Filosofia del Diritto - Lavoro n 2 PDF

Title Filosofia del Diritto - Lavoro n 2
Course Giurisprudenza
Institution Università degli Studi di Torino
Pages 4
File Size 181.9 KB
File Type PDF
Total Downloads 43
Total Views 136

Summary

Download Filosofia del Diritto - Lavoro n 2 PDF


Description

Alessia Quarta! Giorgia Telesca! Mohamed Zrhaidi!

LAVORO DI GRUPPO N°2 Concetti del manuale:

- Interpretazione del messaggio normativo (p.! 41 e p. 57-63) - Interpretazione del messaggio normativo di tipo giuridico, formalismo giuridico! e sociologia del diritto (pp. 163-168)

- Cultura giuridica interna ed esterna (pp. 168- 178).

Sul modello dell’esempio presentato a lezione (caso di Carola Rackete) si scelga una vicenda reale o di fiction e si sviluppino i seguenti punti: !A) Quali sono i soggetti che pongono in essere l’interpretazione del messaggio normativo; !B) Quali sono le principali differenze tra l’interpretazione della cultura giuridica interna ed esterna; !C) Quali sono gli elementi extra-giuridici che hanno influenzato l’interpretazione della norma degli attori sociali coinvolti nella vicenda; !D) In che termini le interpretazioni emerse sono dovute a singoli individui o a comunità interpretanti.

Alessia Quarta! Giorgia Telesca! Mohamed Zrhaidi! LAVORO DI GRUPPO N°2!

ERGASTOLO OSTATIVO Per l'omicidio volontario, aggravato con l'associazione m afiosa, in assenza di collaborazione con la giustizia, è previsto il cosiddetto ergastolo ostativo, norma di tipo “eccezionale", sulla base della legge n. 356 entrata in vigore nel 1992 a seguito della strage Capaci. Questa pena è applicata solo per i delitti di associazione di tipo mafioso, sequestro di persona a scopo di estorsione e associazione finalizzata al traffico di droga, sempreché non siano stati acquisiti elementi tali da escludere l'attualità di collegamenti con la criminalità organizzata o eversiva. Vicenda: La Grande Camera della corte europea dei diritti umani, ha deciso, respingendo il ricorso presentato dall’Italia contro la sentenza del 13 giugno 2019, di cambiare la legge sull’ergastolo ostativo. Con questa decisione, che riguarda il caso del boss di ‘ndrangheta Marcello Viola, i giudici di Strasburgo hanno stabilito a maggioranza che la condanna al carcere a vita “irriducibile” inflitta al ricorrente viola l’articolo 3 della Convenzione Europea sui Diritti umani. Si tratta di una sentenza storica perché nelle condizioni di Viola ci sono alcune centinaia boss mafiosi, condannati per le stragi, per terrorismo, che non hanno mai collaborato in alcun modo con la giustizia. Ma cosa ha portato a questa conclusione? La Grande camera della corte europea dei diritti umani (soggetto emittente) ha disposto il messaggio normativo destinato all’ordinamento giuridico italiano (soggetto ricevente).

Le reazioni della comunità non sono mancate, soprattutto quelle delle famiglie delle innocenti vittime di mafia che non hanno esitato a esprimere la loro opinione: “Le mafie italiane hanno peculiarità tali da aver indotto il legislatore ad adottare normative come quella che nega i benefici agli ergastolani per reati di mafia che non collaborino con la giustizia. deriva proprio dalla natura del tutto singolare della criminalità organizzata nel nostro Paese […]” afferma Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone. Così come sostiene Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo Borsellino: “[…] Era una richiesta che la mafia aveva fatto col papello ma non era riuscita ad ottenerla, ora ci sono riusciti con l’Europa. Falcone e Borsellino hanno fortemente voluto il carcere a vita per i mafiosi perché conoscevano bene la criminalità organizzata e i suoi meccanismi. L’Europa non ha leggi avanzate come quelle italiane su questo tema e legifera su cose che non conosce, su cui non ha abbastanza esperienza”. Ci sono anche opinioni contrastanti tra la collettività esterna all’ambiente giuridico la quale sostiene che se i processati per mafia non collaborano con la giustizia non vuol dire che non siano pentiti. Per quanto riguarda l’interpretazione del corpus giuridico l’ergastolo ostativo non garantisce il riesame della pena per i mafiosi, il quale permetterebbe alle autorità di determinare se, durante l’esecuzione della pena stessa, il detenuto si sia evoluto e abbia fatto progressi tali da non giustificare più, legittimamente, il suo mantenimento in detenzione. Citando Riccardo Noury, Portavoce di Amnesty International: “[…] i diritti umani si devono applicare a tutti e siamo contrari all’idea che a determinate persone non si applichi il criterio della rieducazione della pena”. Come l’hanno presa i Ministri italiani? Luigi Di Maio, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ritiene assurdo tutelare i diritti di chi ha distrutto la vita di intere famiglie e persone innocenti. Un ulteriore intervento è stato quello di Alfonso Bonafede, Ministro della Giustizia, il quale promette di far valere in tutte le sedi le ragioni del Governo italiano e di una scelta che lo stato ha fatto anni fa.

Il presidente della Corte Costituzionale Giorgio Lattanzi, in una intervista tenuta dal “Corriere della Sera”, parlando della Costituzione afferma: “ho la sensazione che talvolta all’osservanza della Costituzione non corrisponda altrettanta condivisione dei suoi contenuti. È come se certi principi venissero vissuti come fonte di obblighi, senza quell’adesione convinta ai valori che li hanno ispirati. Per tanto tempo la Costituzione è stata un fondamentale e condiviso punto di riferimento ideale, ora non è più così. Come se col passare del tempo si fosse creata una distanza culturale e direi anche sentimentale. Basta guardare alle reazioni provocate dalla nostra decisione sui permessi e l’ergastolo ostativo. Quasi nessuno s’è soffermato sul principio costituzionale della risocializzazione del detenuto. È sancito dall’articolo 27 della Costituzione, nato dalla penna di chi aveva conosciuto il carcere ai tempi del fascismo. I Costituenti dissero “Mai più un carcere così”, mentre da qualche anno si dice “Buttiamo la chiave” o “Marciscano in galera”; l’opposto della cultura costituzionale che produsse, negli anni ’70-80, riforme storiche all’insegna di un carcere dei diritti e finalizzato al reinserimento sociale».

Sitografia: • Wikipedia - https://it.wikipedia.org/wiki/Ergastolo! • “Ergastolo ostativo, corte Strasburgo respinge il ricorso dell’Italia: “Legge da riformare”” - IlFattoQuotidiano! • Il Messaggero.it - https://www.ilmessaggero.it/italia/ergastolo_ostativo! • Corriere della Sera - https://www.corriere.it/politica/19_novembre_23/ costituzione-ancora-attualema-oggi-poco-condivisa-59954866-0e31-11ea! -8033-a2d631aa9706.shtml?refresh_ce-cp!...


Similar Free PDFs