Iotti-la-civilta-letteraria-francese-del-settecento riassunto PDF

Title Iotti-la-civilta-letteraria-francese-del-settecento riassunto
Course Letteratura francese 1
Institution Università di Pisa
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riassunto 22 pagine ...


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Gianni Iotti, La civiltà letteraria francese del Settecento CAPITOLO 1 Dal regno del Re Sole al Regno di Tucaret 1661: morte di Mazzarino. Il potere passa nelle mani di Luigi XVI (1661-1715) - Accentramento dei poteri – termina l’epoca dei grandi ministri che avevano guidato la politica francese. Luigi XIV accentra nelle sue mani il potere del governo dello stato, circondandosi di ministri e collaboratori  controllore generale delle finanze fu Colbert – “Colbertismo” = più completa realizzazione del mercantilismo; la ricchezza di uno stato deriva dalla quantità di metalli preziosi presenti all’interno del paese. Grazie all’intervento diretto dello stato tale politica economica mirava ad accrescere il saldo attivo della bilancia commerciale (+ esportazioni – protezionismo). Per l’amministrazione locale vennero impiegati gli intendenti, funzionari di origine borghese (nobiltà di toga) alle dirette dipendenze della corona, che videro aumentati i loro poteri a scapito dei governatori provinciali (nobiltà di spada). Nobiltà di spada: nobiltà antica fondata sul sangue. Nobiltà di spada: nobiltà che deriva dall’esercizio di uffici pubblici a seguito della vendita di cariche nobiliari da parte dello stato. - Epoca di prestigio culturale – capolavoro dell’assolutismo di Luigi XIV è la Reggia di Versailles – concentrazione e rappresentazione del potere assoluto. Asservimento dell’aristocrazia. Nuova gerarchia di potere: sovrano non è più primus inter pares ma artefice di distinzione di gerarchia. Patrocinio delle arti e delle scienze = Re Sole. Scrittori, letterati furono protetti e stipendiati. Il re favorì la formazione di una cultura ufficiale e colalborativa – censura perseguitava gli autori e distruggeva i loro scritti. - Politica religiosa – 1682 Luigi XIV volle ribadire il gallicanesimo (intervento dello Stato in materia ecclesiastica)  autonomia del re di Francia da Roma nella nomina dei vescovi e dei titolari dei benefici ecclesiastici = superiorità del concilio sul papa + negazione infallibilità del pontefice  1685 revoca Editto di Nantes, atto firmato da Enrico IV nel 1598 che aveva garantito la coesione relativamente pacifica tra cattolici e protestanti = culmine tensione religiosa. Persecuzione e esilio ugonotti. - Carestie – 1) 1693-94 2) 1709-10 - Rafforzamento esercito e guerre – potenziamento militare posto al servizio di una politica di espansione. Guerra contro le Provincie Unite (1672-1678) Contro Inghilterra che voleva limitare l’espansionismo del Re Sole 1713-14: Trattati di Utrecht e Rastdat pongono fine alla guerra di Successione spagnola – primato commerciale inglese. Luigi XVI riesce a mantenere al trono di Spagna il nipote Filippo V. Alla morte di Luigi XIV (1715) poiché il pronipote erede al trono ha solo 5 anni, il potere viene assunto da un “reggente” nella persona del nipote del re (Borboni): Philippe d’Orléans (1674-1723). Reggenza = 8 anni (1715-1723). Nonostante la storiografia lo abbia dipinto come un periodo politicamente ed economicamente perdente, si tratta di un periodo di rinnovamento politico e culturale. Sovrano abile, intelligente e libertino. - Politica interna: spostamento della corte a Parigi = fine assolutismo classico. Diverso assetto dei rapporti fra corona e Parlamento + liberazione costumi + libertà di pensiero. I segretari di stato del precedente sistema di governo vengono sostituiti con la polisinodia: organo costituito da 8 consigli formati prevalentemente da nobili (speranza di ritorno in auge della nobiltà di spada). 2° fase: reggente tenta di imporre una politica di restaurazione del potere monarchico – trovare equilibrio tra dévots(partito fautre dell’assolutismo monarchico e ortodossia romana) e quello parlamentare-gallicano, di simpatia gianseniste che voleva affermare i privilegi dietro istanze anti-dispotiche. Equilibrio rimane instabile – premesse rivoluzione - Politica economica: introduzione di fattori di dinamismo. Primo grande crac finanziario della storia francese legato al fallimento del sistema introdotto da John Law  speculazioni finanziarie e più movimenti di denaro caratterizzano la società del primo Settecento lasciando qualche traccia nella letteratura. - Politica estera: politica estera di pace che riavvicina la Francia all’Inghilterra rompendo con la tradizionale politica filospagnola di Luigi XIV. Con la Reggenza la figura del monarca perde i suoi tratti assolutistici. Nuove condizioni di pensiero e della sensibilità

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Passaggio da 600 a 700  al sistema delle certezze assolute del razionalismo si sostituisce un atteggiamento secondo il quale la conoscenza procede dalle capacità percettive dell’intelletto umano (John Locke). Orientamento filosofico dominante nella Francia dei primi anni del secolo era il cartesianesimo, che rimpiazza l’aristotelismo. Negli anni 30 la teoria di Locke dell’origine sensoriale delle idee subentra all’innatismo cartesiano. Cosmologia di Newton si impone in Francia  universo dilatato: l’uomo si sente un abitatore periferico. Nonostante già nel 600 ci fossero state correnti di pensiero libertine, atee, deiste che privilegiavano la ragione contro il dogma, all’inizio del 700 l’attacco al sistema religioso si intensifica (Voltaire). Anche la scienza diventa oggetto di discussione. Mutamento dei costumi e della sensibilità: ricerca del lusso, piacere, proposta di modello di comportamento diversi da quelli aristocratici. La pittura e le arti si liberano dei moduli di rigorismo classico e propongono movimento, immagini di vita più libere.

Circoli libertini e fermenti protestanti. Pierre Bayle. I giornali ufficiali durante il periodo della Reggenza restano quelli fondati nel secolo precedente (MercureGalant). I giornali contenenti nuove idee giungono dall’Olanda, dove si erano infiltrati i protestanti fuggiti nel 1685  temi libertà religiosa e civile. Nasce in queste periodo la figure dello scrittore-giornalista, curioso della realtà contemporanea e critico delle opinioni conformiste. Il governo tenterà di sottoporre al regime della censura questi giornali, di cui i più celebri sono quelli di Marivaux e Prévost. Produzione libraria ostacolata – non raggiunse i livelli di quella inglese o dei Paesi Bassi. Gran parte dei libri vengono quindi introdotti in Francia clandestinamente. Nei salotti (celebre quello di Madame Lambert) si incontrano intellettuali quali Fénelon, Montesquieu e Marivaux. In questo contesto culturale si radica l’habitus legato alla critica del testo, alla filologia e alla ricerca storica.Bayle afferma che può esistere una società di atei e che essa può essere migliore di una a base religiosa. La sua opera preannuncia lo spirito dei Lumi fondato sulle libertà di coscienza, tolleranza, autonomia della morale, critica al principio di autorità. Esotismo e relativismo culturale Negli ultimi anni del regno di Luigi XIV è di moda il racconto orientale  il quadro orientale diventa lo sfondo di opere fantastiche, inverosimili. Nelle opere politicamente e filosoficamente critiche è l’Europa a fungere da sfondo per una cultura diversa – vedi LettresPersanes di Montesquieu. Agli occhi dei viaggiatori esotici immaginati da Montesquieu appare l’immagine di una società dominata dal caos. A ciò Montesquieu propone un ordine sociale fondato sull’esercizio della ragione, la tolleranza religiosa, la libertà politica, l’assenza di corruzione, povertà, conflitti religiosi e dispotismo. La fortuna del conte oriental, del conte mervailleux, della narrazione magico-fantastica documenta l’attrazione crescente che, in un contesto razionalistico, esercitano la fantasia, l’irrazionale, dimensioni respinte ai margini del classicismo settecentesco e con cui, invece, la ragione settecentesca ama giocare pur affermando il proprio primato assoluto. Un simile orientamento trova riscontro in campo artistico  la dimensione estetica viene ricondotta a un’esperienza soggettiva – sono i sensi a giudicare il bello (empirismo lockiano) = i sensi si rapportano all’oggetto imitato dall’arte come si rapportano all’oggetto reale  l’emozione, il piacere, l’esperienza sentimentale del singolo trionfano sullo scopo pedagogico dell’arte. Spiritualismo e critica del dispotismo: Fénelon e Saint-Simon Fénelon scrive De l’Educationdesfilles(richiamo all’onestà, alla virtù, al buon governo, all’anti-dispotismo), opera che avrà grande influenza sugli scrittori illuministi e pre-romantici.

La narrativa È stato sostenuto che il romanzo moderno sia nato nel 18 secolo in Inghilterra. Il termine “romanzo” è apparso nella letteratura medievale con un senso evidentemente diverso da quello che diamo noi oggi. Infatti all’inizio del 18 secolo in Francia l’ottica era diversa: la ripartizione dei generi letterari continuava a basarsi sullo schema retorico antico, che contemplava l’egloga o la tragedia, la commedia o la poesia lirica, ma non il romanzo. L’unico genere narrativo che i greci avessero assegnato a una Musa era il poema epico. Se un’opera veniva definita “roman”, ciò accadeva per declassarla come inverosimile e poco interessante. Dall’epoca della Princesse de Clèves(1678) si erano moltiplicate invece le forme narrative brevi, con una trama semplificata, un’ambientazione più recente e, soprattutto, fatti narrati potenzialmente credibili. Venivano chiamate “storie”. Si poteva infine, per rinforzare ancora di più l’idea di autenticità del contenuto, affidare il racconto a una finto narratore autobiografico, e qualificarlo come memorie. Il settecento francese persegue il filone del conte de fées , che aveva avuto una grande espansione negli anni 1690-1700. Pur collegandosi agli antipodi dell’illusione di autenticità, e attingendo anzi piene mani nel meraviglioso, anche i contessi caratterizzavano per la brevità, si confacevano a ogni pubblico e riflettevano l’inclinazione dei Modernesa creare nuovi generi fuori dai canoni classicisti. Inoltre si sottolinea la serie settecentesca dei viaggi straordinaripresso nazioni immaginarie, dove lo scrittore immaginava un ordine politico-economico e ideali morali nel quadro di una società selvaggia e primitiva da prendere a modello per ricostruire la corrotta società contemporanea (“utopie”). Il travestimento esotico e il rovesciamento utopicolasciavano riconoscere il mondo parigini dell’epoca. Tendenza derivante dal modello del romanzo picaresco ad innestare sulla storia principale episodi estranei affidati alla voce di altri personaggi incontrati dal protagonista-narratore nel corso del suo racconto, che viene successivamente ripreso dal punti in cui si era arrestato, chiudendo la vicenda secondaria temporaneamente aperta come un cassetto (roman à tiroirs). Mentre i primi quindici anni del secolo ci appaiono caratterizzati dalla ricerca di prototipi per un genere letterario ancora non riconosciuto, il panorama della letteratura narrativa della Régenceè caratterizzata dal capolavoro narrativo di uno scrittore destinato a imporsi come uno dei fondatori del pensiero politico moderno: Charles-Louis Secondat, barone di Montesquieu (1689-1755). Nelle LettresPersanesl’uso del travestimento esotico, nel quale si legge un rispecchiamento satirico della società, viene rovesciato. Montesquieu lo sfrutta per creare un punto di vista estraniato. Temi: razionalismo, dibattito cristianesimo-islamismo, principio di autorità, confronti tra culture diverse, sensualità. Merita un discorso particolare l’organizzazione dl romanzo epistolare, formula narrativa che celebra i suoi massimi fasti proprio in questo secolo. Esistevano già da tempo opere narrative basate sullo scambio fra due corrispondenti o costruite su un carteggio scritto da una stessa persona, il cui prototipo medievale sono le lettere di Eloisa e Abelardo. Le LettresPersanesinaugurano la grande epoca del romanzo epistolare polifonico, cioè con molti corrispondenti, resi allo stesso tempo narratori e personaggi, nella varietà dei loro caratteri e dei loro punti di vista. Il teatro Gli ultimi anni del regno di Luigi XIV furono anni bui per la vita teatrale parigina. Il declino coincise con una ripresa del radicalismo giansenista, ostile al teatro. L’introduzione della censura, nel 1701, portò alla nomina di commissari con il compito di esaminare tutte le opere teatri prima della loro rappresentazione per epurarle da ogni contenuto contrario alla morale. Colpo alla vivacità teatrale parigina = caccia della compagnia degli attori italiani (1697). La seguente ripresa del teatro fu dettata dal fatto che il rapporto con le città si fece più stretto e che il ritorno della compagnia degli attori italiani alle forme del teatro di strada diede nuovo slancio agli spettacoli del boulevard, la zona immediatamente fuori dalle mura. Primo ventennio del secolo: - Sopravvivenza delle istituzioni teatrali di Stato, come l’Académie Royale de Musique, o Opéra(solo teatro in cui erano ammessi il canto e la danza e disponeva di un’orchestra completa) e la ComédieFrançaise - Nascita di piccoli teatri privati e popolari, come quelli del boulevard, e quelli allestiti in occasioni delle fiere (Foires), punto di incontro degli artisti di strada La tragedia alla ComédieFrançaise Tempio della tradizione. A inizio secolo si rappresentano i maestri Corneille, Molière e Racine. Unici generi ammessi: tragedia e commedia, i prediletti dal pubblico. Stimolo essenziale alla ripresa del genere tragico fu la prima rappresentazione pubblica, del 1761, dell’ultima tragedia di Racine, Athalia. Per il genere tragico si individuano tre modelli: storico e politico, puro, romanzesco.

La commedia alla ComédieFrançaise Modello più cinico che morale. La commedia di carattere, così definita perché si mette alla berlina un tipo psicologico, un carattere, deviante dalla norma sociale, si avvia al tramonto. Le commedie dell’epoca mettono in scena le mode, le manie, lo snobismo, il vizio, la corruzione, i nuovi costumi. Essendo il destinatario dello spettacolo esclusivamente borghese (la ville), bisognava compiacere un gusto più incline allo scandalo morale, alla satira e alla condanna del vizio. Si ride della decadenza dell’aristocrazia, dedita al gioco, al libertinaggio, al parassitismo, e si ridicolizzano i borghesi.

CAPITOLO 2 Luci e ombre dell’Ancien Régime Con l’espressione Ancien régime si indica il sistema politico esistente in Francia prima della rivoluzione del 1789. Tale espressione fu coniata dagli stessi rivoluzionari ed è divenuta sinonimo di società tradizionale, pre-industriale, anteriore a tutti i fenomeni di modernizzazione economica e politica determinati dalle rivoluzioni industriale e francese. 1723: morte di Philippe d’Orléans, fine della Reggenza, inizio del regno di Luigi XV.Regnerà fino al 1774, anno della sua morte. Nonostante il re sia maggiorenne, di fatto il potere continua a venire esercitato fino al 1726 da un altro reggente, il principe di Condé e duca di Borbone, Louis-Henri, sostituito poi dal cardinale Fleury, assai dotato e intelligente che mise in atto una politica economico votata al risanamento più che alla grandeur. L’Europa di questo periodo (di relativa pace) è influenzata dall’azione di due importanti ministri: Fleury in Francia e Walpole in Inghilterra. Dal 1726 sino al giorno della sua morte, avvenuta il 29 gennaio1743, il cardinale Fleury, pur senza il titolo di primo ministro, amministrò la Francia con l'assenso del re. Tornava sulla scena un primo ministro cardinale come Richelieu sotto Luigi XIII e Mazzarino sotto Luigi XIV. Gli storici contemporanei tendono a definire il periodo di governo di Fleury come uno dei migliori dell' ancien régime I due paesi danno vita a una politica di accordi estesa a Austria e Spagna che determina un equilibrio trentennale fra i due stati che sarà poi compromesso dalla potenza della Prussia di Federico II detto il Grande, re illuminato, protettore di filosofi e amico di Voltaire. Con la morte del cardinale, Luigi decide di non affidarsi a un ministro ma di amministrare in prima persona gli affari del suo regno. Il regno di Luigi XV è caratterizzato da importanti riforme in vari settori: - Ferme générale: 1726, sistema di appalti delle imposte indirette aggiudicati a privati, a loro volta garantiti da ricchissimi finanzieri, i fermiersgéneraux. - Riforma monetaria: fissa il valore ufficiale della livretournois, che favorisce gli scambi commerciali. Manca all’appello la riforma fiscale: il mancato concorso al funzionamento dello Stato tramite pagamento delle imposte da parte dell’aristocrazia e del clero, resta un grande problema irrisolto fino alla vigilia della Rivoluzione. La rivoluzione fu infatti l’effetto lacerante di due forze che tirano in senso contrario: quella progressiva di una borghesia sempre più cosciente di sé, legata alla produzione e all’elaborazione della cultura; quella regressiva di un’élite politica e clericale fermamente intenzionata a mantenere gli antichi privilegi. Durante il regno di Luigi XV la popolazione cresce di alcuni milioni, aumenta il livello generale delle condizioni di vita, il sistema delle vie di comunicazione conosce un notevole incremento, sviluppo dell’industria e del commercio, diminuiscono le grandi epidemie, le carestie sono meno frequenti grazie alla migliore circolazione dei generi alimentari. Si legherà ad Antoinette Poisson, poi marchesa de Pompadour, che diventerà la sua amante ufficiale. Politica estera Nel 1740, la morte dell'imperatore Carlo VI d'Asburgo aveva segnato l'inizio della Guerra di successione austriaca. La Francia, ancora governata dal Fleury, era alleata con la Prussia e combatté contro Austria, Gran Bretagna ed Olanda. Tale guerra fu innescata dal mancato rispetto della cosiddetta Prammatica sanzione. La guerra profitta poco alla Francia e molto alla Prussia. Il conflitto legato alla questione austriaca è legato alla lunga e sanguinosa guerra dei Sette Anni (1756-1763), che coinvolse le maggiori potenze dell’epoca (GB, Prussia, Francia, Austria e Impero Russo) e si concluse con una sconfitta e un ridimensionamento politico-commerciale della Francia: perdita del Canada e dei possedimenti in India, affermazione della potenza navale inglese.

La politica estera passa nelle mani di Choiseul, il più grande ministro di Luigi XV dopo Fleury. Il piano della politica di Choiseul prevedeva di modificare l’assetto determinato dalla guerra dei Sette Anni con una Francia alleata alla Russia in un fronte “cattolico-ortodosso” contro il potente fronte protestante anglo-prussiano. Politica interna Choiseul persegue un tentativo di liberalizzazione e modernizzazione della vita economica, politica e culturale del paese. Cerca di condurre una politica filogiansenista e filoparlamentare che culminerà nel 1764 con la soppressione dell’ordine dei gesuiti. Nonostante fossero stati duramente sconfitti presso la loro roccaforte di La Rochelle dal cardinale Richelieu e fosse stato revocato l'Editto di Nantes, che lasciava loro libertà religiosa, gli ugonotti in Francia erano ancora presenti in grosse comunità. Luigi XV, seguendo la politica religiosa inaugurata da Luigi XIV, promosse delle campagne di persecuzione contro di loro. Il rito protestante nel regno non era ammesso: numerosi matrimoni furono resi nulli e, di conseguenza, i figli di coppie ugonotte non furono riconosciuti e vennero privati dell'eredità paterna. Le riunioni protestanti furono intercettate ed i partecipanti uccisi o arrestati. A Cevenne, luogo di grande concentrazione di ugonotti, una riunione fu repressa nel sangue mentre nel 1749 a Bordeaux furono condannate quarantasei persone perché ugonotte. Nel 1752 vi fu una nuova ingente migrazione di ugonotti dalla Francia, che contribuì a frenare lo sviluppo industriale ed economico del Paese. Il bilancio della seconda parte del regno di Luigi XV è molto meno positivo di quello della prima. La fine degli anni ’50 e il periodo successivo vedono una forte ondata di clericalismo, il ritorno del gesuitismo, la sospensione dell’Encyclopédiee il deterioramento dei rapporti fra corona e parlamento. Nel 1757 l’attentato a Luigi XV da parte di uno squilibrato. Caduto in un profondo stadio di sfiducia, il re congedò i suoi ministri e si affidò a Choiseul. Il re si spense nei suoi appartamenti di Versailles il giorno 10 maggio1774. Già il 4 maggio aveva scoperto che il vaiolo che lo affliggeva era arrivato ad un punto inarrestabile. Aveva congedato la du Barry, fa...


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