Anna Andreevna Achmatova vita e opere PDF

Title Anna Andreevna Achmatova vita e opere
Author alessandra lorenzini
Course Letteratura russa 2
Institution Università degli Studi di Firenze
Pages 6
File Size 80.1 KB
File Type PDF
Total Downloads 39
Total Views 124

Summary

Vita e opere di Anna Achmatova : "Canto dell'ultimo incontro", " Ho imparato a vivere con semplicità", "Dal poeta son giunta in visita"....


Description

ACHMATOVA POESIE: -

CANTO DELL’ULTIMO INCONTRO IO HO APPRESO A VIVERE CON SEMPLICITA’ DAL POETA SON GIUNTA IN VISITA NON SARAI PIU’ TRA I VIVI (moodle) REQUIEM

Achmatova è un nome d’arte, il suo vero cognome era Gorenko. Il cognome Achmatova lo usa dal 1912 ed era l cognome della sua bisnonna. Nasce ad Odessa e poi si trasferisce a Carkoje Selo, dove studia. A circa 20 anni sposa Gumilёv. Diventa musa di molti pittori, tra cui Altman e Modigliani. Negli anni 10 fonda il movimento Achmeista Negli anni 30 e 40 molto attiva. Nel 40 pubblica poema più famoso “ Poema senza eroe”: parla dell’assedio di Stalingrado dei Nazisti. Non ci sono eroi, l’unico protagonista è la Storia. L’uomo inghiottito dalla Storia, non ha più una identità. Raccolte di poesie: - 1912 esce la sua prima raccolta di poesie, intitolata “Večer” e nello stesso anno nasce il figlio di Gumilёv. - 1914 esce la seconda raccolta, intitolata “чётки” (rosario), - 1917 esce ”белая стая”. - Nel 1921 viene pubblicata la raccolta “Anno Domini MCMXXI”, presso la casa editrice Persepolis, fondata a Pietrogrado nel 1918 e trasferita a Berlino nel 1922, - Dal 1914 al 1923 vennero pubblicate circa 8 edizioni di чётки e venne consacrata come poetessa.

Nel 1918 si lascia da Gumilёv che nel 1921 venne arrestato e ucciso. Entrambi furono fondatori della corrente letteraria detta ACHMEISMO. Questo determinò la sua persecuzione, tanto che negli anni ’20 e ’30 non veniva mai nemmeno menzionata. Gumilёv era vicino ai bianchi e quindi anche lei fu etichettata come poetessa lontana dal proletariato ed erede della inteligencija piccolo borghese pre rivoluzionaria. Nel 1921 ci fu il caso Taganceva e vennero arrestati molti esponenti dell’inteligencija, tra cui Gumilёv (principale esponente) e Punin (poi scarcerato), un critico e storico dell’arte. Nel 1922, Punin si sposa con la Achmatova, ma nel 1935 viene di nuovo arrestato insieme al figlio di Gumilёv. Stavolta, la Achmatova, con l’aiuto di Pasternak riesce ad intercedere e ad ottenere la loro scarcerazione. Sia il figlio che Punin nel 1949 vengono di nuovo arrestati. Punin viene liberato nel 1953 (anno della morte di Stalin), il figlio nel 1956 (XX congresso e invasione dell’Ungheria). Anche la Achmatova fu obiettivo delle campagne denigratorie della critica. Nel 1921, con la notizia della condanna di Gumilёv, si sparse la voce di un possibile suicidio della Achmatova. La sua amica Čukovskaja divenne depositaria di molti versi della poetessa. Dal 1923 al 1934 fu ridotta quasi al silenzio e veniva considerata antirivoluzionaria. Ciò che la salvò fu la sua notorietà all’estero e, per evitare di esporsi al giudizio della critica internazionale, non la uccisero, ma la condannarono a una schiavitù psicologica. Lei però continuò a scrivere e a custodire i suoi manoscritti, a volte li bruciava (era una pratica molto diffusa). “Una giornata di Ivan Denisovič” è un romanzo di Solženicyn pubblicato da твордовский nel 1962. Il protagonista era un internato dei gulag ed era la prima volta che se ne parlava apertamente, aprendo l’epoca del cosiddetto disgelo. In realtà non c’era un vero allentamento della critica e della censura, però serviva a dare tutta la responsabilità a Stalin. La pubblicazione di questo romanzo era quindi un’eccezione strategica. Della Achmatova, la critica diceva che cantava un mondo ormai morto (borghese) e che era troppo presa dal suo mondo che da quello dell’URSS. Negli anni della Seconda Guerra Mondiale ci fu l’assedio di Leningrado. I russi non la chiamano seconda guerra mondiale, ma grande guerra patriottica. Le purghe iniziarono dopo l’assassinio del braccio destro di Stalin, Girov (1934), con il quale si sparse la voce

che i nemici dell’Unione Sovietica erano al suo stesso interno. Il fatto che i russi abbiano vinto la guerra è quasi un miracolo, dato che erano impreparati. In questo forte patriottismo fu coinvolta anche la Achmatova che sentiva di essere unita al popolo russo. In questi anni pubblica diverse opere in cui appoggia l’URSS e il popolo russo. Le opere di questo periodo vengono pubblicate e c’è una tregua nei suoi confronti, quindi viene temporaneamente riabilitata. Nel 1946 viene però cacciata dall’unione degli scrittori e le vengono ritirate le tessere annonarie (come una condanna amorte) Nel 1949, sia Punin, che a quel punto non era più suo marito, che il figlio, vengono arrestati nuovamente. “Requiem” fu scritto tra il 1935 e il 1940, ma pubblicato all’estero solo nel 1962 in тамиздат (spesso venivano pubblicati in lingua originale anche all’estero). Alcuni frammenti di Requiem furono pubblicati dalla casa editrice посев, che era dichiaratamente antibolscevica.

Nel 1946 la Achmatova viene espulsa dall’unione degli scrittori e ci fu una risoluzione, nello stesso anno, in cui veniva detto che gli achmeisti uscivano dalle fila dei simbolisti e rappresentavano la letteratura del vecchio mondo borghese. È un salotto aristocratico della poesia, totalmente estraneo alla letteratura sovietica. Erano interessati all’arte per l’arte, concetto non concepibile per i sovietici, che vedevano lo scrittore come portatore di un ruolo didattico per le masse. La tematica della poesia della Achmatova è troppo individualista. È la poesia di una nobildonna furente che si divide tra bourgois e cappella, è caratterizzata da un erotismo mistico-religioso. È una poesia lontana dal popolo. Lei era troppo cupa e nella letteratura sovietica non poteva esistere un eroe che non fosse positivo. Nel 1949 viene di nuovo arrestato il figlio e per liberarlo decide di scrivere un ciclo di poesie intitolato “слава миру” pubblicato nel 1950 su огонёк. In questo ciclo esalta il potere sovietico e la figura di Stalin. Dopo Krušёv sale al potere Brežnev, filostaliniano dichiarato. I suoi anni sono definiti “era brezneviana” o “della stagnazione”, in quanto si assiste a un arresto del processo iniziato col disgelo, cercando di riabilitare la figura di Stalin. Nel 1976 in occasione del decimo anniversario della sua morte, venne pubblicato per la prima volta, anche questo ciclo. Si diceva che con questo ciclo fosse entrata anche lei tra le fila dei poeti sovietici. Queste poesie furono scritte per lusingare Stalin. Tra le poesie

di questo ciclo ce n’è una che si intitola “21 dicembre 1949”, settantesimo compleanno di Stalin. Dalla prima strofa capiamo che la voce e il tono delle parole tradiscono un’insincerità assoluta. Il popolo russo sapeva che quello che dice esula dallo stile e dalla tematica della Achmatova. Segue nella poesia: da tutte le parti della grande Russia si innalza questo inno di ringraziamento per questo amico e maestro Stalin. È lui il capo, che con questi occhi di aquila vede dalle altezze del Cremlino come questa terra trasformata, la nuova Russia sovietica, si riempiva di raggi di sole che partono dalla sua figura. Le immagini poetiche che vengono suggerite al lettore hanno un diretto riferimento alla propaganda visuale di quegli anni. La poesia continua: è dal suo lavoro che lui vede i frutti che sono appunto i giganteschi palazzi, i ponti, le fabbriche. Si conclude con: del popolo riconoscente sente la voce, dove c’è Stalin c’è la libertà, la pace e delle grandi terre. Dopo la pubblicazione di questo ciclo, appena 20 giorni dopo, la Achmatova scrive una lettera a Stalin con cui chiedeva la scarcerazione del figlio. Non ottenne però nulla. Stalin non credeva alla conversione della poetessa, quindi il figlio non venne liberato, anzi, fu fra gli ultimi a tornare nel 1956. Dopo la morte di Stalin, nel 1953, riuscì però a essere riammessa nell’unione degli scrittori, ma riuscì a pubblicare qualcosa solo nel 1965. Nel 1962 esce Requiem e nel 1965 esce “La corsa del tempo”. Requiem non fu dato alle stampe, perché la casa editrice si rifiutò, in quanto parlava di persecuzioni, gulag e altri argomenti scomodi. Allora iniziò a circolare underground grazie al самиздат per poi uscire dai confini sovietici. Nel 1963 si ha la prima pubblicazione in тамиздат a Monaco, presso la casa editrice тзп. A partire dal 1957, anno di pubblicazione del Dottor Zivago, si ha la cosiddetta Cultural Cold War. Dagli anni ’60, sul retro della rivista Grani, venivano messe delle istruzioni su come far arrivare il самиздат in тамиздат, in quanto non era compito esclusivo dell’autore, ma potevano farlo anche i lettori.

REQUIEM -

poema scritto fra il 1935 e 1940 (nel 35 fu arrestato per la prima volta il figlio, viene poi scarcerato , ma poi rinchiuso un'atra volta nel 39). Dal 36 al 39 ci furono le Grandi Purghe. Questo evento fu citato nell'introduzione dell'opera, dove spiega come nasce questa esigenza poetica, CIOè DAL BISOGNO DI RACCONTARE LA STORIA

-

Si tratta di memoria storica in questo caso, poema narrato dalla voce di questa madre, una voce che da intima e personale diventa universale. La voce della poetessa diventa portavoce di tutte le madri russe che pativano la sua stessa sorte. La grande Russia, detta Madre russa, è innocente e calpestata da stivali insanguinati. L'atmosfera del poema è di terrore. - Quindi la preservazione della memoria storica è uno dei temi principali dell'opera. La poetessa ha la volontà di nominare ad alta voce tutte le vittime di Stalin e non solo . All'indomani della Nep, nuova politica economica, dal 1921al 28, politica temporanea liberalizzazione del mercato, ( la Nep viene varata da Lenin che capisce che c'è bisogno di risollevare le sorti del paese),ai contadini era concesso di tenere una parte del raccolto e potevano commercializzarla. Dal 28 al 32 Primo piano quinquennale, comincia una repressione verso i contadini che si erano arricchiti dalla Nep (ma non erano affatto ricchi), questi contadini venivano chiamati кулаки. -

Ci sono anche allusioni al tema religioso, alla crocifissione di Gesù. Una delle poesie è intitolata “Crocifissione”. Citazioni alle sacre scritture. La prigione dove fu imprigionato il figlio Lev si chiamava Le tre croci. C'è il canto di questa madre addolorata, che è il canto della Madonna sotto la croce di Gesù .questi riferimenti religiosi devono essere intesi come un recupero della memoria; anche i testi sacri fanno parte della cultura delle diverse nazioni.

-

Per richiamare alla memoria la cultura poetica mondiale, ci sono riferimenti a Dante, Puskin, Baudelaire, Shakespeare.

- All'inizio del poema, anzi che parlare del grande terrore, viene usata la definizione ежовщина, deriva da Eжов che era all'epoca dell' НКВД, che diventerà КГБ, polizia politica. Hanno sede nella Liubianca, a distanza dal Cremlino. Eжов era il capo della polizia politica. L'amore nella sua lirica subisce cambiamenti in base all'evolversi della sua vita. All'inizio della sua poetica ci si vede un amore comunque tragico verso un uomo, in Requiem vediamo l'amore verso il figlio ma anche per la propria madre, la madre Russia. Nel 1962 scrive il poema Petr la prima volta nella speranza di poterlo pubblicare. Nel 62 appare “Una giornata di Ivan Denisovic” di Solzenicyn, lui all'epoca era sconosciuto, era la sua prima opera. Fu l'unica sua opera pubblicata in URSS ufficialmente. Scrisse anche “Arcipelago gulag”, è una grande memoria collettiva,

che dimostra che questi campi non rappresentavano solo delle isole, ma un grande arcipelago, perché la Russia era disseminata di questi gulag. Dopo “Una giornata di Ivan Denisovic”, comincia a ricevere numerose testimonianze e le raccoglie nell'Arcipelago. Il 21 congresso la destalinizzazione viene proclamata dal partito comunista. Rimozione salma di Stalin dal mausoleo di Lenin. Denuncia pubblica dei crimini di Stalin per cercare al partito di lavarsene le mani. Ritorniamo al 1962, quando lei decide di scrivere il testo che fino a quel momento era stato tramandato oralmente (con l'amica Lidia Cucovskaja). L'opera non fu quasi mai pronunciata per oltre vent'anni. Quando nel 62 scrive l'opera, la recita anche per la prima volta lei stessa. POEMA SU MOODLE....


Similar Free PDFs