Veglia - Poesia Ungaretti PDF

Title Veglia - Poesia Ungaretti
Course Letteratura italiana contemporanea
Institution Università degli Studi di Napoli Federico II
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Summary

Poesia Ungaretti...


Description

Veglia – Ungaretti Veglia rientra nella serie di poesie di Giuseppe Ungaretti scritte in tema bellico traendo diretta ispirazione alla sua tragica esperienza di soldato nella Prima guerra mondiale al fronte. La poesia fa parte della sezione Il porto sepolto all’interno della raccolta L’allegria edizione 1931 di Ungaretti. In Veglia, componimento breve, è concentrata in pochi versi l’intensità dell’allegria che l’essere umano prova nel momento in cui riesce a vincere la morte, uno dei sentimenti che ispira la poetica di Ungaretti. Egli avverte in maniera intensa la presenza della morte nella vita: la sua reazione è quella di scrivere “lettere piene d’amore” e dare alla vita un valore ancora maggiore. Veglia (Cima Quattro il 23 dicembre 1915)

Un’intera nottata

-

buttato vicino

-

a un compagno

-

massacrato

intera: sottolinea la pena e l’orrore per quella lunga vicinanza forzata nottata: è un unicum nelle poesie di Ungaretti ed è un modo per connotare negativamente questo tempo, per indicare una notte faticosa buttato: quasi come un corpo inerme, perché costretto a rimanere immobile in quella posizione per evitare spari che potrebbero uccidere anche lui

con la sua bocca -

massacrato: termine utilizzato per rafforzare l’atrocità di quella morte

-

bocca “digrignata” (scelta espressionistica) = bocca contratta in un’orrenda smorfia di dolore che completa la maschera d’orrore che suscita il suo compagno morto = questa immagine priva la scena di ogni eroismo

-

volta al plenilunio: rivolta verso la luna piena = la luna trasmette pace, serenità, in netto contrasto con l’immagine di morte e violenza della scena congestione delle sue mani: dato visivo - l’accumulamento rapido del sangue rende gonfie e livide le mani del morto - metonimia

digrignata volta al plenilunio con la congestione delle sue mani penetrata -

nel mio silenzio ho scritto -

penetrata nel mio silenzio – metafora e sinestesia (il dato visivo e quello uditivo si sovrappongono): quel silenzio in cui Ungaretti si deve ritirare per ritrovare una parola qui è reso impossibile dalla morte: la violenza subita da questo compagno disturba la quiete del poeta.

-

ho scritto lettere piene d’amore = la contrapposizione tra vita e morte è totale: alla morte il poeta oppone la vita “della scrittura” per recuperare i lontani legami affettivi e come reazione alla disperazione - nella scrittura c’è una consolazione. Con le lettere piene d’amore, con l’eros che si contrappone a thanatos, l’attaccamento alla vita diventa come rimedio, esorcismo, nei confronti della morte che gli sta accanto.

-

Non sono mai stato tanto attaccato alla vita = vi è dello stupore da parte del poeta per questa istintiva reazione che lo porta a sentirsi

lettere piene d’amore

Non sono mai stato tanto attaccato alla vita

tanto legato alla vita. La stupita constatazione è messa in rilievo dalla pausa che stacca gli ultimi tre versi dal resto della poesia e dalla rima al mezzo stato/attaccato...


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