Riassunto del libro \"Autismo e autonomie personali. Guida per educatori, insegnanti e genitori\" di F. Caretto, G. Dibattista e B. Scalese - Psicologia dello sviluppo tipico e atipico a.a. 2014/2015 PDF

Title Riassunto del libro \"Autismo e autonomie personali. Guida per educatori, insegnanti e genitori\" di F. Caretto, G. Dibattista e B. Scalese - Psicologia dello sviluppo tipico e atipico a.a. 2014/2015
Author antea zenato
Course Psicologia dello sviluppo tipico e atipico
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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Autismo e autonomie personali INTRODUZIONE: COSA SIGNIFICA ESSERE AUTONOMI? Dal Greco autòs( stesso) nòmos (legge) è dunque la condizione di chi detta legge a sé stesso fa da sé le proprie leggi e si governa con regole proprie; le associazioni di advocay chiedono di non considerare l’autismo come qualcosa che si attacca bensì come qualcosa che lo costituisce , è quindi la volontà di riconoscere persone con lo spettro autistico. Ci sono però anche persone con lo spetto autistico che non manifestano disabilità e si viene quindi a verificare una variante normale dello spettro; l’autistico viene quindi visto come una persona che viene distinta però tra educatore e discendente e di cui non si specifica l’età. Questo problema viene risolto attraverso la parola student che può essere riferito al discendente a partire dall’età. L’educatore poi potrà essere definito come caregiver e cioè come colui che si occupa di una persona con autismo includendo i genitori e rivolgendosi loro con anche il coinvolgimento di: assistenti sociali, educatori professionali, psicologi, terapeuti.

CAPITOLO 1: LE ABILITA DI AUTONOMIA NELL’AUTISMO L’autismo implica uno sviluppo diverso da quello di un bambino normale fra i sintomi di un autistico non vengono considerate le autonomie personali ma può essere presa in considerazione una difficoltà di autoaccudimento. Tale difficoltà può apparire poco congruente con lo sviluppo delle altre abilità e può quindi un bambino con autismo avere capacità superiori allo sviluppo mostrato nelle aree sociali o comunicative mentre un ragazzo con la sindrome di Aspergher in compiti quotidiani. Cosa s’intende oggi per autismo : con la denominazione di spettro autistico una condizione che caratterizza fin da bambini e che brevemente viene definita autismo anche se sarebbe corretto parlare di disturbi dello spettro autistico. Pur essendo molto variabili le caratteristiche dello spettro autistico 3 sono le aree maggiormente interessate dal disturbo : sociale, comunicativa, relazionale e quella degli interessi per caratterizzare queste tre aree si usa la definizione di triade sintomatologica per la particolarità dei sintomi. l’area sociale e comunicativa però sono unite in quanto tutte e 3 queste aree però le abilità andranno a comporre una sola e grande area in ogni caso appaiono particolari i sintomi che accompagnano le tre aree includono abilità variabili : forti, medie o lievi compromissioni che appaiono particolari quando la compromissione delle 3 aree determina una difficoltà di apprendimento allora si verifica una diagnosi di disturbo generalizzato dello sviluppo oppure una diagnosi pervasivo dello sviluppo secondo la classificazione dell’ DSm IV oppure dell’ICD 10. All’interno di queste diagnosi possono essere collocate caratteristiche di persone anche molto diverse accomunate da etichette diagnostiche. Quella più frequente è l’autismo che esordisce in età infantile e perdura in età adulta, si distingue la sindrome di Aspergher per le sue capacità linguistiche, se presenta invece delle difficoltà ma non tutte allora si aggiunge un etichetta di Nas e cioè non altrimenti specificato. 1

Quando le caratteristiche delle 3 assi non appaiono rilevanti e quando mostra un buon adattamento e buone capacità allora non dovrebbe venire considerato come patologia ; spesso l’autismo è legato alla difficoltà di attribuire un significato o meglio alla sua condivisione e cioè le particolarità cognitive che dimostrano quelle capacità che determinano comportamento e componenti neurobiologiche. Il limite tra sindrome di Aspergher e autismo ad alto funzionamento è molto simile per questo nel quadro clinico vengono introdotti anche sintomi subclinici variante normale ; le cause dell’autismo rimangono ancora oggi ignote anche si pensa a un causa neurobiologica genetica multifattoriale. Fin dalla prima manifestazione dei sintomi si è pensato che le madri avessero un importanza nello sviluppo di questo disturbo , fortunatamente negli anni si è visto come in realtà le famiglie siano importanti nel miglioramento dei figli attraverso la collaborazione , gruppi di aiuto e formazione creando cosi una cultura dell’autismo. I genitori assieme ai professionisti portano solidarietà non per una guarigione ma per un miglioramento; la domanda importante per loro è quale intervento?

Per rispondere ai genitori è possibile ricorrere alle risposte cliniche, formazione genitori o training parenti quindi la maggior parte degli interventi dovrà essere diretta ai genitori attraverso reciprocità e adattamento attraverso la diagnosi, offrendo la possibilità di un confronto sul linguaggio dell’autismo e gli strumenti da utilizzare. Il linguaggio è importantissimo perché attraverso il dialogo posso individuare un intervento psicoeducativo rispettando la flessibilità ma soprattutto la persona adottando un atteggiamento e assumendo un’importanza verso una componente educativa.

Oggi la risposta a questa domanda non è facile a causa tdi diverse motivazioni legate a servizi, sintomi , variabilità, caratteristiche delle singole persone che riescono difficile l’intervento generalizzato.

Gli interventi vengono effettuati con strumenti efficaci e continuamente ripetuti Per verificarne i cambiamenti Questi approcci mirano all’acquisizione di un’ottica funzionale cioè all’acquisizione di abilità

Si preferisce adottare una prospettiva evolutiva che tenga conto dello sviluppo tipico Benché l’ottica funzionale ha una presa sui bimbi più piccoli e sugli approcci cognitivi e Comportamentali si prefigge quindi un intervento sull’intersoggettività in particolare al Gioco e alla relazione questo intervento viene messo in Le difficoltà però coinvolgono tutto atto dall’infanzia attraverso l’ambito comunicativo L’attribuzione di tecniche attraverso il gioco con cui di conseguenza necessitano di aiuto in vengono messe le basi per un miglioramento tutte le aree comunicative attraverso modalità aumentative e alternative compensando le mancanze anche attraverso una sensibilizzazione del tessuto con gli educatori che creano un clima sereno

All’interno della scuola è favorire modalità differenziate che lo aiutino nell’integrazione sulla base delle sue 2

caratteristiche anche con gli educatori che con le loro competenze impediscano la manifestazione dei sintomi

La definizione delle abilità di autonomie di base e integranti: AUTONOMIE DI BASE = comportamenti quotidiani che accompagnano sia il soddisfacimento di attività fisiologiche sia abilità di controllo AUTONOMIE INTEGRANTI = comportamenti quotidiani che permettono all’individuo un integrazione nel tessuto sociale e l’uso delle strutture comunitarie Per raggiungere un indipendenza è necessario imparare a : usare orologio, riconoscere denaro, gestire trascorrere tempo e comunicare a distanza. Alcuni autori considerano abilità anche orientarsi in un ambiente, instaurare rapporti. Quindi le autonomie sono tutte quelle abilità legate alla sopravvivenza e all’autoaccudimento dell’uomo il concetto può intendere solo quelle di base o anche quelle più complesse inoltre questo concetto è soggetto a variazioni sulla base di condizioni di vita e aspettative sociali. Le motivazioni al lavoro sull’autonomia nell’autismo : APPRENDIMENTO : modificazione di un comportamento dell’individuo nell’arco di tempo. Da ciò parte che l’insegnamento è variazione significativa delle condizioni ambientali che determina una modificazione effettiva e stabile di un comportamento di un individuo ciò comporta maggior adattamento ma anche apprendimento.

Quindi per dare inizio al processo è necessario che I bambini tipici sviluppano autonomie sempre più maggiori attraverso l’esposizione ad adulti e coetanei. Questo processo avviene con la comunicazione, relazione , condivisione al voler fare da solo inoltre l’acquisizione della sua autonomia tardiva determina gran parte della sua organizzazione.

le caratteristiche che l’individuo apprende sia l’ambiente entro cui avviene il fenomeno

Lo sviluppo di un bambino con difficoltà avrà uno sviluppo diverso dai suoi coetanei: necessità di un aiuto che riceve dagli adulti che sostituiscono le competenze deficitarie, vengono lasciati fare da soli generando frustrazione; i bambini disabili hanno difficoltà con l’autonomia quindi devono essere aiutati a diventare più autonomi. Va sottolineato il fatto di gratificarlo, il fatto che non lo abbandoneremo, vedere gli sforzi come un lavoro, di spingerlo a conquistare autonomia e di farlo pensare faccio da solo perché la spinta potrebbe essere vista come un distacco e puntare invece sulla crescita dell’autonomia.

Leggermente diverso è il caso di adulti che sono stati imboccati e che avranno molte più difficoltà La metodologia qui è farlo apprendere inserendolo in un contesto attraverso azioni complesse e 3

ripetute quindi l’obiettivo è quello di riuscire a fare da solo ma anche di essere capaci a governarsi secondo regole proprie sulla base di un autenticità intenzionale quindi decidere anche cosa fare L’autonomia non può essere desiderata per qualcuno ma si può aiutare quel qualcuno a desiderare l’autonomia per sé e fargli quindi intravedere una strada.

CAPITOLO 2: LA VALUTAZIONE DELLE ABILITA DI AUTONOMIA Senza una valutazione non si può cominciare un lavoro educativo essa fornisce buone indicazioni riguardo interventi ed e la prima in ordine temporale essa serve a comprendere: -

Da dove iniziare intervento educativo A cosa mirare (obiettivi) Come intervenire (modalità di aiuto) Se si sta andando nella giusta direzione

Le modalità di valutazione riguardano la raccolta di informazioni che vengono raccolte per valutare una persona ; questi metodi sono sette OSSERVAZIONE INDIRETTA : e una prima modalità finalizzata al colloquio attraverso cui si instaurano alleanze e attraverso il dialogo si conosce la persona attraverso domande che possono più o meno strutturate ma che comunque vadano a toccare aspetti importanti come le età , autonomie, abilità. Si sconsiglia di rivolgere domande generiche, si possono usare scale che determinano il comportamento adattivo delle persone; si può scegliere un colloquio formale e uno informale dove però il formale è più semplice visto che si basa su una serie di punteggi e il professionista capisce quando fare delle domande aggiuntive. Si parlerà delle aree in cui si verificano difficoltà instaurando un clima positivo e dando l’idea di non dover per forza svolgere un lavoro di risoluzione chiedendo dove si prova fastidio inoltre questa non può essere l’unica metodologia di base in quanto è solo una serie di punteggi che sono diversi da persona a persona e che l’intervista non sempre calza a tutti.

OSSERVAZIONE INDIRETTA NON STRUTTURATA : per poter osservare le abilità di una persona è necessario vederla all’interno del momento annotando su un taccuino le osservazioni sulle informazioni e motivazioni dell’autonomia; per procedere nell’osservazione è necessario preparare il luogo soprattutto se artificiale in moda da curare ogni singolo dettaglio in modo che sembri naturale. Inoltre per le prime volte è necessario che ci sono due persone una che prende nota e una che intervista in modo da lasciare la persona il più libera possibile e apportare poi modifiche agli appunti, subito dopo aver chiesto agli adulti come si comporta in una determinata attività si passerà alla valutazione. Valutazione in cui la richiesta dello specialista si modifica sulla base della persona da aiutare con lo scopo di identificare gli aiuti verso cui è sensibile, in primo luogo si attua l’aiuto verbale mettendo coerenza ed equilibrio; se il verbale non dovesse servire si ricorre a quello gestuale che evita attese , dandole modo di attivarsi e prevenire il suo comportamento.

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Tutto ciò è finalizzato non sempre al benessere della persona ma a una collaborazione attiva che agisce su qualsiasi esperienza che aumenti l’essere capace, cosa fa la persona usualmente e non sotto pressione. Le diverse prestazioni della persona vengono acquisite, potenziate, emergenti il modo attraverso cui si verificano non deve mai essere pervenuto da un aiuto e soprattutto non si deve omettere il fatto di farlo sbagliare. L’errore procedurale è un passo che viene riproposto e che spesso non viene visto come un errore ma come una sequenza motivo per cui viene riproposto sotto differente modalità di insegnamento e apprendimento. VALUTAZIONE FUNZIONALE ATTRAVERSO TEST : per valutare le abilità di autonomia è necessario strumenti già esistenti o pari a essi; le aree o sottoscale sull’autonomia sono inserite negli strumenti di valutazione funzionale., gli strumenti o test mirano a valutare le abilità comparando attraverso una standardizzazione i dati ottenendo quindi una comparazione tra pre e post trattamento. Alcuni strumenti prevedono anche un colloquio con i cargiver attraverso un osservazione diretta. . BAB: behaviour assement battery valuta in 13 aree lo sviluppo della persona . LAP learnign accomplishment profile analisi delle caratteristiche in sette aree delle abilità attraverso compiti delle tappe principali trovando lo scarto della normalità e identificare gli obiettivi più appropriati . PORTAGE lista di valutazione che esplora cinque aree con un esplicazione basata su un criterio di complessità crescente perseguendo precisi obiettivi che rappresentano l’iter educativo di un bambino nel primi 6 anni di vita; è un programma studiato da alcuni operatori negli anni 80 a Siena presso l’unita operativa di neuropsichiatria infantile. . PROFILO PSICO EDUCATIVO attraverso una scala si misurano le diverse abilità del bambino evidenziando i suoi punti di forza e debolezza monitorando prima e dopo l’intervento. Si analizzano le sue abilità attraverso 13 subjects di osservazione diretta che aiutano anche nella raccolta di informazioni comparando i punteggi e ciò emerge mostra le eventuali caratteristiche di uno sviluppo tipico qui è presente anche la collaborazione dei genitori attraverso la nuova edizione dove rispondo a un questionario le cui risposte sono valide per orientare verso valutazione e riabilitazione degli aspetti di dismogenità. . ESDM early start denver model la scheda rispetta gli obiettivi della early start denver che studia il progetto di approccio per l’intervento precoce nei bambini , è una valutazione globale con lo scopo di formulare degli obiettivi di insegnamento al fine di formulare degli obiettivi per un intervento precoce. . AAPEP profilo psicoeducativo per adolescenti e adulti è una scala che prevede l’accostamento di sei aree di abilità e un confronto tra ciò che il soggetto è in grado di fare all’interno del suo ambiente attraverso un item di otto da indagare ogni punteggio è attribuito tra emergente, acquisito , non acquisito . TTAP transation assesment profile è un ampliamento e aggiornamento è costituisce la seconda fase del pep 3 e indaga le abilità specifiche per il raggiungimento dell’autonomia attraverso interviste genitori, setting scolastico e un protocollo che misura la performance del soggetto queste tre aree sono divise in sei diverse aree per quanto riguarda gli strumenti si può fare rfierimento alla classificazione nazionale del funzionamento della disabilità.

una rivoluzione che tiene conto per la prima volta di una decodifica basata sulla persona e sui fattori contestuali e che cambia il concetto di disabilità è dà numerose funzioni nei vari domini considerando ciò come uno strumento inquadrando le abilità di autonomia migliorando la consapevolezza degli operatori e fornendo non una diagnosi ma un profilo di funzionamento.

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Analisi del compito : per fare ciò si consiglia di raccogliere i dati in una scheda in modo da quantificare anche a distanza di tempo più persone attraverso una comparazione offrendo quindi una modalità obiettiva ; anche attraverso una check list dove posso scrivere una serie di azioni vengono utilizzate per scomporre abilità non solo di autonomia ma anche aderenti ad altre aree. Check list = attività di suddivisione in piccole azioni per attribuendo un punteggio, devono essere messe a punto per un autonomia e devono analizzare ogni singola azione = task analisys Stabilisce prequesiti, stabilisce successione passi, valuta dove la persona ha necessità conoscere in dettaglio significa capire dove la persona avrà difficoltà e dove sarà necessario intervenire Per compiere una valutazione sono necessari dei passaggi , come l’attività verrà anticipata se scritta o verbale , mettere a punto la sequenza e materiali che devono essere disponibili in seguito è necessario che l’educatore provi questa sequenza riportando definizione di attività e integrando sull’agenda data, orario, luogo , valutazione e nome della persona valutata.

Le performance possono essere misurate attraverso riuscito, non riuscito, emergente se si ha la possibilità di avere un aiuto ricorrervi subito ; all’interno della discussione vediamo come emergano diversi pensieri procedurali e come le diverse componenti dinanzi a un attività complesse ostacolino l’arrivare a un accordo. Stile cognitivo : ognuno ha una sua autonomia che determina una soggettività che Deve invece essere basata sui compiti quindi per essere analizzato Un fenomeno deve essere visto su delle indicazioni ( Cuvo, Davis) : -

Consultare esperti in quel campo Consultare fonti scritte Condurre test sul comportamento Procedere task analisys su soggetti con le stesse caratteristiche Modificare la task analisys sulla base degli aspetti che hanno un influenza rilevante sullo svolgimento del compito Identificare i passi che determinano l’esecuzione corretta del compito stesso

Una volta messi in atto questi principi si devono provare sulla persona adattando il lavoro di conseguenza bisognerà optare per una generalizzazione comprendendo le abilità di acquisito, non acquisito, emergente (mette in atto parzialmente l’attività in maniera autonoma )indicando le abilità in maniera totalmente autonoma

Inoltre la task analisys permette di studiare una singola persona e vedere come magari non riesce a compiere un determinato compito di conseguenza si va a capire il perché: mancano pre-quesiti trovati attraverso un ulteriore scomposizione ; l’obiettivo qui di creare una giusta rete di comunicazione che classifichi le giuste attività per comprendere la persona ed effettuare così le attività.

CAPITOLO 3: I PREQUESITI ALLE ABILITA DI AUTONOMIA Perché la persona autistica apprenda delle abilità deve già aver acquisito delle abilità chiamate pre-quesiti alcune possono essere specifiche e scomposte attraverso un compito altre sono invece di base come prequesiti motori, attentivi, cognitivi, motori e sono coinvolti nella maggior parte delle attività complesse di un essere umano.

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Attenzione congiunta : si tratta di prestare attenzione a qualcosa che è congiunto o condiviso è quindi un forte meccanismo adattivo e di trasmissione culturale ; per sollecitare 1. I PREQUESITI ATTENTIVI : esistono comportamenti semplici per le persone neurotipiche quand questa attività è necessario quindi eseguono un compito che consiste nel prestare attenzione a ciò che si stavedere facendo e sono i e agganciarsi ad i suoi stimoli cosiddetti pre – quesiti gene esso dimostrando almeno Osservazione spontanea agli stimoli su dell’apprendimento. inizialmente un orientamento adattivo Attenzione sostenuta : Questi pre quesiti riguardan richiesta: e vengono rivolti sotto forma di testi capacità di mantenere orientament prestare attenzione agli oggetti quandoprincipalmente concentrazione e agli educatori aiutando la attentivo, attenzione congiu l’interlocutore lo chiede ma anche orientamento focalizzazioneverso delleun loro peculiarità e possono essere essere consapevole della presenza dellesostenuta determinato stimolo per un dove all’interno degli spazi e tempi su adulti con disabilità grave persone con comando e senza tempo prolungato almeno per sono inseriti in una cornice affettiva (Kiernan) e coi bambini impostando così una relazione completare un compito ; ogni volta a cogliere gli( Ro spunti del bambino l’attenzione è quindi necess dimostrando così ...


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