Riassunto - Iperconnessi PDF

Title Riassunto - Iperconnessi
Author Ke Fe
Course Nuovi media per la didattica
Institution Università degli Studi di Ferrara
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IPERCONNESSI: Introduzione - Chi sono iGen, e come facciamo a riconoscerli? bambini più controllati dai genitori (uscite con gli amici assieme ai genitori) Comunicazione più attraverso i cellulari che di persona. (Snapchat) nonostante vivano nello stesso posto e si possano vedere tutti i giorni.

iGeneration (nati dal 1995) vivono da sempre con i cellulari, e non hanno ricordi di com'era il mondo prima di internet. Vi è un incremento dell’Individualismo , tendenza generale che fa da substrato a un fondamentale senso di uguaglianza e a un rifiuto delle regole sociali tradizionali. → Ineguaglianza di reddito , sta creando molta insicurezza tra i ragazzi (preoccupati di non riuscire a fare le scelte giuste - che gli garantiranno il benessere finanziario.) Proprio per questo, gli iGen si distinguono dalle generazioni precedenti per il loro modo di impiegare il tempo, per i comportamenti e le opinioni in materia di religione, sesso e politica. Socializzano in modi del tutto nuovi, respingono tabù sociali un tempo inviolabili, hanno aspirazione di vita e di carriera completamente diverse. // Sono ossessionati dal tema della sicurezza, preoccupati per il loro futuro economico, contrari a qualsiasi discriminazione in base al sesso/razza/orientamento_sessuale. Sono inoltre in prima linea nella peggior epidemia di disturbi psichici degli ultimi decenni ( numerosi casi di depressione e suicidio tra gli adolescenti). // Con l’avvento degli smartphone, ciò che distingue gli iGen dalle società precedenti è il loro modo di trascorrere il tempo.

I LIMITI TEMPORALI: La iGeneration è stata la prima generazione a raggiungere l’adolescenza con uno smartphone già in mano, fenomeno che ha avuto ripercussioni di vasta portata. [2000, periodo denso di eventi cruciali: facebook - adolescenti passano tutta la loro adolescenza sui social network.]

I DATI: Raccolti tramite sondaggi rivolti a più generazioni (permettono di trarre conclusioni generazionali più ampie rispetto che analizzando un’unica generazione. ← n  ecessità di analizzare più generazioni per avere un quadro di comprensione più completo.) Quindi, è necessario ricorrere a dati storici (studi diacronici). [--> rivolgono ai giovani le stesse domande, cosicché le risposte possano essere confrontate nell’arco delle diverse generazioni.] → estrapolazione di differenze causate da cambiamenti culturali, non dall’età. IL CONTESTO: «Per prima cosa ho intervistato, di persona o al telefono, ventitre giovani esponenti di questa generazione [iGeneration] , e ho scavato a fondo nelle loro opinioni su cultura pop, vita sociale, vicende di attualità, temi controversi della realtà universitaria e soprattutto sui loro amatissimi smartphone.» / interviste a ragazzi dai dodici ai vent’anni, di qualsiasi etnia e provenienza[Stati Uniti] . AVVERTENZE: Alcuni cambiamenti generazionali sono buoni, altri negativi - hanno sia pro che contro. Molte differenze intergenerazionali sono neutre. Non ci sono nè colpa nè responsabilità . [è solo questione di comprendere dei fenomeni.] Famiglia + progresso tecnologico + mass media + il sistema educativo = partecipano tutti alla creazione di una nuova cultura che diverge radicalmente da quella in cui hanno vissuto le generazioni prima della nostra (e quella dopo di noi). [analisi di valori medi ← fondamento della statistica. Altrimenti sarebbe impossibile fare comparazioni tra gruppi di persone] I cambiamenti culturali riguardano - non soltanto gli iGen, ma - tutti quanti noi. → «  EFFETTO PERIODO» fenomeno per cui un cambiamento culturale ha esiti identici su individui di ogni età. →  anche se di solito le persone possono reagire a questi cambiamenti in modo diverso a seconda dell’età.

ORIZZONTI FUTURI: iGen pensa ed agisce in modo diverso rispetto alle precedenti generazioni → costante uso degli smartphone → diverse emozioni e modi di relazionarsi.

«Ma in che cosa consiste di preciso la loro diversità?»

Capitolo I - Immaturità: crescere con lentezza «Azar cresce con lentezza: ci mette più tempo ad accettare le responsabilità e i piaceri dell’età adulta. - “Una ragazzina con la fissa per Taylor Swift, che adora Harry Potter e va a  scuola accompagnata dalla mamma” » (NON) USCIRE E (NON) FARE BALDORIA: «come si trascorre il tempo libero?» Priya = “Si esce a guardare un film o a cenare fuori con gli amici… assieme ai genitori.” → esattamente come si faceva quando andavano alle elementari. Jack = “ci si vede a casa propria o degli amici.” (genitori comunque presenti tutto il tempo). «Non esci mai senza mamma e papà?» «In realtà no, esco sempre con loro.» I tennager iGen si concedono di rado un’uscita tra coetanei. [...] Nel 2015 i diciassette-diciottenni uscivano da soli meno frequentemente di quanto non facessero i tredici-quattordicenni soltanto sei anni prima. [...] Il principale indiziato è lo smartphone, che la maggioranza dei teenager ha cominciato a utilizzare proprio tra il 2011 e il 2012. → g  li iGen hanno meno occasioni di sperimentare il senso di libertà che nasce dal trovarsi fuori casa senza i genitori. → Gli iGen sono anche meno propensi alle relazioni sentimentali: oggi i membri di una coppia tendono ad attuare «conversazioni» (spesso svolte via sms o social media) per «conoscersi meglio» prima di decidere di «uscire insieme». // In alcuni casi potrebbe entrare in gioco l’atteggiamento dei genitori, più protettivi che in passato. // Altri adolescenti ammettono che è una semplice mancanza di coraggio («Ai tempi del liceo non avevo abbastanza fiducia in me stesso per provare ad avvicinarmi ad una ragazza. ») gli iGen hanno meno esperienza del sesso rispetto ai loro coetanei delle generazioni precedenti. → meno adolescenti che fanno sesso significa meno ragazze che restano incinte e diventano madri in giovane età.

PERCHÉ I TEENAGER SI COMPORTANO MENO DA ADULTI, E PERCHÈ NON È NÈ UN MALE NÉ UN BENE: «Perché gli adolescenti fanno meno “cose da grandi”?» → le famiglie fanno meno figli e si dedicano alla loro crescita più a lungo e più intensamente, pensando costantemente a prepararli per il futuro. → in epoche antecedenti, l’obiettivo primario era far sopravvivere i figli, e non si pensava concretamente alla loro formazione sin dall’infanzia.

→ a crescere più lentamente sono i giovani di ogni gruppo etnico, religione e classe sociale. LICENZA DI GUIDA: «Perché hai aspettato tanto a prendere la patente?» «Per pigrizia, e anche per fifa: mia sorella è stata bocciata un paio di volte all’esame di guida, eppure è una tipa in gamba. “Se hanno bocciato lei, io non ho speranze”.»

→ “la mamma è un’ottima autista, quindi non c’è nessun bisogno di imparare a guidare.” → spesso sono proprio i genitori a costringere i giovani a prendere la patente, a forza di ramanzine e battutine. LA SCOMPARSA DEI BAMBINI CON LE CHIAVI DI CASA: oggigiorno è diventato un caso curioso vedere girare per strada bambini da soli - spesso questi vengono ipotizzati come ‘bimbi persi’. + in passato era normale rientrare in casa e non trovarci nessuno, quindi avere le proprie chiavi. Adesso invece sono in pochi i teenager iGen che al ritorno trovano la casa vuota (frutto dei programmi di doposcuola o di altri meccanismi analoghi). → quindi gli adolescenti di oggi hanno meno probabilità di trascorrere del tempo senza i genitori: sia fuori che dentro casa.

L’ESTINZIONE DEL LAVORETTO PART-TIME: il fenomeno non sembra dovuto alla difficoltà di trovare un posto: «secondo l’Ufficio federale delle statistiche sull’occupazione, il numero degli adolescenti che vorrebbero lavorare durante l’estate ma non trovano un impiego è rimasto pressoché costante, mentre sono raddoppiati i giovani che non intendono lavorare affatto.»

«È un bene o un male che ci siano meno teenager che lavorano mentre studiano?» → È innegabile che l’offerta si concentri soprattutto su impieghi poco specializzati, che difficilmente potrebbero preparare i giovani agli incarichi di responsabilità a cui sono destinati, ma è anche vero

lavorare può insegnare ad acquisire disciplina ed un’etica del lavoro; capire come sia importante rispettare gli impegni, capire che cosa significhi guadagnare dei soldi lavorando.

[l’esperienza lavorativa è un’altra conquista dell’età adulta che gli adolescenti di oggi tendono a rimandare il più possibile.] I PRESTITI DALLA BANCA DI MAMMA E PAPÀ: Visto che pochi teenager lavorano, verrebbe da pensare che molti percepiscono una paghetta da utilizzare per i loro acquisti, e invece non è così: c’è un 20 per cento di diciassettenni e diciottenni che non dispongono di denaro proprio. → quando hanno bisogno di soldi questi ragazzi devono chiedere a mamma e papà (non gestiscono personalmente le proprie entrate e uscite finanziarie, ma chiedono soldi ai genitori come fossero bambini). [sempre più giovani escono dalle superiori senza aver fatto neppure l’esperienza basilare della gestione finanziaria, ovvero senza saper decidere quanto si può spendere.] CHI BEVE PERDE: «Da sbronzi si fanno stupidaggini. Non capisco che gusto ci sia a perdere il controllo di sé stessi e delle proprie azioni.» Gli iGen che consumano alcol sono sempre di meno. [il forte declino del consumo di alcol tra gli adolescenti è un segnale incoraggiante. Il fatto che i giovani si tengano lontani dall’alcol è molto positivo, anche in termini di salute pubblica.] → il doppio lato della medaglia è che, chi invece inizia ad approcciarsi a questa esperienza, lo fa tutto in una botta: gli iGen incrementano il loro consumo di alcol in un periodo di tempo assai più breve rispetto alle generazioni precedenti. → il binge drinking è la forma più pericolosa di consumo alcol perché è quella che più facilmente conduce all’intossicazione e alla perdita di lucidità, il che può avere conseguenze gravissime se la persona si mette alla guida di un’auto dopo aver bevuto. [e per quanto molti meno diciottenni bevono, purtroppo, tra i giovani di 21/22 anni questa tendenza è rimasta pressoché invariata.] L’acquisto di bevande alcoliche è consentito al di

sopra dei ventuno anni, ed è forse perciò che i membri di questa prudente generazione tendono a non bere prima di quella soglia, ma hanno alzato parecchio il gomito superata tale età. [iGen bevono meno, ma consumano più canne dei Millennial.]

CRESCERE CON LENTEZZA: nella iGeneration, l’infanzia si è prolungata perché gli adolescenti sono trattati come bambini: sono meno indipendenti e più protetti dai genitori. GLI ADOLESCENTI SONO PIÙ RESPONSABILI?: i teenager hanno adottato una strategia di vita lenta. Vivono in famiglie meno numerose, e i loro genitori hanno il tempo di crescere ogni figlio in modo da garantirgli migliori possibilità di successo in un contesto economico più competitivo. → in più i genitori sono portati a credere che i loro figli adolescenti/giovani adulti siano programmati per fare le scelte sbagliate e quindi sia meglio proteggerli il più a lungo possibile. ALLEATI, NON PRIGIONIERI: «I teenager accettano volentieri di crescere con lentezza o sono i genitori a costringerli? »  È certamente vero che al giorno d’oggi la sorveglianza genitoriale è più stretta (i genitori sono in grado di sapere dove e con chi si trovano i loro figli). E nonostante gli adolescenti non gradiscano comunque avere limitazioni alla loro libertà, gli iGen tendono a litigare meno con i propri genitori. // Ma è anche vero che gli iGen appaiano più riluttanti ad abbandonare il tetto natio: oggi sembra essere opinione abbastanza diffusa che l’infanzia sia meno stressante e più divertente dell’età matura. (“da bambini, in sostanza, erano liberi di vivere nel loro bozzolo, con tutti i piaceri e pochissimi doveri.”) → “non avendo mai conosciuto un altro stile genitoriale, gli iGen non si ribellano all’atteggiamento iperprotettivo di madri e padri; al contrario, lo abbracciano appieno.”

Capitolo II - Internet: tempo online. E anche su altri media Tutti sono sempre più a costante contatto con gli smartphone, tenendoli vicino al letto anche mentre dormono. Gli smartphone sono diversi da qualsiasi media sia venuto prima e si infiltrano praticamente in ogni minuto della nostra vita. I teenager, ma anche tutti noi, passano molto tempo al telefono: non a parlare ma a scrivere, a guardare i social  , a navigare, a giocare. («Nuovi Media») Secondo un sondaggio gli iGen passano un totale di 6 ore al giorno (praticamente ogni ora libera) in compagnia dei nuovi media. COSÌ FAN TUTTI: I SOCIAL MEDIA: Nel corso di pochi (7) anni, i social media sono passati dall’essere un’attività quotidiana per metà degli adolescenti a esserlo praticamente per tutti loro. Questa realtà è particolarmente veritiera per il ‘pubblico’ femminile (che in media utilizza i social per molto più tempo rispetto ai maschi). “Quando i genitori di Melissa le hanno cancellato la app di Instagram come punizione per una settimana, «alla fine ero stressatissima, tipo: e se mi sto perdendo dei follower?»” Alla fin fine, molti iGen smettono di farsi incantare dal simulacro della caccia ai like, ma di norma accade solo dopo che sono usciti dall’adolescenza. → «Quando vai sui social, posti uno status o una foto e di punto in bianco prendi tutti quei like, ricevi un mucchio di conferme dalla gente, e può diventare una droga.» I ragazzi, pur passando meno tempo sui social, si dedicano ai videogame, come peraltro molte ragazze. (prediligendo quelli in modalità “multigiocatore”, in cui si può parlare con gli altri in cuffia.) Nel complesso, tanto i ragazzi quanto le ragazze trascorrono molto più tempo online e con qualche dispositivo elettronico. Il punto è che questo tempo è sottratto ad altro. I LIBRI SONO MORTI?: “Sam, appassionato di Sport. Se ha mezz’ora libera, guarda canali di sport alla tv, o video di sport su Youtube. Il che mi porta a domandarmi: leggerà anche riviste e libri sullo sport. Ma la sua risposta è negativa: «Non mi piace granché leggere nel tempo libero».“ Anche se tipica, forse agli adolescenti non è mai piaciuto leggere. Perfino gli studenti universitari, i giovani presumibilmente e verosimilmente più portati per la lettura, negli ultimi anni leggono meno. Perché? Forse perché i libri, semplicemente, non sono abbastanza veloci. Non catturano l’attenzione di chi è cresciuto cliccando su un link o scorrendo pagine nel giro di pochi secondi. «Non sono una grande lettrice. [...] non riesco a starmene seduta immobile e tranquilla.» Questo declino della lettura ha colpito anche altri mezzi di comunicazione stampata, come quotidiani e riviste. → “con gli smartphone che occupano una porzione così ampia del tempo dei teenager, ne avanza ben poco per altri passatempi.” [Scarsa capacità di concentrazione che i nuovi media sembrano incoraggiare.] [Nel libro, riporto: gli iGen arrivano all’università con molta meno esperienza di lettura, quindi bisogna andare loro incontro, proponendo loro articoli più brevi e abbassando il livello di difficoltà del testo. ← ma ciò non potrebbe rivelarsi controproducente?]

GATTI BUFFI, COMPILATION 2017!: Buona porzione delle ore online, è possibile, venga trascorsa a guardare video (social network/YouTube)

I video online sembrano aver sostituito la Tv per certi teenager. Gli iGen non vanno molto spesso nemmeno al cinema. → Molti iGen preferiscono vedere un film a casa, parlando di comodità, costo e possibilità di stare in pigiama. M  olti iGen preferiscono personalizzare la visione in modi che in una sala sarebbero irrealizzabili.

Gli iGen passano così tanto tempo sui loro smartphone che non gli interessa né hanno voglia di leggere riviste, andare al cinema o guardare la Tv (a meno che non sia tramite telefono).

L’interazione elettronica ha sostituito l’interazione faccia a faccia?

Capitolo III - Incorporeità: la presenza virtuale «Non si fanno più tante feste; la gente sta molto in casa. Non interessa più socializzare, incontrarsi faccia a faccia: ci si scrive sul telefono e ognuno resta a casa propria.» [...] «Le uniche feste che ricordo al liceo erano di compleanno, quasi sempre sotto il controllo di adulti o con almeno un adulto presente.» si fanno meno feste perché «la gente si annoia, vuole avere qualcosa da fare. In rete ci sono un sacco di cose da fare.» TEMPO IN COMPAGNIA: Il numero degli adolescenti che si vedono con gli amici ogni giorno si è dimezzato; non soltanto per fare feste e follie, ma anche per incontrarsi, uscire e passare del tempo insieme. [Questa mancanza di rapporti impedisce l’opportunità di costruire competenze sociali, imparare a districarsi nei rapporti interpersonali e orientarsi tra le emozioni.] → invece di stare insieme agli amici in carne e ossa, si sta con gli amici (anche virtuali) online. TUTTI INSIEME! O NO?: Con tutte le loro attività, gli iGen sono meno socievoli, non amano uscire e darsi appuntamenti; né passeggiare per il puro divertimento di farlo. // gli iGen sono poco propensi a partecipare a ognuna delle attività sociali «in presenza», compreso ad intrattenere sani rapporti familiari. (Stanno spesso al telefono anche quando sono a casa). IL BUIO DELLO SCHERMO: SALUTE MENTALE E FELICITÀ: gli adolescenti che trascorrono più tempo davanti a uno schermo tendono a essere infelici (ed esposti alla depressione) e quelli che si dedicano maggiormente ad attività «extra-schermo» tendono a essere più felici. → queste analisi non possono provare inequivocabilmente che il tempo-schermo sia causa di infelicità; è anche possibile che gli adolescenti infelici stiano di più online. (anche se in alcuni casi è così. “Più usavano facebook, più si sentivano infelici in seguito [...] Usare Facebook causava infelicità, la l’infelicità non causava l’utilizzo di Facebook.” ← ciò è stato riscontrato sia in adolescenti che in adulti.) Il vantaggio dei social media, sta però nel fatto che servono a creare connessioni tra le persone. (potrebbe aiutare gli adolescenti a sentirsi più integrati, meno soli.) → anche se è stato riscontrato nella iGeneration tra gli adolescenti che visitano ogni giorno le pagine dei social, di essere più propensi ad ammettere di sentirsi soli, esclusi e senza amici veri. → è l’uso massiccio (cinque ore o più) ad essere connesso a rischi più alti di infelicità; quindi, ad essere determinante è la moderazione, e non necessariamente la completa eliminazione dei dispositivi elettronici. Uno dei lati che può peggiorare la situazione sui social media, inoltre, può essere il cyberbullismo. (Le vittime di cyberbullismo spesso lamentano l’impossibilità di sfuggire ai loro tormentati: a differenza dei bulli in carne e ossa, queste persone non si riescono a evitare.) IL CERVELLO DEI CAVERNICOLI, LA PAURA DI ESSERE TAGLIATI FUORI E LE COMPETENZE TRASVERSALI: Anche un’esperienza di esclusione sociale breve manda le persone in tilt: aumenta l’aggressività e crea sentimenti di disperazione. (I neuroscienziati hanno dimostrato che quando una persona viene esclusa da un gioco dagli altri partecipanti, si attiva la regione cerebrale preposta al dolore fisico. )

Essendo dotati - specialmente gli adolescenti, forse - di un cervello tanto sensibile all’esclusione sociale, messaggini e social media sono terreno fertile per le emozioni negative. Alcuni iGen intervistati hanno detto che cercando di disattivare completamente le notifiche sul telefono per potersi concentrare su altre cose, ma hanno scoperto di non riuscirci per paura di essere tagliati fuori (Fear of missing out). Il problema nel non intrattenere relazioni faccia-a-faccia resta comunque quello dello sviluppo di competenze sociali. «Siamo cresciuti con l’iPhone. Non  sappiamo comunicare come le persone normali.» E le competenze sociali richiedono esercizio, quindi si corre un maggior rischio di commettere errori nei momenti più importanti.

Capitolo IV - Instabilità: il forte aumento dei problemi di salute mentale «Ilaf non sa sempre con precisione perché si senta depressa, e fatica a spiegarlo. Scoppia a piangere all’improvviso, ma non sa dire perché.» Questa generazione è sull’orlo della più grave emergenza di salute psicologica giovanile da decenni. In superficie, però, va tutto liscio come l’olio. TUTTO (NON) È MERAVIGLIOSO: Internet e la società americana in gene...


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