parlando di un passato, annuncia un futuro (già dal primo verso” Spira il vento di nord est”, il vento allude al futuro). Ciò succede anche nell’ultimo verso (“ciò che resta, però, lo istituiscono i poeti”) in cui c’è un legame tra ciò che resta e l’inizio. Per Heidegger, ciò che resta non è l’essenza come per Aristotele, ma è un qualcosa che è fondato dai poeti. È importante dire che, ogni tipo di fondazione, è l’atto che da inizio a

qualcosa destinata a permanere e, solo i poeti che passano alla sorgente (l’inizio), sono in grado di istituire. Quindi, in questo commento, la concezione filosofica del restare è legata alla metafisica nonostante Heidegger fosse in disaccordo con essa, perché per lui “ciò che è essenziale resta, e ciò che resta e fondato dai poeti”. Perché ci si rivolge al futuro pur parlando di passato? Secondo Heidegger, questo nuovo inizio, di cui noi raramente ce ne rendiamo conto, in qualche modo ripete l’inizio greco. Andenken, infatti, racconta una storia in equilibrio, come due piatti di una bilancia: su un piatto vi è l’inizio greco (quello della Grecia presocratica) e sull’altro l’inizio tedesco (equilibrio a-venire). In realtà, questo equilibrio è puramente virtuale perché in mezzo ai due piatti, c’è la notte della metafisica. Questa notte non ci risulta bella perché è tempo di oscurità, pesantezza e squilibrio. Nonostante ciò, è una notte destinale in quanto noi iniziamo ad abbondonarla. Holderlin, con Andenken, è il primo a pensare all’avvenire e manda un saluto a ciò che è stato in quanto egli passa la passerella. In realtà lui non è felice perché, oltre ad essere solo, è spaventato e ha molta paura (si oppone all’idea di eroe). Oltre a salutare il futuro, Holderling saluta l’inizio greco che, pur essendo passato continua ad essere presente. L’inizio greco infatti è un essere stato ma, importante dire, non è il nostro avvenire. Seguendo Holderling, Heidegger, con il verso “Adesso però va’ a salutare” legge l’essenza festiva della storia come un reciproco salutarsi tra passato (lutto) e futuro (gioia). Questa essenza ha a che fare con il sacro e con gli dei passati (ES: Dioniso) e futuri (ES: Cristo). Il sacro è neutro e prende figura del Dio che viene superato. Andenken è la storia di un lutto perché la notte della metafisica è quella notte in cui un Dio, che ha avuto la sua piena centralità, entra in lutto. Quindi Andenken è: memoria, saluto, festa, lutto e meditazione sull’essenza della storia. Holderling non solo saluta il paese e gli uomini della Francia meridionale, bensì saluta la festa che è stata (il saluto avviene nei giorni celebrativi prima della festa) e i suoi amici navigatori, se non che i poeti. Essi sono ancora in mare in quanto devono lavorare sul libero uso del tratto proprio (“La ricchezza incomincia nel mare”).

Holderlin difatti, passata la passerella, si ritrova da solo (“Dove sono gli amici?”) perché essi temono la sorgente (Germania): il nuovo inizio ci cattura e ci distrugge. In realtà, rispetto al poeta, gli amici non stanno meglio perché la festa della notte non avviene. La festa, chiamata “nunziale” è un incontro reciproco tra uomini e dei, ovvero il fondamento essenziale della storia. Quindi, Andenken può essere visto anche come un invito agli amici da parte di Holderling per non essere più solo alla sorgente. In conclusione, Holderlin parla di “periodo di Marzo”, ovvero di quel passaggio all’altra sponda; questo spostamento avviene tra Nord e Sud, Francia e Germania, Grecia e Germania. La Germania rappresenta la sorgente (tratto proprio) mentre la Grecia e la Francia la colonia (tratto estraneo). Con il commento del verso “lo spirito ama la colonia”, Heidegger riprende la tesi di Holdelin sostenendo che per noi è più facile dominare il tratto estraneo; infatti il libero uso del tratto proprio è la capacità di dire con lucidità il tratto estraneo....


Similar Free PDFs