Capitolo 12: fattori di rischio e di protezione nella genitorialità fragile PDF

Title Capitolo 12: fattori di rischio e di protezione nella genitorialità fragile
Author Sofia Rametta
Course Psicologia dello sviluppo
Institution Università degli Studi di Palermo
Pages 2
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Summary

- bambini vittime di violenza;
- fattori di rischio e fattori protettivi;
- la resilienza in bambini a rischio;
- protocollo sui fattori di rischio e di protezione nella valutazione della genitorialità fragile;
- attendibilità del protocollo....


Description

CAPIT CAPITOLO OLO 12: F FA ATT TTORI ORI DI RISCHIO E DI PRO PROTEZIONE TEZIONE NELLA GE GENITORIALITÀ NITORIALITÀ FRAGILE 4. Protocollo sui fattori di rischio e di protezione nella valutazione della genitorialità fragile La valutazione del rischio è un importante obiettivo di istituzioni e di ricercatori che intendono individuare in modo accurato e tempestivo quelle situazioni in cui vi sia la probabilità che i bambini possano essere coinvolti in relazioni disfunzionali. I genitori e l’ambiente di crescita sono cruciali e l’attenta analisi delle loro caratteristiche e delle loro dinamiche rappresenta lo strumento principe per decidere quale strategia tutelante e protettiva vada adottata. L’idea di elaborare un “Protocollo sui fattori di rischio e di protezione” per la valutazione della genitorialità fragile nasce sia dall’esigenza di rendere concreto e operativo un modello concettuale basato sulla valorizzazione dei fattori protettivi e sul loro impatto positivo, sia dalla necessità di prefigurare percorsi di intervento differenziati che possano tutelare i bambini anche con l’allontanamento di questi da ambienti e genitori che ne danneggiano la crescita. Questo Protocollo rappresenta uno strumento di analisi per identificare gli elementi di allarme, i fattori di rischio vanno intesi come elementi connessi ai processi che caratterizzano la storia è l’evoluzione del sistema costitutivo delle persone e dell’ambiente. Per spiegare e comprendere l’intreccio di questi elementi occorre tenere presenti: 1. la distinzione tra fattori di rischio distali e prossimali; 2. l’importanza del costrutto di vulnerabilità come conseguenza dell’esposizione a fattori di rischio; 3. l’influenza benefica dei fattori di protezione che intersecano quelli di rischio. In primo luogo per fattori di rischio intendiamo le circostanze e/o le condizioni capaci di danneggiare e/o minare l’assetto psicologico del genitore con conseguenze potenzialmente disadattive sui figli. I diversi fattori di rischio non sono però tra loro uguali, non hanno lo stesso effetto e soprattutto si influenzano reciprocamente. Nella proposta di Baldwin viene introdotta la distinzione tra fattori di rischio distali e prossimali, così chiamati in relazione della distanza o della contiguità delle influenze che essi esercitano nel quotidiano. I fattori di rischio distali sono così denominati perché esercitano un’influenza indiretta e rappresentano la base su cui vengono a innestarsi altri elementi più prossimi dell’esperienza di cui sono intessute le relazioni, contribuiscono a generare uno stato di disagio generale e un clima di insicurezza. I fattori di rischio prossimali invece si esprimono direttamente nel quotidiano, si rispecchiano nelle pratiche educative, negli atteggiamenti e nei comportamenti individuali. Possono interagire con i fattori distali riducendo o incrementando il rischio di un danno evolutivo. Il Protocollo individua come rilevanti alcuni principali fattori di rischio distali (FRD) che sono: 1. povertà cronica; 2. basso livello di istruzione; 3. giovane età della madre; 4. carenza di relazioni interpersonali e di interazione sociale; 5. mono-genitorialità; 6. esperienze di rifiuto e di abuso subito nell’infanzia; 7. sfiducia nelle norme e nelle istituzioni sociali; 8. accettazione della violenza e delle punizioni come pratiche educative; 9. accettazione della pornografia infantile; 10. scarse conoscenze e il disinteresse per lo sviluppo del bambino. Sebbene i FRD rappresentino un potenziale pericolo per l’equilibrio dell’individuo e del sistema familiare essi non sono da soli cause sufficienti per generale forme di disagio psicologico con ripercussioni negative sui figli, ma determinano una sorta di debolezza che rende le famiglie e gli individui più vulnerabili. Accanto ai FRD vi sono molteplici esperienze vissute e stati d’animo che influenzano più da vicino le relazioni interpersonali e che si configurino come fattori prossimali di rischio o protettivi. Questi fattori sono contigui e prossimi da un punto di vista relazionale e coincidono con l’esperienza del quotidiano, esercitano un’influenza diretta nelle relazioni e investono lo spazio di vita, le emozioni e i comportamenti abituali. Si parla di fattori prossimali di amplificazione del rischio se intendiamo: 1. psicopatologia; 2. devianza sociale; 3. abuso di sostanze; 4. debole e/o assente capacità di assunzione della responsabilità; 5. sindrome da risarcimento; 6. distorsione delle emozioni e delle capacità empatiche; 7. impulsività; 8. scarsa tolleranza alla frustrazione; 9. ansia da separazione; 10. gravidanza o maternità non desiderata; 11. relazioni difficili con la propria famiglia di origine e/o con quella del partner; 12. conflittualità di coppia e/o violenza domestica;

presenza nel bambino di malattie fisiche o di disturbi alla nascita; temperamento difficile. Si parla invece di fattori prossimali protettivi e di riduzione del rischio (FPP&RR) intesi nella specifica accezione di elementi che entrano in gioco riducendo l’effetto dei fattori di rischio. Questi fattori coincidono con aspetti, capacità e competenze specifiche che l’individuo ha a disposizione nei momenti del bisogno per far fronte agli ostacoli. Particolari eventi o certe relazioni, che in condizioni abituali non esercitano alcuna funzione particolare e sono neutri, assumono un valore protettivo quando intersecano situazioni di rischio e quindi entrano a far parte di un processo produttivo. Quando un fattore protettivo viene adeguatamente utilizzato è molto probabile che contribuisca a mitigare l’impatto delle condizioni avverse, modulando traiettorie di rischio e contribuendo allo sviluppo di esiti adattivi. Nel Protocollo vengono indicati come ad attivi significativi i seguenti FPP&RR: 1. elaborazione del rifiuto e della violenza subiti nell’infanzia; 2. capacità empatica; 3. assunzione della responsabilità; 4. desiderio di migliorarsi; 5. autonomia personale; 6. buon livello di autostima; 7. presenza di relazioni attuali soddisfacenti almeno con un componente della famiglia di origine; 8. capacità di gestire conflitti; 9. temperamento facile del figlio. La comprensione delle traiettorie di rischio e la valutazione della genitorialità avviene attraverso l’attenta analisi delle complesse interconnessioni dei rapporti di sinergia tra fattori distali e fattori prossimali di rischio e di protezione. 13. 14....


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